HomeSicurezzaRapporto annuale RASFF 2019. Le allerta sulla sicurezza di alimenti, mangimi e...

Rapporto annuale RASFF 2019. Le allerta sulla sicurezza di alimenti, mangimi e MOCA in UE

La Commissione Europea ha finalmente pubblicato il rapporto annuale del RASFF (Rapid Alert System on Food and Feed) relativo all’anno 2019. (1) Le allerta sulla sicurezza di alimenti, mangimi e MOCA in UE, un approfondimento con brevi note a seguire.

RASFF, rapporto annuale 2019

Nel 2019 sono state registrate nel sistema RASFF 4.118 notifiche (original notifications), alle quali hanno fatto seguito 10.388 notifiche di aggiornamento (follow-up). Si registra un incremento delle notifiche originali, +10% rispetto al 2018, e il record storico delle interazioni all’interno del sistema (14.803).

Le notifiche prive di convalida da parte della Commissione – e perciò non inoltrate agli altri Stati membri – sono state 297 (+31%). Poiché esse in prevalenza attengono ad alimenti con residui di pesticidi superiori agli MRL (Maximum Residues Level) stabiliti nel reg. CE 396/05, le valutazioni di Bruxelles circa l’assenza di rischi per la salute pubblica (giustificate con l’applicazione di RASFF Working Instruction 2.2) meriterebbero un approfondimento.

Si aggiungono oltre 1600 segnalazioni di non-compliance prive di rilevanza sanitaria (400 in più rispetto al 2018, 1000 rispetto al 2017), registrate nel sistema AAC (Administrative Assistance and Cooperation).

Fonti delle notifiche

I controlli alle frontiere sui prodotti in ingresso nel mercato UE si confermano essere la prima fonte delle notifiche nel sistema RASFF, 40% sul totale. Se pure in calo rispetto al periodo 2013-2015, quando esse superavano il 50%. Seguono i controlli ufficiali eseguiti nel mercato interno, con il 30% delle notifiche. E le segnalazioni delle imprese, in ambito dell’autocontrollo (20%).

Emerge il monitoraggio sui prodotti alimentari venduti online, registrato a partire dal 2017, che ora esprime il 5% dei casi. Sono invece stabili, rispetto al 2018, le notifiche scaturite a seguito di segnalazioni dei consumatori (<5%) o di avvelenamenti (3%).

Salmonella, listeria e STEC sul podio

I batteri patogeni dominano la classifica delle notifiche di allerta sui prodotti europei con 575 notifiche, +17% rispetto al 2018, in prevalenza su alimenti di origine animale:

– salmonella mantiene il primato numerico, con il pollame in cima alla lista dei cibi contaminati. La Polonia è il campione europeo, con 181 su 371 segnalazioni,

listeria è invece la prima causa di tossinfezioni gravi. Si ricorda l’epidemia spagnola, nell’estate 2019, pessimamente gestita da Bruxelles. E si segnalano incidenti ripetuti su formaggi francesi, rischi emergenti su pesce fresco affumicato e alimenti ready-to-eat a base carne,

– STEC (Shiga-toxin producing Escherichia coli) ha causato 32 allerta, su prodotti a base di carne non trattata termicamente e formaggi,

– norovirus, infine, con 17 notifiche.

Allergeni e corpi estranei

Le contaminazioni fisiche dei prodotti alimentari in UE continuano a preoccupare per il grave pericolo, anche mortale, associato alle reazioni allergiche:

– allerta allergeni, +30%. 194 notifiche. Lattosio, cereali contenenti glutine e soia gli allergeni più sovente omesse o mal indicate in etichetta. Rischi prevalenti su cereali e prodotti da forno, piatti pronti e snack, ma anche prodotti meno sospettabili (zuppe pronte, brodi, condimenti, salse, cioccolato, caffe e tè). Segnalazioni in particolare da Paesi Bassi, Belgio, Inghilterra e Italia.

– corpi estranei. 137 notifiche. Pezzi di metallo e vetro, frammenti di plastica nel 70% delle segnalazioni. Insetti imprevisti, escrementi di topo e altri corpi estranei il restante 30%.

Micotossine

Le micotossine rimangono un serio problema per la sicurezza alimentare e la sanità pubblica in Unione Europea. (3,4,5) Sono 534 le notifiche totali su alimenti extra-UE. Meno di un decimo quelle registrate su prodotti UE ove tuttavia, come si è di recente denunciato nel caso delle tossine T2 e HT2 sulla pasta, i controlli appaiono scarsi.

