HomeSicurezzaPiano di azione nazionale pesticidi, agricoltura sostenibile e PNRR. #VanghePulite

Piano di azione nazionale pesticidi, agricoltura sostenibile e PNRR. #VanghePulite

Il piano di azione nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei pesticidi è in ritardo di 3 anni ma la Commissione europea non batte ciglio, dopo avere approvato il PNRR ove i fondi per la ‘agricoltura sostenibile’ sono destinati a pannelli fotovoltaici, logistica e meccanizzazione.

Come spesso accade in Italia – quando si tratta di agricoltura, ambiente e salute, il diritto va a rovescio. La ‘transizione ecologica’ non sfiora neppure i temi di biodiversità e protezione di suoli, acque e atmosfera dall’agrochimica. Tutto merito del capo dei capi di Coldiretti? #VanghePulite, #NextGenerationEU.

1) PAN, piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi

1.1) 2019, la vergogna italiana

La dir. 2009/128/CE prescrive a ogni Stato membro di elaborare un piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile dei pesticidi e provvedere al suo riesame almeno ogni cinque anni (articolo 4). L’Italia ha attuato la direttiva con d.lgs. 150/12 e ha pubblicato il proprio unico e immutato PAN pesticidi il 22.1.14.

Il 18.7.19 i ministeri di Agricoltura, Ambiente e Salute – evidentemente succubi di Coldiretti e le confederazioni agricole a suo traino – avevano pubblicato un vergognoso schema di ‘Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci’, ove si prevedeva una ‘distanza minima di sicurezza’ di 5 metri da case, scuole e ospedali. Nessuna distanza con una siepe alta un metro.

1.2) 2019-2022, tre anni di ritardo

Il 4.10.19 i predetti ministeri convocavano le parti sociali interessate. Non solo i conniventi col-diretti ma anche associazioni come ISDE (Medici per l’Ambiente), nonché il gruppo No Pesticidi e l’associazione Égalité umilmente rappresentati da chi scrive. (1)

Il PAN della vergogna è così stato ritirato prima della sua adozione a cui sarebbero seguite azioni giudiziarie per proteggere la salute pubblica – quella dei bambini anzitutto – dai rischi associati all’esposizione agli agrotossici. Da allora però, più nulla è accaduto.

2) Strasburgo-Bruxelles, botta e risposta

2.1) Parlamento europeo, l’interrogazione

Eleonora Evi, eurodeputata portavoce del gruppo Europa Verde, ha presentato un’interrogazione sull’argomento alla Commissione europea, l’8.12.21. Dopo avere evidenziato che dal 2019 l’Italia ‘non ha pubblicato alcun nuovo piano d’azione nazionale e non vi sono informazioni sulla tempistica di tale pubblicazione’, Eleonora Evi ha posto alcune semplici domande:

1. La Commissione è a conoscenza del notevole ritardo della revisione del piano d’azione nazionale italiano?
2. Viola tale ritardo l’articolo 4 della direttiva 2009/128/CE?
3. Quali azioni intende intraprendere la Commissione per accelerare la revisione del piano d’azione nazionale italiano?’ (2)

2.2) Commissione europea, laconico riscontro

Il 25.1.22 la Commissaria Stella Kyriakides ha fornito all’On.le Eleonora Evi il laconico riscontro (3) di cui a seguire:

– l’1-10.3.21 il Food and Veterinary Office (FVO) della Commissione europea ha eseguito un audit per valutare l’attuazione della direttiva 2009/128/CE da parte dell’Italia (4,5,6). Riscontrando effettivamente il ritardo sopra denunciato,

– ‘Ad oggi, le autorità italiane non hanno ancora presentato alla Commissione un piano d’azione nazionale riveduto.
Sia il ritardo nell’adozione del piano d’azione nazionale iniziale che il persistente ritardo nell’adozione del piano d’azione nazionale riveduto costituiscono violazioni dell’articolo 4 della direttiva 2009/128/CE.’

2.3) L’inedia della Commissione

‘La relazione di audit citata ha formulato diverse raccomandazioni rivolte alle autorità italiane, tra cui la quella di provvedere a che il piano d’azione nazionale sia riveduto almeno a cadenza quinquennale.

La Commissione continuerà a seguire tale vicenda sollecitando le autorità italiane a provvedere affinché tutte le raccomandazioni formulate nella relazione di audit trovino applicazione in maniera tempestiva ed efficace’. (3)

3) Agricoltura e sostenibilità in Italia

3.1) ImPANtanati

Le autorità italiane, nella propria risposta al Food and Veterinary Office, (5) hanno dichiarato quanto segue:

– il nuovo PAN sarebbe ‘in fase di definizione e approvazione’. Davvero, quando? E dove si trova la sua bozza, da sottoporre a consultazione delle parti sociali interessate?

