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Salmonella e Campylobacter sempre più resistenti agli antibiotici

Salmonella e Campylobacter, i patogeni più diffusi quale causa di tossinfezioni, sono sempre più resistenti agli antibiotici comunemente usati nelle terapie per l’uomo e gli animali.

Lo scenario viene descritto dal Rapporto pubblicato il 9.4.21 dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA ). (1) Un documento di sintesi dei principali risultati del monitoraggio armonizzato della resistenza antimicrobica 2018/2019 nelle principali categorie di animali (e loro prodotti) destinati alla filiera agroalimentare e negli esseri umani.

Antibiotico-resistenza, due ceppi critici per la Salmonella

I dati forniti dai 28 paesi UE segnalano nell’uomo elevate percentuali di resistenza alla ciprofloxacina, in un tipo specifico di salmonella noto come S. Kentucky (82,1%).

Un altro tipo di salmonella, S. Enteritidis, è sempre più spesso segnalato come resistente all’acido nalidixico e/o alla ciprofloxacina.

Gli antibiotici da evitare

I due ‘super’ ceppi di salmonella, tipici dei volatili da allevamento, sono quindi ormai divenuti particolarmente resistenti ad antibiotici della categoria chinoloni e fluorochinoloni. Farmaci spesso prescritti per il trattamento di infezioni delle vie urinarie e delle prime vie respiratorie nell’uomo.

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha invitato i medici a ridurne l’impiego ai casi severi. Ciò non solo per frenare la antibiotico-resistenza, ma anche per lo sbilanciamento del rapporto rischio/beneficio dettato dalla recente evidenza di eventi avversi gravi (aneurisma e dissezione dell’aorta).

Campylobacter senza controllo

L’altra ‘bestia nera’ della antibiotico-resistenza è il Campylobacter, il patogeno più diffuso in Europa. La maggior parte dei paesi europei ne segnala la marcata resistenza alla ciprofloxacina (fluorochinolone). Tanto che questo antimicrobico non viene quasi più prescritto nelle infezioni da Campylobacter negli esseri umani.

Qualche dato positivo

Tra le tendenze positive, invece, il rapporto evidenzia che nel periodo 2015-2019 è diminuita la resistenza della salmonella all’ampicillina (in 8 paesi) e alle tetracicline (in 11 Stati membri).

Altro elemento positivo, rimane bassa la resistenza combinata a due antimicrobici di fondamentale importanza: fluorochinoloni e cefalosporine di terza generazione nella  Salmonella  e fluorochinoloni e macrolidi nel Campylobacter. Ciò consente l’impiego efficace di tali farmaci nel trattamento delle infezioni gravi da Salmonella e Campylobacter negli esseri umani.

Un ulteriore dato positivo proviene da 9 Stati per il periodo 2014-2019: nei campioni di animali destinati alla filiera alimentare, il tasso di batteri E. coli che rispondono a tutti gli antimicrobici testati è aumentato.

Antibiotico-resistenza, il Rapporto integrale

Il monitoraggio annuale della resistenza antimicrobica negli animali e negli alimenti all’interno dell’UE è concentrato specificamente sul pollame nel 2018 e su suini e vitelli di età inferiore a 1 anno, nel 2019.

Il documento è disponibile a questo link.

Note

European Food Safety Authority, & European Centre for Disease Prevention and Control. (2021). European Union Summary Report on Antimicrobial Resistance in Zoonotic and Indicator Bacteria from Humans, Animals and Food in 2018/2019 [Data set]. Zenodo. http://doi.org/10.5281/zenodo.4557180

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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