Lo scenario, che si teme essere riduttivo rispetto alla effettiva diffusione del rischio, indica la prevalenza di aflatossine (80% dei casi) in nocciole e semi oleosi. Con 104 allerta sulle sole nocciole della Turchia). L’ocratossina A è stata individuata in uva sultanina e fichi secchi, soprattutto di origine turca (39 notifiche).

Prodotti extra UE, salmonella e residui di pesticidi

399 notifiche riguardano la presenza di batteri patogeni in alimenti di origine extra-Ue. Anche al di fuori dell’Europa la salmonella mantiene il primato, che si riscontra soprattutto sui semi di sesamo (184 notifiche, di cui 99 dal Sudan), erbe e spezie (88 notifiche) e pepe nero dal Brasile (65 notifiche).

I residui di pesticidi contrassegnano 253 notifiche su prodotti d’importazione extra-UE, frutta e verdura in prevalenza. Il Chlorpiryfos – che solo nei prossimi mesi verrà assoggettato in UE a un livello di tolleranza pari allo zero analitico, su alimenti e mangimi – domina le classifiche e le preoccupazioni. 188 sulle 253 partite oggetto di notifica sono state respinte alle frontiere. La Turchia è il primo Paese di provenienza di derrate con residui di pesticidi non ammessi ovvero oltre le soglie tollerate.

Notifiche dall’Italia

L’Italia è al quarto posto per numero di notifiche al sistema RASFF nel 2019 (377), dopo Germania (534), Regno Unito (387) e Olanda (378). Alcuni dati:

– la Spagna è il primo Paese di provenienza di prodotti notificati (69), seguito da Cina (38), Turchia (36), Francia (30), Polonia (17) e USA (13). Le segnalazioni eseguite dal ministero della Salute a seguito di notifica da parte degli operatori della filiera sono state 60,

– i batteri patogeni sono la prima causa di segnalazioni (67). Seguono micotossine (51), metalli pesanti (48), migrazioni dai MOCA (42), additivi e aromi non consentiti ovvero oltre i limiti ammessi (32), parassiti (30),

– pesce e derivati sono la categoria di prodotti con le maggiori segnalazioni (99). A seguire noccioline, semi oleosi e relativi prodotti (46), MOCA (42), molluschi (29), frutti e verdure (27), carne di pollo (22), cereali e prodotti da forno (16).

Notifiche da Paesi extra-UE

Solo 11 notifiche su 4.118, nel 2029, sono provenute dalle autorità sanitarie di Paesi terzi. In relazione sia a prodotti di origine UE ivi distribuiti, sia a prodotti locali potenzialmente esportati in Europa. In questi casi la notifica non viene effettuata direttamente dal Paese terzo al sistema RASFF, ma vi arriva attraverso uno Stato membro, previa convalida della Commissione.

Tra queste, si segnalano i due casi di formaggi di capra e pecora francesi contaminati da Lysteria Monocytogenes, a seguito di accertamenti e analisi delle autorità canadesi e australiane. In entrambi i casi la Francia ha provveduto a richiamare dal mercato i prodotti rimanenti.

Brevi note

Il rapporto 12.12.19 di EFSA (European Food Safety Authority) e ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) sulle zoonosi – The European Union One Health Zoonoses Report – offre un quadro rassicurante sul livello di sicurezza alimentare che gli Stati membri dell’Unione Europea sono riusciti a raggiungere nelle due decadi che hanno segnato la riforma dello European Food Law.

Il reg. UE 2017/625, nell’aggiornare i principi generali da seguire nei controlli pubblici ufficiali, contribuirà al miglioramento dei risultati ottenuti. Non ci si può tuttavia sottrarre dall’osservare il difetto di responsabilizzazione di alcuni Stati membri rispetto a determinati rischi. Due su tutti, salmonella e listeria in Polonia e Spagna. Stupiscono altresì:

– la carenza di notifiche relative a Campylobacter, la cui diffusione era pure emersa nel rapporto EFSA-ECDC,

– la scarsa attenzione alle micotossine, a dispetto dei gravi rischi che essi comportano per la popolazione in generale e i minori in particolare. (3) Con buona pace del reg. UE 2019/1793 sui controlli rafforzati alle frontiere per i prodotti vegetali a maggior rischio.

Per approfondimenti, si richiama l’ebook ‘Sicurezza alimentare, regole cogenti e norme volontarie’, su https://www.greatitalianfoodtrade.it/libri/sicurezza-alimentare-regole-cogenti-e-norme-volontarie-il-nuovo-libro-di-dario-dongo.

RASFF, 40 anni di allerta in Europa

Il sistema di allerta rapido sulla sicurezza alimentare e dei mangimi è stato istituito nel 1979, per promuovere la cooperazione tra le autorità degli Stati membri dell’allora Comunità Economica Europea e anche dell’EFTA (European Free Trade Association. Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda), le quali ora formano la European Economic Area (EEA).

