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Campagna popolare per l’agricoltura contadina, in attesa della legge

La Campagna popolare per l’agricoltura contadina, con il sostegno di GIFT (Great Italian Food Trade), rinnova le proprie istanze per una legge di tutela e promozione dell’agroecologia su scala locale. In attesa di vedere concretizzate in Gazzetta Ufficiale le promesse formulate dal premier Giuseppe Conte. In linea tra l’altro con il disegno di legge a firma della deputata Sara Cunial, in sede referente alla Commissione Agricoltura della Camera. Al nuovo ministro dell’agricoltura Teresa Bellanova il compito di attuare gli indirizzi definiti.

AssoRurale e GIFT chiamano Giuseppe Conte

AssoRurale, l’Associazione rurale italiana, il 28.8.19 scorso indirizzava a Giuseppe Conte il proprio comunicato stampa. Sulla scia delle proposte al nuovo Governo formulate da GIFT (Great Italian Food Trade).

Non vogliamo un ‘ministro dell’agricoltura contadina’ – anche se ci piacerebbe che un governo si accorgesse che in Italia il sistema agricolo è complesso, diversificato e plurimo – ma un/una ministro/a che non sia il segretario del segretario di un partito o che confonda l’agricoltura con il turismo. Un responsabile del dicastero che passi più tempo ad ascoltare quello che si muove nelle campagne, riconoscendo la diversità dei modelli agricoli e l’evidente crescente vantaggio di quelli agroecologici fondati sul lavoro, piuttosto che su una montagna di investimenti difficili da recuperare. […]

Chiediamo giustizia. I fondi pubblici siano equamente redistribuiti premiando il lavoro, la sostenibilità sociale e ambientale e non gli ettari. Che bisogno c’è di dare milioni di euro ad aziende che hanno fatturati per decine di milioni di euro e vivono di contoterzismo e lavoro stagionale (spesso illegale al limite della schiavitù)?’

Giuseppe Conte, il 3.9.19, ha riscontrato le istanze dell’agricoltura contadina. Con un apposito se pur sintetico richiamo, nel ventinovesimo punto del programma di governo, all’ecoagricoltura su scala locale:

È necessario […] adottare gli strumenti necessari per preservare le colture tradizionali e biologiche, tutelando peculiarità e specificità produttive, così come l’agricoltura contadina nelle cosiddette aree marginali

Legge per l’agricoltura contadina, il disegno di legge a firma dell’On.le Sara Cunial

Il 6.5.19 l’On.le Sara Cunial ha presentato alla Camera dei Deputati un disegno di legge-quadro per la salvaguardia e promozione dell’agroecologia su piccola scala, evidenziandone l’impatto sociale favorevole e diffuso sui territori. Sul solco delle condivisioni già intervenute nelle precedenti legislature – da ultimo, sulla proposta di ‘legge quadro sull’agricoltura contadina’ (AC 2025, XVII legislatura) – senza tuttavia pervenire al risultato atteso.

La proposta di leggeDisposizioni in materia di agricoltura contadina (AC 1825), è stata affidata in sede referente alla Commissione agricoltura della Camera dei Deputati, il 21.8.19. Ancora in attesa di venire inserita a calendario, per un esame che dovrà essere attento quanto celere. Dopo 10 anni di vacue promesse politiche.

La Via Campesina e la Dichiarazione ONU ‘per i diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano in ambito rurale’, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 19.11.18, sono opportunamente citate nel disegno di legge Cunial. Con l’obiettivo di richiamare i valori associati a questo tipo di produzioni, nei loro risvolti storici, culturali e sociali. E affermarne i diritti, sulla base di una dichiarazione di principi che devono trovare attuazione anche in termini di concreto accesso alle politiche agricole. Riferendo alla Politica Agricola Comune ma anche agli aiuti di Stato, nonché alle misure regionali e locali, che tuttora marginalizzano l’agricoltura su piccola scala come il settore biologico.

É agricoltore contadino colui che, in forma singola o associata con altri agricoltori contadini:

a) conduce direttamente il fondo mediante un apporto di lavoro maggioritario rispetto ad altre eventuali forme di impiego o di collaborazione e si avvale prioritaria-mente dell’opera dei suoi familiari. È ammesso l’apporto di lavoratori stagionali e di dipendenti nel limite delle tabelle regionali delle unità lavoro relative alle diverse produzioni;

b) tutela e promuove la biodiversità attraverso l’utilizzo di pratiche agronomiche conservative e sostenibili in grado di minimizzare l’alterazione della composizione, della struttura e della naturale diversità biologica del suolo […];  

c) pratica la vendita diretta dei prodotti primari e trasformati direttamente, anche nei locali dell’abitazione familiare, presso mercati contadini, circuiti di filiera corta, dettaglianti locali e gruppi di acquisto solidale ovvero tramite piattaforme telematiche. In caso di vendita di prodotti trasformati, questi sono ottenuti con materie prime provenienti dal fondo ad ecce-zione dei prodotti tradizionalmente usati a fini conservativi […];

d) se pratica allevamento, questo è da intendersi di animali allevati all’aperto ovvero condotti al pascolo nei mesi in cui esso è accessibile, con esclusione dei metodi di allevamento al chiuso e con forme intensive di stabulazione fissa.

