HomeSicurezzaImpatto dei coadiuvanti di pesticidi sull’olfatto delle api

Impatto dei coadiuvanti di pesticidi sull’olfatto delle api

I coadiuvanti di pesticidi e fungicidi contribuiscono alla tossicità dei ‘plant protection products’ per le api, che a causa loro perdono l’olfatto. E così la capacità di comunicare, indispensabile per la salute e sopravvivenza delle colonie.

Uno studio pubblicato su Science Report (Wu et al., 2023) evidenzia la necessità di estendere la valutazione del rischio a queste sostanze finora considerate ‘innocue’. (1) Le quali tuttora ricevono poca attenzione, anche nelle linee guida EFSA.

1) Api mellifere, l’olfatto per la sopravvivenza

Le api mellifere vivono in comunità dinamiche ove la comunicazione è costante e utilizza sostanze chimiche come vettori dei segnali sociali:

– le api nutrici monitorano costantemente al buio le larve che hanno compito di accudire utilizzando i feromoni

– le larve a loro volta emettono feromoni di covata per indicare che hanno bisogno di cibo

– le operaie producono feromoni di allarme per avvertire le altre api del pericolo. Se questi segnali vengono smorzati o non percepiti correttamente, la sopravvivenza della colonia è a rischio.

2) Api e pesticidi, la crisi di California

Lo studio ‘Effects of pesticide-adjuvant combinations used in almond orchards on olfactory responses to social signals in honey bees (Apis mellifera)’ ha ricevuto il supporto primario di ‘Almond Board of California’. Due terzi del totale delle api mellifere allevate in U.S.A. viene trasportato ogni anno nei mandorleti della West Coast, durante la fioritura, per favorire l’impollinazione di oltre 400.000 ettari di colture.

La crisi degli ultimi anni ha raggiunto il culmine con lo sterminio di oltre 50 miliardi di api, nell’inverno 2018/2019, proprio nella Central Valley ove ha luogo l’80% della produzione globale di mandorle. I pesticidi erano stati identificati come la prima probabile causa del Colony Collapse Disorder (CCD), come si è visto. (2) Non si era però indagato sul ruolo delle diverse componenti dei prodotti irrorati sulle piante.

3) Coadiuvanti dei pesticidi, il tassello mancante

Le ricerche sul Colony Collapse Disorder si sono finora focalizzate sulle sostanze attive contenute nei mix di pesticidi. Ed è stata poi estesa ai fungicidi poiché essi, ‘sebbene progettati per obiettivi fungini, hanno un effetto negativo sulle api’.

La combinazione di pesticidi ed erbicidi – ha spiegato la professoressa di entomologia May Berenbaum (GEGC/IGOH. Vedasi nota 3) – ‘può interrompere il funzionamento delle colonie. Le api nutrici sono particolarmente vulnerabili a queste combinazioni e la salute delle regine è fondamentale. Se non si sviluppano api regine sane, la colonia può soffrire’.

Il tassello mancante, per capire come i ‘Plant Protection Products’ influenzino le api nutrici, è l’analisi degli effetti dei loro coadiuvanti. Sostanze chimiche in apparenza inattive, utilizzate per aumentare l’adesività dell’insetticida e trattenerlo sulle piante.

4) Lo studio (Wu et al., 2023)

Lo studio in esame (Wu et al., 2023) ha testato l’effetto dei coadiuvanti dei pesticidi sul sistema olfattivo delle api mellifere sottoponendo quattro gruppi di api, per una settimana, a polline commerciale non trattato ovvero a polline trattato – separatamente e in combinazione – con il coadiuvante Dyne-Amic, il fungicida Tilt e l’insetticida Altacor.

I ricercatori hanno poi anestetizzato le api con ghiaccio per rimuovere una delle due antenne di ciascuna. Le antenne sono state quindi esposte a imitazioni chimiche dei feromoni di covata e di allarme, per registrare i loro livelli di risposta ai diversi segnali mediante elettroantennografia.

Le risposte ad alcuni feromoni di covata e di allarme, nelle antenne delle api nutrici che avevano consumato polline contaminato dalle tre sostanze chimiche, sono risultate alterate. Tale scoperta suggerisce che questi pesticidi di uso comune possono interferire con la comunicazione delle api da miele.

