Ha preso il via la consultazione pubblica sulle misure volte a ridurre la dispersione non intenzionale nell’ambiente di microplastiche.
Microplastiche, via alla consultazione pubblica
La consultazione è accessibile a tutti i cittadini europei, previa registrazione alla relativa pagina web fino al 18 gennaio. Ciascuno può esprimere il proprio punto di vista sulle possibili misure da adottare contro l’inquinamento da microplastiche. (1)
La Commissione europea dovrà poi tener conto di tali contributi, per valutare una nuova proposta legislativa o non legislativa, oppure atti delegati o di esecuzione.
Le cause dell’inquinamento
L’iniziativa affronta le principali cause dell’inquinamento da microplastiche e mira a ridurre l’inquinamento ambientale e i potenziali rischi per la salute umana.
Nell’attuale contesto europeo, l’inquinamento derivante da abrasione di pneumatici, pellet di plastica e tessuti sintetici corrisponde a circa i 2/3 delle emissioni totali. (2)
Le microplastiche, definizione
Le microplastiche sono tutte quelle particelle di plastica aventi diametro <5 mm. Vengono distinte in primarie e secondarie.
Microplastiche primarie sono i frammenti di plastica prodotti in piccole dimensioni e utilizzati per esempio nei cosmetici (in scrub, dentifrici, creme) o in vernici, paste abrasive e fertilizzanti.
Si chiamano secondarie, invece, le microplastiche la cui dimensione ridotta è causata dal degrado di oggetti più grandi, come bottiglie, contenitori per il cibo, attrezzature per la pesca o tessuti sintetici.
Un inquinante ubiquitario
La rivista Science of The Total Environment ha evidenziato che le microplastiche sono contaminanti ambientali onnipresenti nell’ambiente. Sono state rinvenute nei mari e negli oceani di tutto il mondo, nei laghi, nel suolo e persino sulle vette più alte del pianeta. Sono presenti, inoltre, anche nell’aria e possono essere inalate.
Tracce ne emergono in tutte le forme di vita marina, dal plancton ai grandi mammiferi marini, ai molluschi, al sale. Ma anche in alimenti di uso comune, come zucchero, miele, frutta e verdura, oltreché nell’acqua che beviamo, sia in bottiglia, sia del rubinetto.
La pericolosità delle microplastiche
Le microplastiche sono bio-accumulabili, riescono ad assorbire sulla loro superficie una miscela complessa di sostanze chimiche persistenti e fortemente inquinanti come stirene, metalli tossici (piombo, mercurio), ftalati, bisfenolo A (BPA), policlorobifenili (PCB) e idrocarburi policiclici aromatici (IPA), che possono venire successivamente rilasciate nell’ambiente.
Le piccole dimensioni che le caratterizzano ne facilitano l’ingestione da parte di organismi situati alla base di diverse catene alimentari. Di conseguenza, gli inquinanti rilasciati dalle microplastiche finiscono negli alimenti che mangiamo.
Gli effetti sull’organismo
L’esposizione umana può avvenire sia per ingestione sia per inalazione o per contatto cutaneo, attraverso l’acqua mentre ci laviamo o per l’utilizzo di scrub e altri cosmetici.
I rischi potenziali per la salute umana derivanti dall’ingestione o inalazione siano attualmente oggetto di esame. Tuttavia, secondo alcuni ricercatori portoghesi dell’università di Aveiro in Portogallo, in tutti i sistemi biologici, l’esposizione alla microplastica può causare tossicità delle particelle, con stress ossidativo, lesioni infiammatorie e aumento dell’assorbimento o traslocazione. (3)
L’incapacità del sistema immunitario di rimuovere le particelle sintetiche può portare a infiammazioni croniche e aumentare il rischio di neoplasie. Inoltre, le microplastiche possono rilasciare i loro costituenti, contaminanti adsorbiti e organismi patogeni.
Gli obiettivi della iniziativa europea
L’iniziativa europea si concentrerà principalmente su misure volte a:
– limitare le microplastiche aggiunte intenzionalmente, alla luce del parere rilasciato dall’ECHA (Europea chemical Agency); (4)
– predisporre un piano chiaro e ben normato di etichettatura, standardizzazione e di certificazione;
– sviluppare e armonizzare ulteriormente i metodi per misurare le microplastiche rilasciate in modo non intenzionale, in particolare dai pneumatici e dai prodotti tessili e fornire dati armonizzati sulle concentrazioni di microplastiche nel mare.
Ricerca e regolamentazione
Sarà oltremodo necessario:
– colmare le lacune in termini di conoscenze scientifiche sui rischi che comporta la presenza delle microplastiche nell’ambiente, nell’acqua potabile e negli alimenti,
– correggere le carenze a livello di mercato e regolamentazione. Mancano infatti incentivi di mercato che inducano gli operatori ad adottare misure per ridurre le emissioni accidentali di microplastiche nell’ambiente, da applicarsi all’intera catena di approvvigionamento, rispettando al tempo stesso i principi del mercato unico e incoraggiando la competitività e l’innovazione,
– promuovere un approccio globale dell’UE contro le microplastiche.
– incentivare informazioni complete e affidabili, che consentano ai consumatori di scegliere prodotti sostenibili e di gestirli in modo sostenibile, come i prodotti tessili e i pneumatici con basse emissioni di microplastiche,
– rendere meno frammentario il mercato, al fine di evitare che la posizione delle imprese che applicano misure di riduzione delle microplastiche sia indebolita dalla concorrenza di quelle imprese che, al contrario, non adottano simili misure. Misure armonizzate a livello dell’UE potranno creare condizioni di parità tra gli operatori responsabili.
Verso inquinamento zero
L’iniziativa potrà contribuire al conseguimento di una serie di obiettivi importanti dal Green Deal europeo, al Nuovo piano d’azione per l’Economia circolare, nonché al piano d’azione dell’UE ‘Verso l’inquinamento zero per l’aria, l’acqua e il suolo’, che prevede di ridurre i rifiuti di plastica in mare del 50 % e le microplastiche del 30 % entro il 2030. (5,6,7)
Pertanto, particolare attenzione dovrà essere data alla fattibilità operativa, alla semplicità legislativa e ai costi amministrativi, nonché alla coerenza con strumenti politici o iniziative dell’UE esistenti e nuovi.
Elena Bosani
Note
(1) Iniziativa della Commissione europea. Inquinamento da microplastiche – misure per ridurne l’impatto sull’ambiente. https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/12823-Inquinamento-da-microplastiche-misure-per-ridurne-limpatto-sullambiente_it
(2)Emissioni annue stimate (tonnellate): 33 834 per i prodotti tessili, 503 586 per gli pneumatici e 92 259 per i pellet (modellizzazione EUNOMIA, 2018)
(3) Joana Correia Prata, João P. da Costa, Isabel Lopes, Armando C. Duarte, Teresa Rocha-Santos. Environmental exposure to microplastics: An overview on possible human health effects. Science of The Total Environment, Volume 702, 2020, 134455, ISSN 0048-9697, https://doi.org/10.1016/j.scitotenv.2019.134455.
(4) Committee for Risk Assessment (RAC) Committee for Socio-economic Analysis (SEAC). Opinion on an Annex XV dossier proposing restrictions on intentionally-added microplastics. https://echa.europa.eu/documents/10162/a513b793-dd84-d83a-9c06-e7a11580f366
(5) Commissione europea. Il Green Deal europeo. 11.12.19 https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:b828d165-1c22-11ea-8c1f-01aa75ed71a1.0006.02/DOC_1&format=PDF
(6) Commissione europea. Un nuovo piano d’azione per l’economia circolare Per un’Europa più pulita e più competitiva. 11.3.20 https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:9903b325-6388-11ea-b735-01aa75ed71a1.0020.02/DOC_1&format=PDF
(7) Commissione europea. Un percorso verso un pianeta più sano per tutti Piano d’azione dell’’UE: “Verso l’inquinamento zero per l’aria, l’acqua e il suolo”. 12.5.21 https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:a1c34a56-b314-11eb-8aca-01aa75ed71a1.0013.02/DOC_1&format=PDF