L’agricoltore contadino non può concedere ad altri, a qualsiasi titolo, l’uso dei terreni da esso coltivati.’ (ddl Cunial, articolo 2. V. Nota 1)

Disegno di legge Cunial, analisi del testo

Il disegno di legge a firma di Sara Cunial – oltre a distinguersi per la nozione di ‘agricoltore contadino’ sopra richiamata – si articola come segue:

– istituzione dell’albo degli agricoltori contadini (art. 3),

– requisiti urbanistici, edilizi e igienici dei locali destinati all’attività agricola (art. 4). Con previsione dei limiti di tipo e quantità delle produzioni che possono venire ammesse alle deroghe previste dal c.d. Pacchetto Igiene (le quali previsioni, si ricorda, dovranno venire preventivamente notificate a Bruxelles),

– disposizioni transitorie sui requisiti generali applicabili a locali e attrezzature destinati alle attività di trasformazione, all’etichettatura, alla vendita diretta e alla formazione in materia di igiene alimentare (art. 5),

– possibilità di impiego a titolo amicale e di volontariato gratuito, nelle attività agricole stagionali (art. 6). Ad opera di soggetti che non rientrino nella categoria di cui all’art. 230 bis codice civile (impresa familiare),

– recupero delle terre incolte e abbandonate (art. 7). Le Regioni sono tenute a censire e pubblicare sul web, con aggiornamenti triennali, i terreni incolti o abbandonati. Affinché gli agricoltori contadini possano richiederne l’assegnazione, in vista dell’effettivo utilizzo,

– esonero dall’IVA degli agricoltori che abbiano realizzato nell’anno solare precedente (ovvero, in caso di inizio di attività, prevedono di realizzare nell’esercizio in corso) un volume d’affari non superiore a 15.000 euro. (2) Per quanto attiene alle cessioni di prodotti che provengano dall’attività agricola (art 10).

Mancano invece alcune previsioni contenute nel ddl Zaccagnini – ‘Legge quadro sull’agricoltura contadina’, AC 2025. Le quali introducevano agevolazioni di rilievo per gli agricoltori contadini, quali:

– semplificazioni degli oneri su lavorazione, trasformazione e vendita di limitate quantità di prodotti a ‘filiera corta’ (km0),

– sgravi fiscali. Riduzione di almeno l’80% di tasse e imposte gravanti sulle attività commerciali di vendita di prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero provenienti da filiera corta e di prodotti di qualità, l’esenzione dalla tassa sui rifiuti dei mercati contadini,

– libero impiego delle sementi scambiate da parte dei contadini (sia pure nel rispetto, come ovvio, dei brevetti registrati).

È essenziale riconoscere la complessità del sistema agricolo italiano. Che rimane il primo comparto produttivo del Paese, per numero di addetti, ed è al primo posto in Europa per valore aggiunto, al secondo dopo la Francia per il valore complessivo. (3) Caratterizzandosi altresì per il primato nella produzione biologica e l’estrema frammentazione del tessuto produttivo. Laddove a un’agricoltura solidamente capitalizzata e industrializzata se ne affianca una di piccola scala, in armonia col contesto socio-ambientale di riferimento. Ed è a quest’ultima che va ora dedicata attenzione, senza ulteriori ritardi. Tenuto conto del suo valore anche in termini di ricadute occupazionali e di prevenzione dei dissesti idrogeologici, grazie al recupero dei terreni incolti.

#Égalité!

Dario Dongo e Giulia Caddeo

Note

(1) Il codice civile italiano, all’articolo 2135, contempla la sola figura dell’imprenditore agricolo. La cui attività peraltro prescinde dai canoni dell’agroecologia e dalle condizioni di cui all’attuale proposta

(2) Il disegno di legge Zaccagnini (XVII legislatura, AC 2025) prevedeva un tetto annuo di 25000 euro

(3) ISTAT, statistiche – report, andamento dell’economia agricola 2018, pag 7, https://www.istat.it/it/files//2019/05/Andamento-economia-agricola-2018.pdf

(4) Decreto legge 12 luglio 2018, n. 86 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/07/12/18G00113/sg

Laureata in giurisprudenza, master in Food, Law & Finance. Ha approfondito il tema degli appalti verdi e delle urban food policies presso il settore Cooperazione internazionale e Pace della Città di Torino.

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