HomeSicurezzaIl biossido di silicio (E 551) può favorire la celiachia

Il biossido di silicio (E 551) può favorire la celiachia

L’additivo alimentare biossido di silicio (E 551), molto diffuso negli alimenti industriali e negli integratori alimentari, può favorire lo sviluppo della celiachia, malattia autoimmune legata all’ingestione di glutine. L’evidenza emerge da uno studio preclinico ‘in vivo’ (Lamas et al., 2024), pubblicato su Environmental Health Perspectives. (1)

Biossido di silicio, un additivo spesso ‘invisibile’

Il biossido di silicio è una polvere composta da nanoparticelle (di dimensioni inferiori a 100 nanometri, nm) non solubili. Viene utilizzato come additivo antiagglomerante in alimenti secchi o in polvere come zuppe, spezie, alimenti per lattanti, a base di cereali, caffè solubili, caffè al ginseng, prodotti a base di cioccolato etc., come abbiamo visto. (2)

In etichetta viene indicato tra gli ingredienti con il nome (biossido di silicio) e/o con la sigla E 551. Può tuttavia sfuggire a questa identificazione se impiegato come coadiuvante tecnologico, cioè utile ai fini del processo produttivo, come altri additivi, enzimi e ulteriori sostanze, di cui abbiamo riferito. (3,4)

Quand’anche utilizzato come coadiuvante alimentare, spiega INRAE, l’E 551 è ‘comunque presente nel prodotto finale. Gli esseri umani sono quindi esposti quotidianamente e a basse dosi all’E551 attraverso la dieta‘.

Nanomateriali e genotossicità

La forma nanometrica è l’elemento che accomuna il biossido di titanio ad altri additivi sospetti, come il biossido di titanio (E 171), il colorante bianco largamente usato per decenni in gomme, caramelle, integratori e alimenti confezionati. Dopo ripetuti allarmi della comunità scientifica sulla sua tossicità, è stato infine bandito nel 2022 perché genotossico, cioè capace di danneggiare il DNA. (5) Ma permane in dentifrici e farmaci. (6)

Il biossido di titanio è un materiale composto da particelle insolubili, poco assorbite dall’intestino, ma eliminate molto lentamente. Si accumulano in diversi organi, fegato e milza soprattutto. Ha capacità di produrre effetti sul sistema nervoso centrale, cioè di agire come neurotossico. Inoltre, ha effetti di tipo infiammatorio, sul sistema immunitario, e induce modificazioni nel colon e nel retto che possono evolvere, nel tempo, in cancro.
L’aspetto decisivo nella valutazione (di EFSA, ndr) è stata però la genotossicità’, ha spiegato a GIFT – Great Italian Food Trade Francesco Cubadda, coordinatore del gruppo di lavoro sulla valutazione di sicurezza delle nanotecnologie nel settore alimentare dell’Istituto superiore di sanità (ISS) ed esperto coinvolto nella valutazione del biossido di titanio presso EFSA. (7)

Biossido di silicio (E 551) e celiachia, lo studio ‘in vivo’

I ricercatori dell’INRAE (Institut national de la recherche agronomique), che opera su mandato dei ministeri francesi della Ricerca e dell’Agricoltura, in collaborazione con la McMaster University del Canada hanno esplorato l’effetto del biossido di silicio sulla tolleranza alle proteine alimentari assunte per via orale.

La tolleranza è una funzione innata che blocca le reazioni immunitarie infiammatorie quando l’organismo assume proteine alimentari. Il deficit di questa funzione innesca un’allergia alimentare (ad arachidi, latte vaccino, pesce, crostacei, uova, etc.) o un’intolleranza, anche cronica, come la celiachia.

Lo studio ‘in vivo’ è stato condotto somministrando ogni giorno alle cavie (topi), per tre mesi, cibi con una dose di biossido di silicio (E 551) in quantità coerente con l’esposizione quotidiana media dei consumatori europei, come stimata da EFSA (da 0,8 a 74,2 mg/kg pc nella popolazione generale e fino a 160 mg/kg pc nei neonati).

Esito della ricerca

I ricercatori, al termine del trattamento, hanno osservato nelle cavie una riduzione della tolleranza alle proteine alimentari nonché uno stato di infiammazione intestinale che dimostra l’intolleranza alimentare.

Il nostro studio fornisce la prova che un’esposizione cronica a SiO2 (biossido di silicio, ndr), un additivo alimentare comune nella dieta umana, può interrompere l’omeostasi immunitaria intestinale e avviare la perdita dell’immunità OT e Th1 verso gli antigeni alimentari’, spiegano gli autori dello studio.

L’esposizione alimentare al biossido di silicio perciò aumenta il rischio di sviluppare celiachia (intolleranza cronica al glutine) negli individui geneticamente predisposti, oltre ad aggravare i segni infiammatori caratteristici di questa malattia cronica.

Conclusioni provvisorie

Gli studi sull’uomo e sugli animali hanno già dimostrato che le nanoparticelle del biossido di silicio – a seguito dell’ingestione – violano la mucosa intestinale e possono:

– interagire con le cellule immunitarie e
– alterare la loro risposta nel tessuto linfoide associato all’intestino, nel sangue e negli organi (fegato, milza, reni).

La ricerca in esame conferma la grave tossicità all’additivo (o coadiuvante tecnologico) E 551, evidenziando il suo ruolo nell’aumento del rischio di malattie endemiche in crescente diffusione quali la celiachia e le allergie alimentari.

Crisi di sicurezza alimentare

Il rischio emergente sulla sicurezza alimentare del biossido di silicio deve venire affrontato e gestito con tempestività da parte della Commissione europea’, spiega l’avvocato Dario Dongo, fondatore di GIFT nonché candidato alle elezioni europee del 6-9 giugno 2024 con il movimento #PaceTerraDignità.

La Commissione europea deve ora chiedere a EFSA una rivalutazione urgente del suo parere del 2018 – ove la valutazione sicurezza di tale sostanza era condizionata da un’importante carenza di dati (8) – e adottare subito le doverose misure transitorie per proteggere la salute pubblica’.

Marta Strinati

Note

(1) Bruno Lamas, Natalia Martins Breyner, Yann Malaisé, Mark Wulczynski, Heather J. Galipeau, Eric Gaultier, Christel Cartier, Elena F. Verdu, and Eric Houdeau. Evaluating the Effects of Chronic Oral Exposure to the Food Additive Silicon Dioxide on Oral Tolerance Induction and Food Sensitivities in Mice. Environmental Health Perspectives. 21.2.24. Volume 132, Issue 2. https://doi.org/10.1289/EHP12758

(2) Marta Strinati. Biossido di silicio, additivo a rischio ancora in uso. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.5.21

(3) Marta Strinati. Coadiuvanti tecnologici, gli additivi che l’etichetta tace. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.1.22

(4) Dario Dongo. Il sale di troppo, antiagglomeranti e microplastiche. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.1.24

(5) Dario Dongo. Biossido di titanio in alimenti e integratori, stop dal 7.2.22. GIFT (Great Italian Food Trade). 21.1.22

(6) Marta Strinati. Nuovo studio sui rischi del biossido di titanio presente in dentifrici e farmaci. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.8.23

(7) Marta Strinati. Stop al biossido di titanio, intervista a Francesco Cubadda, esperto ISS. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.5.21

(8) EFSA Panel on Food Additives and Nutrient Sources added to Food (ANS). Re-evaluation of silicon dioxide (E 551) as a food additive. EFSA Journal. 17 January 2018 https://doi.org/10.2903/j.efsa.2018.5088

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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