– ‘per quanto concerne la qualità delle acque destinate al consumo umano (…) i risultati dei controlli eseguiti nell’ultimo triennio di riferimento 2017-2019 (…) non hanno evidenziato non conformità relativamente alla presenza di sostanze attive di prodotti fitosanitari’. Falso. Il rapporto ISPRA 2020 indica invece concentrazioni di agrotossici superiori ai limiti ambientali nel 21% delle acque superficiali (415 punti di monitoraggio) e il 5,2% di quelle sotterranee (146 punti). (7)

3.2) Agricoltura sostenibile e PNRR

L’Italia ha altresì dichiarato che gli obiettivi quantitativi del nuovo PAN ‘prevedono sia un aumento consistente delle superfici condotte con metodi produttivi a basso impatto di prodotti fitosanitari (tra cui un aumento del 60% della superficie biologica e del 30% della produzione integrata certificata – SQNPI), sia la riduzione delle vendite di talune categorie di sostanze attive particolarmente pericolose (candidate alla sostituzione, pericolose e pericolose prioritarie)’. (5)

Il PNRR però – come evidenziato nella preziosa analisi di Francesca Coli e Antonio Manzoni della Scuola Superiore Sant’Anna (10) – non contempla alcun finanziamento in materia di biodiversità nella misura M2C1 (Agricoltura sostenibile), sebbene a essa vengano dedicati € 2,80 miliardi. Ai quali si aggiungono €1,2 miliardi del Fondo Complementare al PNRR per finanziare ‘contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e acquacultura, silvicoltura, floricultura e vivaismo’.

3.3) PNRR, le risorse sottratte a biodiversità e tutela degli ecosistemi

€ 2,8 miliardi destinati alla ‘agricoltura sostenibile’, nella misura M2C1 del PNRR, sono dedicati a tre aree di investimenti:

– parco agrisolare, € 1,5 mld. Finanziamenti per l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle strutture aziendali. Coltivare energia sui tetti, risparmio idrico ed energetico garantito. E l’agricoltura?

– logistica, €0,8 miliardi. Ridurre l’impatto ambientale del sistema dei trasporti nel settore agroalimentare, migliorare le capacità di stoccaggio, potenziare le capacità di export delle PMI agroalimentari italiane e garantire la tracciabilità dei prodotti. E la sostenibilità delle pratiche agronomiche?

– innovazione e meccanizzazione, € 0,50 mld. Trattori elettrici, sensori e droni? Non è male l’idea del diserbo meccanico automatico in luogo di quello chimico, ma è solo una delle molte possibili innovazioni il cui finanziamento non è condizionato alla conversione delle colture al biologico, né ad altri benefici alla biodiversità, né alla protezione di suoli, acque, aria, salute.

4) #VanghePulite

Il Recovery Plan e i nostri progetti per una decisa svolga dell’agricoltura verso la rivoluzione verde: la transizione ecologica e il digitale (digitalizzazione delle campagne; foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città, invasi nelle acque interne per risparmiare l’acqua, chimica verde, bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici‘ (Vincenzo Gesmundo, relazione 25.3.21).

Il capo dei capi – ‘quello che comanda tutto’ e tutti a bacchetta, ministri e primi ministri di ogni colore – un anno fa dichiarava alle sue gerarchie: ‘al momento non conosciamo ancora il destino dei sei progetti contenuti nel Recovery Plan, che nella sostanza sono firmati in calce da Coldiretti. (…) Perché quando Coldiretti fa la Coldiretti non ce n’è per nessuno!’. Neppure per la transizione ecologica, appunto.

5) #NextGenerationEU

Il Recovery Plan è stato correttamente rinominato Next Generation EU, poiché il debito pubblico trilionario e le condizioni di stabilità che lo seguiranno con il MES ricadono sulle nuove generazioni.

Le misure sulla ‘agricoltura sostenibile’ adottate nel PNRR continuano invece a ingrassare la Old Generation EU senza apportare alcun vantaggio alla resilienza che si associa alla salute di suoli, acque ed ecosistemi.

Non si può d’altra parte immaginare che gli agricoltori e allevatori oggi allo stremo, con costi di produzione alle stelle e prezzi fermi, possano affrontare la transizione ecologica a loro spese. È giunta l’ora di cambiare registro.

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Pesticidi, il pericolo di Peter Pan. Égalité. 5.10.19, https://www.egalite.org/pesticidi-il-pericolo-di-peter-pan/

(2) Parlamento europeo. Interrogazione 8.12.21 On.le Eleonora Evi (Gruppo Verts/ALE) alla Commissione. E-005470/2021. https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2021-005470_IT.html

(3) Risposta 25.1.22 di Stella Kyriakides a nome della Commissione europea all’interrogazione E-005470/2021.
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2021-005470-ASW_IT.html

(4) Food and Veterinary Office (FVO). Relazione finale dell’audit dell’Italia dell’audit dell’Italia dall’1 al 10.3.21 al fine di valutare l’attuazione delle misure volte a realizzare l’uso sostenibile dei pesticidi e aspetti dell’autorizzazione dei prodotti fitosanitari. DG(SANTE) 2021-7298. https://ec.europa.eu/food/audits-analysis/act_getPDF.cfm?PDF_ID=15481

(5) Risposta delle autorità competenti autorità italiane alle raccomandazioni della DG (SANTE) 2021-7298. https://ec.europa.eu/food/audits-analysis/act_getPDFannx.cfm?ANX_ID=10086

(6) Direttiva 2009/128/CE, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi. Versione consolidata al 26.7.19 su https://bit.ly/3AYFN4R

(7) Dario Dongo. ISPRA, rapporto 2020 sui pesticidi nelle acque. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.12.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/ispra-rapporto-2020-sui-pesticidi-nelle-acque

(8) Francesca Coli, Antonio Manzoni. Green revolution e agri-food: la strategia del PNRR tra esigenze europee e nazionali. Pandora Rivista. 20.12.21, https://www.pandorarivista.it/articoli/green-revolution-e-agri-food-la-strategia-del-pnrr-tra-esigenze-europee-e-nazionali/

DARIO DONGO

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti