Dall’1 gennaio 2023 sono finalmente in vigore i limiti alla presenza dei pericolosi contaminanti PFAS su carne, pesce, uova e altri alimenti di origine animale. Dopo una lunghissima attesa, la Commissione europea ha infatti approvato il regolamento (UE) 2022/2388 che modifica il regolamento (CE) n. 1881/2006 sui contaminanti nei prodotti alimentari. (1)
PFAS, limiti negli alimenti di origine animale
Il nuovo regolamento fissa i tenori massimi in microgrammi /Kg in peso fresco di alimento per ciascuno dei 4 tipi di PFAS più noti (PFOS, PFOA, PFNA e PFHxS) e la loro somma.
Tra gli alimenti ora soggetti ai nuovi limiti vi sono uova, carne, pesce, crostacei, molluschi, frattaglie, come mostra la tabella estratta dal regolamento.
Una minaccia globale
Le sostanze chimiche tossiche PFAS sono largamente impiegate anche nella produzione di molti oggetti di uso quotidiano. Si trovano tra l’altro in pentole e padelle antiaderenti, packaging alimentare in carta e cartone, tessuti impermeabili, in cosmetici e materiale elettronico (es. smartphone). (2)
I ‘foverever chemicals’ – così noti per la loro persistenza nell’ambiente e accumulo nei tessuti degli organismi viventi, senza possibilità di biodegradarsi – hanno avvelenato gran parte del pianeta. Al punto da ritrovarsi persino nell’acqua piovana in Tibet e Antartide, come dimostra un recente studio dell’Università di Stoccolma dedicato all’inquinamento globale da PFAS, pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Science & Technology (Cousins et al., 2022). (3)
Dall’ambiente al piatto
Dai suoli e le acque, nell’intero corso della filiera alimentare, le PFAS contaminano anche l’acqua potabile e un’ampia varietà di alimenti. Ivi inclusi i pesci di acqua dolce, come evidenziato in recentissimo studio condotto in USA (Barbo et al., 2023). (4)
La dieta è indicata come prima fonte di esposizione umana a queste sostanze chimiche tossiche. E l’esposizione alle PFAS è correlata all’insorgenza di gravi malattie, dal cancro all’alterazione dei sistemi endocrino e immunitario, l’infertilità e l’ipercolesterolemia, etc.
Una tutela insufficiente e tardiva
L’introduzione di limiti alle molecole PFAS negli alimenti di origine animale varata a fine 2022 dalla Commissione europea è un evento positivo ma insufficiente, oltreché tardivo.
A fronte di un pericolo grave di salute pubblica, la Commissione europea si è finora limitata a raccomandare il monitoraggio, anziché vietare o comunque definire soglie invalicabili di contaminazione. Come si è visto da ultimo, in relazione alle PFAS con la raccomandazione 2022/1431 del 24.8.22, oltreché per altri contaminanti. (5)
La Commissione europea dovrebbe inoltre dare seguito al parere EFSA 9.7.20 sui pericoli associati alle PFAS per estendere i limiti di contaminazione ai mangimi degli animali da reddito e al pet food. Come annotato anche dal Professor Alberto Mantovani, uno dei massimi esperti in tossicologia.
Bando globale indispensabile
La pervasività e la pericolosità delle molecole PFAS è inarrestabile. L’unica azione ragionevole è vietarne immediatamente l’impiego a livello globale, come da anni invoca ChemTrust (Protecting humans and wildlife from harmful chemicals), organizzazione finanziata dal governo svedese.
Precauzioni consigliate
In attesa di provvedimenti più efficaci, per evitare un’ulteriore esposizione alle PFAS è utile prestare attenzione alla scelta di prodotti di uso quotidiano. Alcuni consigli pratici:
- evitare teglie, padelle e pentole con rivestimenti ‘anti-aderenti’,
- nel consumo di alimenti da fast-food e take-away verificare che il packaging sia etichettato PFAS-free,
- scartare i cosmetici che riportino in lista ingredienti (INCI) sostanze chimiche i cui nomi contengano le diciture ‘fluoro’ o ‘PTFE’,
- non usare i fili interdentali rivestiti con PTFE,
- selezionare indumenti impermeabili etichettati come ‘PFAS-free’ o ‘PFC-free’.
Marta Strinati
Note
(1) Regolamento (UE) 2022/2388 della Commissione del 7 dicembre 2022 che modifica il regolamento (CE) n. 1881/2006 per quanto riguarda i tenori massimi di sostanze perfluoroalchiliche in alcuni prodotti alimentari. Eur-Lex https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2022/2388/oj?utm_campaign=Oktopost-sglobal23_EA_EFF&utm_source=LinkedIn&utm_medium=social&utm_content=Oktopost-LinkedIn&locale=it
(2) Marta Strinati, Dario Dongo. Sostanze chimiche tossiche in imballaggi e stoviglie usa e getta. Inchiesta sui PFAS in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.5.21
(3) Marta Strinati, Dario Dongo. PFAS nell’acqua piovana e negli alimenti, urge un bando globale. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.8.22
(4) Nadia Barbo, Tasha Stoiber, Olga V. Naidenko, David Q. Andrews (2023). Locally caught freshwater fish across the United States are likely a significant source of exposure to PFOS and other perfluorinated compounds, Environmental Research, Volume 220, 2023, 115165. https://doi.org/10.1016/j.envres.2022.115165
(5) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. PFAS, furani, glicoalcaloidi, Alternaria. La Commissione europea ‘raccomanda’ anziché vietare. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.9.22
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".