HomeSicurezzaLe sostanze PFAS sono cancerogene, la conferma di IARC

Le sostanze PFAS sono cancerogene, la conferma di IARC

La IARC, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha classificato le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) come cancerogene per l’uomo. Queste molecole possono trovarsi in padelle e imballaggi alimentari impermeabili ad acqua e olio, oltre che in numerosi prodotti di uso quotidiano. Sono definite ‘forever chemicals’ perché permangono nell’ambiente, come dimostrano le emergenze sanitarie in numerosi territori. (1)

La valutazione della IARC sulle PFAS

Un gruppo di lavoro di 30 scienziati provenienti da 11 Paesi si è riunito presso la IARC a Lione, in Francia, e ha completato la valutazione della cancerogenicità dei due più noti agenti PFAS:

– l’acido perfluoroottanoico (PFOA) è stato classificato come “cancerogeno per l’uomo” (Gruppo 1). Rispetto al 2014, quando IARC lo aveva classificato come ‘possibile cancerogeno per l’uomo’ (Gruppo 2B), si è scoperto che ‘induce alterazioni epigenetiche ed è immunosoppressore. Inoltre, c’erano prove “limitate” di cancro negli esseri umani per quanto riguarda il carcinoma a cellule renali e il cancro ai testicoli, spiegano i ricercatori,

– l’acido perfluoroottansolfonico (PFOS) è stato invece classificato come ‘possibile cancerogeno per l’uomo’ (Gruppo 2B). Anch’esso ‘induce alterazioni epigenetiche ed è immunosoppressore negli esseri umani esposti’, spiegano i ricercatori. Ma ’Le prove relative al cancro negli esseri umani sono risultate “inadeguate” per il PFOS perché, tra i pochi studi disponibili, risultati positivi sono stati osservati solo sporadicamente e in modo incoerente per alcune sedi tumorali (ad esempio, testicoli, seno e tiroide)’. (2)

Queste sostanze si accumulano in vari tessuti, tra cui sangue, fegato e polmoni. Si trovano nella placenta, nel sangue cordonale e nei tessuti embrionali e possono essere trasferiti ai neonati attraverso il latte materno.

Dove si trovano

PFOA e PFOS sono state ampiamente utilizzate in applicazioni industriali e prodotti di consumo a causa della loro idrofobicità e lipofobicità, proprietà tensioattive e stabilità chimica.

Le tre macro aree ove possono trovarsi sono

– trattamenti di rivestimento resistente a macchie, olio e acqua di materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti (MOCA). Carta e cartoncino, contenitori e stoviglie monouso, fondi antiaderenti per cottura (es. Teflon) e pentole. Rivestimenti per cavi elettrici,

– trattamenti superficiali, in particolare di prodotti tessili (tappeti, tappezzerie antimacchia, tessuti impermeabili tipo Goretex), pelli e pellicole fotografiche, inchiostri,

– vernici, schiume antincendio, imballaggi, mobili, etc.

L’esposizione della popolazione

L’esposizione della popolazione a queste sostanze nocive avviene quindi mediante l’uso di oggetti che ne contengono, ma soprattutto attraverso la dieta e l’acqua potabile, specie nelle aree inquinate, dove si rilevano nel sangue dei residenti livelli di contaminazione 100 volte più alti della media. (3)

I lavoratori, soprattutto nella produzione fluorochimica, sono molto più esposti alle PFAS, soprattutto per inalazione, ma anche potenzialmente per assorbimento cutaneo e ingestione di polvere contaminata.

L’immobilismo della Commissione europea

La pericolosità delle PFAS era ben chiara anche prima della valutazione IARC. All’inizio del 2023, ben 5 Paesi membri UE (Danimarca, Germania, Olanda, Norvegia e Svezia) hanno presentato a ECHA una proposta di revisione del regolamento REACH per ridurre l’utilizzo delle circa 10 mila PFAS note. Ma la Commissione europea resta a guardare. (4)

Marta Strinati

Note

(1) Dario Dongo. Veneto. Le Mamme No PFAS pubblicano la lista degli alimenti contaminati. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.9.21

(2) Shelia Zahm, Jens Peter Bonde, Weihsueh A Chiu, Jane Hoppin, Jun Kanno, Mohamed Abdallah et al. Carcinogenicity of perfluorooctanoic acid and perfluorooctanesulfonic acid. The Lancet Oncology. November 30, 2023 DOI:https://doi.org/10.1016/S1470-2045(23)00622-8

(3) Marta Strinati, Dario Dongo. PFAS nell’acqua piovana e negli alimenti, urge un bando globale. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.8.22

(4) Dario Dongo. PFAS. All’esame di ECHA la restrizione all’uso in UE dei forever chemicals. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.2.23

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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