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Pesticidi, erbicidi e malattia di Parkinson

Un recente studio preliminare (Lapadat et al., 2024), sostenuto dalla Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s Research, svela una chiara correlazione tra l’uso di specifici pesticidi ed erbicidi nelle pratiche agricole e l’incidenza della malattia di Parkinson, in particolare nelle aree delle Montagne Rocciose e delle Grandi Pianure degli Stati Uniti. (1)

1) Pesticidi e Parkinson, lo studio

I ricercatori hanno messo a confronto i livelli di prevalenza della malattia di Parkinson nelle diverse aree dei singoli Stati con il livello di consumo di erbicidi e pesticidi nelle rispettive aree.

L’analisi delle cartelle cliniche Medicare del 2009 di 21,5 milioni di persone ha evidenziato che i residenti nelle contee con i più alti livelli di esposizione ai pesticidi hanno un rischio maggiore di sviluppare la malattia di Parkinson rispetto a quelli delle aree a bassa esposizione.

1.1) Tre pesticidi più correlati con la malattia di Parkinson

Nell’area delle Montagne Rocciose e delle Grandi Pianure, i ricercatori hanno identificato 14 pesticidi ed erbicidi associati alla malattia di Parkinson. Tre veleni hanno l’impatto peggiore:

– Simazina. Nelle contee più irrorate con questo erbicida, la probabilità di avere la malattia di Parkinson è superiore del 36%, in confronto alle contee con la più bassa esposizione. Una differenza che corrisponde a 411 nuovi casi di malattia di Parkinson ogni 100.000 persone rispetto a 380 casi nelle contee con l’esposizione più bassa.

– Atrazina. Questo erbicida aumenta del 31% l’incidenza di Parkinson: 475 nuove diagnosi ogni 100.000 persone rispetto alle 398 nelle contee con l’esposizione più bassa.

– Lindano. La maggiore esposizione a questo insetticida è correlata al 25% in più di probabilità di contrarre la malattia. In concreto, 386 nuove diagnosi ogni 100.000 persone rispetto alle 349 nelle contee con la più bassa esposizione.

2) L’ennesima conferma dell’impatto degli agrotossici

Le nuove evidenze rappresentano l’ennesima conferma di una correlazione tra l’esposizione ai pesticidi e l’insorgenza di malattia. La chimica irrorata sulle colture e nei campi agricoli contamina del resto aria, suolo, acqua e alimenti.

Le conseguenze per la salute umana si esprimono nell’aumento del rischio di patologie neurologiche, come appunto il Parkinson, malattia neurodegenerativa progressiva che affligge milioni di persone in tutto il mondo, e di alterazioni del sistema ormonale. (2)

2.1) Pesticidi come interferenti endocrini

Numerosi pesticidi, infatti, sono ormai qualificati come interferenti endocrini (Endocrine Disrupting Chemicals, EDC). Queste sostanze, presenti in innumerevoli prodotti di uso quotidiano (plastiche, tessuti, cosmetici, etc.), possono mimare o interferire con gli ormoni naturali del corpo, causando danni alla salute riproduttiva, al metabolismo e al sistema immunitario, come abbiamo visto. (3)

Il glifosato, l’erbicida più diffuso al mondo, è un esempio eloquente di questa emergenza sanitaria. Il Prof. Alberto Mantovani, nel nostro precedente articolo, sollevava dubbi significativi sulla neurotossicità del glifosato, suggerendo che possa contribuire all’insorgenza di malattie neurodegenerative come la malattia di Parkinson. Un punto di vista che potrebbe rafforzare ulteriormente i legami tra uso di pesticidi e rischi per la salute neurologica. (4)

3) Il lassismo della politica

È preoccupante che studi precedenti abbiano identificato altri pesticidi ed erbicidi come potenziali fattori di rischio per il Parkinson, e ci sono centinaia di pesticidi di cui non è stata ancora studiata alcuna relazione con la malattia’, dichiara Brittany Krzyzanowski, PhD, del Barrow Neurological Institute di Phoenix, in Arizona, coautrice del nuovo studio sulla correlazione tra pesticidi e Parkinson.

Già nel 2017, in effetti, il rapporto dell’ONU che collegava pesticidi a ‘omicidi ed ecocidi’ sottolineava l’urgente necessità di affrontare le conseguenze ambientali e sanitarie dell’uso indiscriminato dei pesticidi, un appello che risuona nuovamente con le crescenti prove del loro impatto sulla malattia di Parkinson e altre malattie. (5)

Appelli inascoltati. Si moltiplicano intanto i dubbi riguardo la trasparenza e all’integrità dei dati e delle ricerche sostenute dall’industria agrochimica, con evidenze che suggeriscono la possibile occultazione di studi sulla neurotossicità dei pesticidi, rafforzando la necessità di rigorosi controlli scientifici e di maggiore trasparenza. (6,7)

Dario Dongo

Immagine di copertina da Beyond Pesticides, Pesticides and Parkinson’s Disease: The Toxic Effects of Pesticides on the Brain https://tinyurl.com/y2t9m368

Note

(1) Abstract: Study Finds Pesticide Use Linked to Parkinson’s in Rocky Mountain, Great Plains Region. Embargoed for release until 4 p.m. Et, tuesday, february 27, 2024 https://aanfiles.blob.core.windows.net/aanfiles/a9aeceda-f16d-4adb-87aa-22eae1f87091/2024%20AAN%20Annual%20Meeting%20Abstract%20-%20Pesticides%20and%20Parkinson%27s

(2) Report Endocrine Disrupting Chemicals: Threats To Human Health, Endocrine Society and International Pollutants Elimination Network (IPEN) https://www.endocrine.org/-/media/endocrine/files/advocacy/edc-report2024finalcompressed.pdf

(3) Marta Strinati. PFAS in frutta e verdura non bio attraverso i pesticidi. Studio PAN Europe. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.2.24

(4) Dario Dongo. Glifosate e neurotossicità, dubbi e domande di un tossicologo. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.11.23

(5) Dario Dongo. Pesticidi omicidi ed ecocidi, nuovo rapporto ONU. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.3.17

(6) Dario Dongo. Come l’industria agrochimica occulta la tossicità dei pesticidi. Nuovi studi. GIFT (Great Italian Food Trade) 13.6.23

(7) Dario Dongo. Glifosato, il rapporto dell’Echa, Agenzia chimica europea, trascura la falsità dei dati prodotti da Monsanto. La Corporation ora sotto processo in USA. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.6.23

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