La trasmissione ‘Envoyé spécial’ del canale news francese France Info dedica una puntata allo scandalo sanitario della pizza Fraîch’Up di Nestlé Buitoni, che pochi mesi fa ha causato la morte di due bambini e l’avvelenamento da Escherichia coli di altri 50.
Stabilimento Nestlé Buitoni, una tragedia annunciata
Le cattive condizioni sanitarie dello stabilimento produttivo Nestlé Buitoni a Caudry (Hauts-de-France) erano state rivelate un anno prima della tragedia da un ex operaio assunto a tempo determinato, per 18 mesi.
L’uomo aveva pubblicato a maggio 2021 sul sito mrmondialisation.org una galleria fotografica della linea di produzione della pizza surgelata Fraîch’Up. Le immagini mostravano macchine coperte di grasso accumulatosi negli anni, farina con vermi, pavimento molto sporco, ingredienti a terra, muffa.
Escherichia coli, il batterio letale
L’origine della contaminazione da Escherichia coli, secondo l’ex dipendente oggi intervistato da Envoyé spécial, risiede nella scarsa igiene dei lavoratori, che non lavavano mai le mani. Racconta che dopo un’allerta (“trovata materia fecale umana nei campioni di prodotto”) c’è stato un breve miglioramento. Ma “dopo tre settimane, è tornato alla ‘normalità’ [cioè come prima]“.
Escherichia coli non è pericoloso per gli adulti, in genere, ma è una grave minaccia per i bambini. ‘Secondo alcuni scienziati, un grammo di feci può contenere fino a 1 miliardo di Escherichia coli – e 500 sarebbero sufficienti per far ammalare un bambino…’, riferisce France Info.
È bastato un assaggio di pizza
La pizza Fraîch’Up di Nestlé Buitoni contaminata da Escherichia coli ha infatti causato la morte di due bambini. Il dramma viene raccontato con coraggio dai genitori di Kelig, due anni e mezzo.
Il loro bimbo ha assaggiato solo una fetta della pizza Fraîch’Up. Diarrea violenta, poi convulsioni, poi la perdita della funzionalità di reni, del cuore e infine l’emorragia cerebrale che ne ha decretato la morte il 10.3.22. Una morte incomprensibile, che soltanto dopo un mese e mezzo è stata collegata a quella pizza, quando il comunicato del 20.4 dell’Agence Nationale de Santé ha diramato l’allerta pubblica.
Negligenza
L’ex operaio racconta di avere avvertito la direzione delle cattive condizioni igieniche della linea di produzione, senza ricevere attenzione. Le osservazioni sono state però confermate ai giornalisti da un altro testimone, che lavora da vent’anni nello stabilimento.
‘La mancanza di igiene del personale non è stata ancora confermata a “Envoyé spécial” da altri dipendenti. Contattata, la direzione di Nestlé non ha risposto su questo punto. L’unica reazione del gruppo alla pubblicazione delle foto risale al 14 maggio 2021, quando ha “smentito queste accuse” in un giornale locale’.
“Lasciamo perdere, si sistemerà”: il motto di Nestlé, un anno prima dello scandalo delle pizze Buitoni, sulle condizioni igienico-sanitarie dello stabilimento Caudry’, scrive France Info.
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".