5) Conclusioni dello studio

Vi sono molte spiegazioni possibili per spiegare come il consumo di queste sostanze chimiche possa influenzare le risposte sensoriali delle api’, ha commentato il ricercatore Ling-Hsiu Liao. ‘L’antenna rileva e attiva la risposta ai segnali olfattivi. In questo studio non abbiamo esaminato quali altri cambiamenti vengono innescati, in particolare i cambiamenti nel comportamento’.

La ricerca potrà ora venire estesa ad altre miscele di pesticidi di comune utilizzo, esaminando la risposta di varie popolazioni di api e altri insetti impollinatori. Oltreché a individuare le vie molecolari interessate. Nella speranza che il loro lavoro possa aiutare gli agricoltori a apicoltori a ripensare il modo in cui gestiscono le colture e proteggono le colonie di api.

6) EFSA, guida alla valutazione del rischio dei ‘plant protection products’ per le api

EFSA (European Food Safety Authority) ha pubblicato nel 2023 la revisione della sua precedente guida (2013) sulla valutazione del rischio per api da miele, bombi e api solitarie associato all’esposizione a ‘plant protection products’. (4) Il documento orientativo, ai fini dell’applicazione del Pesticides Regulation (EU) No 1107/2009:

  • delinea un approccio graduale per la stima dell’esposizione in diversi scenari e livelli’;
  • ‘include la caratterizzazione del pericolo e fornisce un metodo di valutazione del rischio che copre l’esposizione alimentare e da contatto’;
  • ‘fornisce raccomandazioni per gli studi di livello superiore, per il rischio da metaboliti e per i prodotti fitosanitari come miscela’.

6.1) Guida EFSA, limiti e incertezze generali

I limiti e le incertezze dichiarati nella guida EFSA (2023) riguardano, tra l’altro, le seguenti aree:

  • potenziale contaminazione di aree non trattate da parte di preparati solidi di pesticidi’;
  • ‘comportamento dei residui di pesticidi in diverse matrici, come i tessuti vegetali’. Tale comportamento è influenzato proprio dai coadiuvanti oggetto dello studio in esame (Wu et al., 2023);
  • il rischio derivante dall’esposizione combinata a diversi pesticidi [e altri PPPs, ndr] che potrebbero essere utilizzati in un paesaggio agricolo nel corso di una stagione’;
  • la biologia e l’ecologia delle api del genere non-Apis’.

6.2) Sostanze attive vs. formulazioni

La valutazione del rischio delle miscele ‘non è inclusa di routine nei processi di valutazione del rischio del principio attivo, ma può essere principalmente rilevante nell’ambito dell’autorizzazione dei prodotti fitosanitari a livello nazionale’ (si veda il Capitolo 12 della guida EFSA).

La tossicità cronica viene infatti considerata una proprietà intrinseca delle sole sostanze attive e solo in alcuni casi viene richiesto di eseguire altresì i relativi test sulle formulazioni dei ‘plant protection product’ (PPP. Si veda la Sezione 6.1.1).

I test di tossicità cronica sono quindi richiesti se, ad esempio, sulla base di dati di tossicità acuta, il PPP sia risultato più tossico rispetto alla singola sostanza attiva, ovvero contenga più sostanze attive (Sezione 8.3. Sostanze attive vs. formulazioni).

6.3) Effetti sub-letali, valutazione parziale dei rischi per le api

Alcuni dei principali ostacoli allo sviluppo di una valutazione esaustiva degli effetti subletali sono la loro diversità quasi illimitata, la mancanza di standardizzazione della misurazione e la mancanza di un collegamento comprovato con gli obiettivi specifici di protezione (SPG, specific protection goals)’.

Il gruppo di lavoro EFSA, ‘per affrontare questi problemi, ha deciso di concentrarsi principalmente su un sottoinsieme di effetti subletali, in particolare quelli che alterano in modo evidente il comportamento delle api’ (Capitolo 9, Sublethal effects on honey bees in risk assessment. Sezione 9.1, Overall strategy).

I rischi sub-letali relativi all’impatto dei ‘plant protection products’ (sostanze attive e coadiuvanti) sul sistema olfattivo delle api non sono stati ancora considerati, anche perché la pubblicazione dello studio sopra richiamato (Wu et al., 2023) è di alcuni mesi successiva a quella della revisione della guida EFSA.

6.4) ‘Tank mixtures’ e coadiuvanti

Pesticides Regulation (EC) No 1107/2009 prevede che ‘nella valutazione e nell’autorizzazione di un prodotto fitosanitario si tenga conto dell’interazione tra la sostanza attiva, gli antidoti agronomici, i sinergizzanti e i coformulanti’ (articolo 29).

