Il cuoppo è il tipico piatto povero napoletano, capolavoro di street food, Italia “smart” da mordere. Un cono di carta paglia, il “cuoppo“, contiene un fritto misto dove numerose prelibatezze si fondono regalando un piacere estatico del gusto.
All’interno del cuoppo napoletano tradizionale troviamo crocchè di patate, panzerottini, fiori di zucca fritti (anche ripieni), mozzarelle fritte, zeppoline di pasta cresciuta, melanzane. Può essere fatto anche di solo pesce, carne (cuoppo di terra) o dolce, ultima tendenza nell’Italia del Sud.
Il cuoppo napoletano è simbolo dello street food italiano per eccellenza, da gustare passeggiando per i vicoli della città, tra balconi in cui è stato appena steso il bucato e palazzi nobiliari, oppure, semplicemente, in attesa di ordinare una pizza. Era già in uso nella popolazione meno abbiente come pasto abbondante, economico e nutriente nel 1800: Matilde Serao lo descrive nel 1884 ne “Il ventre di Napoli” attribuendogli il valore di “un soldo“.
Cuoppo, citato anche nel film “Totò a Parigi” del 1958 e protagonista di molti detti e scioglilingua. A Salerno la sua vocazione “street” ha completamente battuto la concorrenza di kebab e hamburger: partendo da sagre specializzate il cuoppo napoletano di mare ha decisamente invaso le strade cittadine.