La storia del Prosecco nelle colline di Conegliano – Valdobbiadene ha origini molto antiche. Già ai tempi dei romani la viticoltura era un’arte praticata. Un lavoro sì, quello di coltivare la vite per ottenere successivamente il vino, ma una vera e propria arte la sapienza, tradizione, cura, passione e l’innovazione che le persone dedicano ogni giorno in vigna. Oltreché in cantina e sul mercato globale, per diffondere il verbo del Prosecco. Una perla del Made in Italy che oggi è facile trovare e degustare anche in un wine bar di Londra o Shanghai.
Prosecco, 150 anni di storia
La prima tappa cruciale della storia del Prosecco è datata 1868, quando il Conte Marco Giulio Balbi Valier isola e seleziona un clone di Prosecco migliore degli altri, il ‘Prosecco Balbi’.
Nel 1876 viene fondata la Scuola Enologica di Conegliano, prima in Italia.
Nel 1923 nasce la fondazione Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia di Conegliano.
Negli anni ’30 la comunità, i tecnici, i proprietari terrieri e la politica definiscono per la prima volta i confini dell’area di produzione del Prosecco.
Il 7 giugno 1962 undici produttori costituiscono il Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
Il 2 aprile 1969 si ottiene la Denominazione di Origine Controllata per il Prosecco prodotto nei 15 comuni tra Conegliano e Valdobbiadene.
Nel 2003 viene assegnato lo status di Primo Distretto Spumantistico d’Italia alla denominazione Prosecco.
L’1 agosto 2009 si raggiunge la denominazione DOCG per il Prosecco di Conegliano – Valdobbiadene.
L’area di produzione
Il Prosecco di Conegliano – Valdobbiadene DOCG comprende 15 comuni della provincia di Treviso.
È realizzato da viticoltori che amano il territorio dove vivono. Chi scrive può testimoniare come nelle aziende della zona di Conegliano, dove è pratica abituale vendemmiare a mano l’uva Glera (da cui si produce il Prosecco), gli anziani viticoltori lasciano le redini dell’impresa ai nipoti. Ma li precedono in vigna, forbici in mano, lavorando in silenzio già dall’alba senza mai lamentare caldo o fatica.
Tre tipi di Prosecco
L’espressione massima è la versione spumante in tre tipologie.
Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. È la tipologia classica, la più imbottigliata, con poco più di 83 milioni di bottiglie prodotte nel 2016. Viene prodotta nei 15 comuni e rappresenta la classicità e la qualità delle uve provenienti dalle microzone dei vari territori.
Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive DOCG. Con una produzione di quasi 2 milioni di bottiglie nel 2016, è ottenuto spesso dai vigneti più ripidi e vocati con uve provenienti da un unico Comune o frazione di esso, per esaltare le caratteristiche che il territorio conferisce al vino. Nella denominazione sono presenti 43 rive.
Conegliano Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG. Con circa 1,5 milioni di bottiglie prodotte nel 2016, il Cartizze proviene da una sottozona disciplinata fin dal 1969 e di soli 107 ettari di vigneto, a forma di pentagono, compresa tra le colline più scoscese di San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, nel comune di Valdobbiadene. Una complessità di profumi che lo rende il Cru del Prosecco.
Il Frizzante e il Tranquillo
Da non dimenticare tipologie meno famose ma di qualità come il Prosecco Frizzante e il Prosecco Tranquillo. Entrambi sono ambasciatori della tradizione del territorio e dei propri vignaioli. Sono le versioni che si consumano a casa e principalmente nelle zone di produzione.
Il Prosecco Frizzante ha una breve rifermentazione in bottiglia sui lieviti per poter essere consumato nei mesi successivi. Se ne producono circa 3,6 milioni di bottiglie.
Il Prosecco Tranquillo viene realizzato con uve mature dei vigneti meno produttivi, con profumi che tendono maggiormente al dolce, come miele di mille fiori o mandorla. Se ne realizzano 131.200 bottiglie. (1)
Campione di export
Nel 2016 il 42% del Prosecco di Conegliano – Valdobbiadene DOCG prodotto è stato esportato. Germania, Svizzera e Regno Unito le mete principali del nostro sparkling wine, per un valore che sfiora i 180 milioni di euro. Un vino che abbina qualità e tradizione all’innovazione e soprattutto alla comunicazione di quei valori aziendali di famiglia e di territorio, che all’estero apprezzano come simbolo del nostro Made in Italy. Un vino che accompagna i momenti felici della vita. In Italia e nel Mondo.
Francesco Dalla Riva
Note
Nato a Schio in provincia di Vicenza, ha studiato Nuove Tecnologie del Made in Italy comparto agroalimentare e vitivinicolo, a Conegliano. Ha cominciato il suo percorso lavorativo nel reparto marketing di una startup del mondo Prosecco.