Si riferisce quindi esplicitamente ai PPP in commercio che sono, ‘per loro stessa natura, miscele tecniche contenenti da una a più sostanze attive e, in genere, diversi coformulanti’ (Guida EFSA, Capitolo 12, Mixtures).

‘Tank mixtures’ – considerate nello studio in esame (Wu et al., 2023) – sono dunque escluse dalle previsioni dell’obsoleto regolamento europeo e della guida EFSA che ‘i concetti e lo schema’ proposti nel suo Capitolo 12 (Mixtures) si applica solo se sono disponibili informazioni su determinate combinazioni di sostanze da miscelare nel contenitore.

Il fato e il comportamento dei co-formulanti nel polline e il nettare sono infine oggetto di ‘raccomandazione a ulteriori indagini (guida EFSA, Capitolo 15, Recommendations- Mixtures).

7) Unione Europea, lobby tossiche e regole da riscrivere

Le grandi confederazioni agricole europee (e.g. Copa-Cogeca, Farm Europe) e nazionali (i.e. Coldiretti) spesso lamentano il declino delle api e la produzione di miele in Unione Europea. Ma proprio loro sono i protagonisti della crisi, avendo ordinato agli eurodeputati di boicottare la proposta di riforma del regolamento SUR (Sustainable Use Regulation) che avrebbe potuto e dovuto introdurre una drastica restrizione all’impiego di pesticidi. (5)

La salute delle api e di noi tutti è in ostaggio delle lobby tossiche delle Big 4 – i quattro monopolisti globali di pesticidi sementi (6) – e delle organizzazioni che esprimono i soli interessi economici propri e dei propri dirigenti anziché quelli degli agricoltori che dovrebbero rappresentare. Ciò spiega, tra l’altro, la vanificazione degli obiettivi della Nature Restoration Law già denunciata su questo sito. (7)

Le regole obsolete su cui tuttora si basa la valutazione dei rischi di pesticidi e altri ‘plant protection products’ in Unione Europea, come si è visto, trascurano completamente l’effetto cocktail che è pericoloso per api e insetti impollinatori quanto lo è per la salute umana. (8) Tali regole vengono oltretutto disapplicate, sistematicamente, atteso che circa un terzo dei ‘plant protection products’ autorizzati in UE è oggi privo di valutazione del rischio aggiornata. (9)

Dario Dongo

Note

(1) Wu, WY., Liao, LH., Lin, CH. et al. Effects of pesticide-adjuvant combinations used in almond orchards on olfactory responses to social signals in honey bees (Apis mellifera). Sci Rep 13, 15577 (2023). https://doi.org/10.1038/s41598-023-41818-7

(2) Dario Dongo, Marina De Nobili. Strage di api in USA, fake news su mandorle e neonicotinoidi. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.1.20

(3) GEGC/IGOH (Genomic Ecology of Global Change, Infection Genomics for One Health), University of Illinois Urbana-Champaign

(4) European Food Safety Authority (EFSA), Pauline Adriaanse, Andres Arce, Andreas Focks, Brecht Ingels, Daniela Jölli, Sébastien Lambin, Maj Rundlöf, Dirk Süßenbach, Monica Del Aguila, Valeria Ercolano, Franco Ferilli, Alessio Ippolito, Csaba Szentes, Franco Maria Neri, Laura Padovani, Agnès Rortais, Jacoba Wassenberg, Domenica Auteri. Revised guidance on the risk assessment of plant protection products on bees (Apis mellifera, Bombus spp. and solitary bees). EFSA Journal. Volume 21, Issue 5 e07989 First published: 11 May 2023. https://doi.org/10.2903/j.efsa.2023.7989

(5) Dario Dongo. No alla riduzione dei pesticidi, sì al glifosate. Toxic EuropeGIFT (Great Italian Food Trade). 23.11.23

(6) Dario Dongo. Sementi, i 4 padroni del mondoGIFT (Great Italian Food Trade). 15.1.19

(7) Dario Dongo, Alessandra Mei. ‘Nature Restoration Law’, via libera con accordo al ribassoGIFT (Great Italian Food Trade). 14.11.23

(8) Marta Strinati. Non solo glifosato. Il 33% dei pesticidi usati in UE è privo di valutazione del rischioGIFT (Great Italian Food Trade). 26.11.22

(9) Marta Strinati. I cocktail di pesticidi causano tossicità, anche alle dosi ammesse in UE. Nuovo studio. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.10.20

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