Il General Food Law (reg. CE 178/02) ha segnato un gran passo avanti, con l’istituzione di EFSA (European Food Safety Authority) a cui è stata affidata l’analisi del rischio che in precedenza ricadeva sulla Commissione europea. Il reg. CE 1935/04 ha poi esteso esteso ai MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti) l’ambito delle notifiche. (6)

RASFF e AAC

Il Sistema RASFF raccoglie le segnalazioni di rischi di sicurezza relativi ad alimenti, mangimi e MOCA immessi nel mercato interno ovvero in ingresso alle frontiere UE. Lo Stato notificante – attraverso il suo punto di contatto con il network europeo per la gestione del rischio di sicurezza alimentare – descrive:

– rischio individuato,

– prodotto e dati che ne consentono la tracciabilità,

– misure adottate.

Il punto di controllo della Commissione Europea, verificata la rilevanza della notizia, classifica il rischio e inoltra la notifica agli Stati partecipanti (EEA). Seguono interazioni e follow-up.

La piattaforma informatica del RASFF, iRAFSS, è in fase di integrazione con quella del sistema di Assistenza e Cooperazione Amministrativa (Administrative Assistance and Cooperation, AAC), ove vengono condivise le notificazioni di non-compliance prive di rilevanza sanitaria. (7) Questa integrazione è utile al monitoraggio sulle non-conformità dei prodotti nel Mercato interno, offrendo indizi utili su irregolarità che potrebbero trascendere in rischi di sicurezza alimentare.

Notifiche RASFF, le 4 categorie

Le notifiche si distinguono in 4 categorie:

1) allerta. La notifica riguarda prodotti sul mercato con un rischio di sicurezza serio, che richiede o potrebbe richiedere il rapido intervento da parte di altri Stati membri,

2) informazione. La notifica non necessita l’adozione repentina di misure da parte degli altri Stati membri. Può essere di due tipi, informazione per attenzione (prodotto presente sul solo mercato del paese notificante o non ancora immesso sul mercato o non più presente sul mercato) e informazione di follow-up.

3) rigetto alla frontiera. La notifica concerne partite di alimenti, mangimi o MOCA ai quali è stato impedito l’ingresso nel mercato UE poiché presentano un rischio specifico per la salute umana, di animali e piante, ovvero per l’ambiente.

4) newsLa segnalazione ha fonte informale o comunque non è completa (es. prodotto non identificato, informazione non completamente verificata). Si può trattare, per ipotesi, di notizie fornite dai media o organizzazioni internazionali o autorità competenti estere, ritenute degne di attenzione da parte del network europeo di analisi e gestione del rischio.

Dario Dongo e Giulia Orsi

Note

(1) Commissione europea, DG SANTE (Directorate General for Health and Food Safety). RASFF annual report 2019, 9.10.2020, su https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/2c5c7729-0c31-11eb-bc07-01aa75ed71a1

(2) Le notifiche di non-compliance hanno in prevalenza riguardato ‘alimenti dietetici, integratori e alimenti fortificati’ (187 casi), frutta e verdura (174), carni e prodotti a base di carne (137). La principale violazione segnalata nel sistema AAC riguarda il mislabelling, vale a dire la violazione delle regole in materia di etichettatura. A seguire, trattamenti e/o processi vietati, sostituzione/diluizione/aggiunta/rimozione di sostanze, violazioni di natura documentale

(3) Sulle micotossine si vedano i precedenti articoli https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/micotossine-il-male-invisibile-l-abchttps://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/micotossine-intervista-a-carlo-brera-esperto-iss

(4) OSTRY, V., MALIR, F., TOMAN, J., GROSSE, Y. Mycotoxins as human carcinogens – the IARC Monographs classification. Mycotoxin Res, 2017, 33, 65–73. DOI: 10.1007/s12550-016-0265-7, pp. 66-67 https://www.researchgate.net/publication/310837252_Mycotoxins_as_human_carcinogens-the_IARC_Monographs_classification

(5) OSTRY, V., MALIR, F., TOMAN, J., GROSSE, Y. Mycotoxins as human carcinogens – the IARC Monographs classification. Mycotoxin Res, 2017, 33, 65–73. DOI: 10.1007/s12550-016-0265-7, p. 67

(6) Dario Dongo. Materiali a contatto con gli alimenti, la riforma-lumaca slitta ancora. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.2.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/imballaggi/materiali-a-contatto-con-gli-alimenti-la-riforma-lumaca-slitta-ancora

(7) Reg. UE 2019/1715. L’integrazione effettiva delle piattaforme iRASFF e AAC è prevista entro fine 2020, Covid-19 permettendo

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti