L’insostenibile avanzata dell’industria dei salmoni d’allevamento in Scozia sta devastando l’ecosistema marino. Le popolazioni locali e gli ambientalisti protestano, affidando a Sum of Us una petizione contro il rilascio di nuove concessioni.
L’insostenibilità degli allevamenti di salmone in Scozia
Al di sotto delle reti ove sono affollati i salmoni di allevamento, nelle acque scozzesi, precipita un mare di inquinanti. Feci dei pesci, residui di mangimi, farmaci e antibiotici veterinari. Un cumulo di sostanze che rischia di devastare irrimediabilmente l’ecosistema marino in Scozia, oltre a rendere impraticabili le pur remote spiagge.
Gli allevamenti scozzesi sono infatti privi di quelle severe regole – a presidio di benessere animale e tutela dell’ambiente – che invece vigono e sono soggette a rigorosi controlli veterinari in Norvegia, come si è visto.
Un’ulteriore minaccia all’ecosistema marino scozzese deriva poi dai progetti di realizzare nuove megafarm al largo delle coste più incontaminate del Paese, come le isole Ebridi e quella di Arran. Gli enti locali tendono ad assecondare tali progetti, quali occasioni di maggiori entrate fiscali, senza tuttavia badare ai costi ambientali.
Gli abitanti sono invece contrari allo sviluppo dei mega-allevamenti di salmone. Non perché disprezzino la prospettiva di qualche manciata di posti di lavoro, ma proprio in quanto sono consci del valore inestimabile delle aree marine che nelle ultime decadi hanno provato a proteggere.
Salmone scozzese, benessere animale e mattanza delle foche
Benessere animale e salmone scozzese non fanno proprio rima. I recenti scandali sui salmoni divorati da pidocchi marini e malattie non hanno avuto eco, peraltro, al di fuori dell’Inghilterra. E i colossi industriali come la Scottish Salmon Company e Mowi e continuano a stipare ‘migliaia di tonnellate di pesci in gabbie per trasformarli in filetti ‘sostenibili’, creando le condizioni perfette per la diffusione di malattie‘. (1)
L’appropriazione del mare da parte dell’industria scozzese del salmone danneggia poi anche altre specie. Per tenere lontano le foche, naturalmente attratte dalla concentrazione dei salmoni, gli allevatori installano dispositivi sonori che disturbano anche delfini e cetacei. E quando i disturbi sonori non funzionano, gli allevatori pretendono la licenza di uccidere le foche. Come accaduto, nel 2017, ad almeno una cinquantina di esemplari.
La petizione può venire firmata seguendo il link https://actions.sumofus.org/a/no-new-salmon-farms-off-the-scottish-coast/?akid=62990.7823883.K9Epr3&rd=1&source=fwd&t=13
Note
(1) La Mowi è stata anche messa sotto inchiesta per aver riportato dati alterati sulla quantità di sostanze chimiche, come il perossido di idrogeno e i pesticidi, impiegate per controllare i focolai di malattie e pidocchi di mare