La stagione della raccolta dei funghi è ancora agli albori e già si registra il primo caso di intossicazione, segnalato dall’Azienda sanitaria provinciale (ASP) di Catania. (1) L’attenzione è indispensabile.
Mazza di tamburo o Chlorophyllum molybdites, il veleno fa la differenza
I funghi commestibili della specie Macrolepiota procera – mazza di tamburo (noti anche come ‘cappiddini’) possono venire facilmente confusi con quelli della diversa specie Chlorophyllum molybdites, che è invece velenosa.
Il Chlorophyllum molybdites – presente in America, Africa e in altre regioni del pianeta, in aree temperate e sub-tropicali- è diffuso anche nel territorio etneo. E proprio in Sicilia, già nel 2021, aveva già causato due intossicazioni.
Funghi velenosi, l’appello delle istituzioni sanitarie
Ogni anno si registrano – in Italia, come in altri Paesi – numerose intossicazioni da funghi. Con conseguente talora gravissime, o letali, per i consumatori.
‘Al Centro Antiveleni di Milano (ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda), dal 1998 al 2019, sono pervenute 17.190 richieste di consulenza per intossicazione da funghi. Il numero reale dei casi è sicuramente maggiore, sia perché sono spesso coinvolti più commensali, sia perché non tutti si rivolgono al CAV di Milano‘, spiega Francesca Assisi, medico del centro antiveleni milanese, autrice della guida pubblicata dal ministero della Salute. (2)
Fegato a rischio
I sintomi correlati all’intossicazione da funghi velenosi sono vari e di diversa gravità, come mostrano le diapositive che seguono.


In 20 casi, nel periodo indicato, il fegato della persona intossicata ha subito danni irreparabili con necessità di trapianto d’organo. In 44 altri casi, l’esito dell’avvelenamento è stato il decesso.
Esperti si diventa
La garanzia di commestibilità dei funghi raccolti in autonomia viene offerta a titolo gratuito. È sufficiente sottoporre il raccolto all’esame di un micologo della sanità locale (ASL).
Solo un micologo esperto è infatti in grado di distinguere tra funghi spesso molto simili in apparenza, ma agli antipodi nella tossicità. Come mostra l’esempio a seguire.

Piaceri e doveri
È utile ricordare che la raccolta di funghi è soggetta a regole e sanzioni. La legge 352/1993 prevede
- un limite massimo di raccolta di 3 kg per persona,
- il divieto di usare rastrelli o altri strumenti che potrebbero danneggiare seriamente l’intero apparato produttivo fungino,
- l’obbligo di raccogliere il fungo intero, staccato dal micelio con movimento rotatorio e non tagliato (per consentire l’esatta identificazione della specie),
- la proibizione di raccogliere esemplari troppo giovani o in cattivo stato di conservazione,
- il trasporto dei funghi raccolti in contenitori aerati (es. cestino di vimini), per consentire la diffusione delle spore. L’uso di sacchetti di plastica è vietato anche perché accelerano la decomposizione dei funghi,
- l’interdizione al danneggiamento degli esemplari che si ritengono velenosi. (3)
Oltre a rappresentare una delizia per il palato – da consumare con moderazione e non somministrare a bambini e donne incinte – i funghi sono indispensabili per la salvaguardia dell’ecosistema.
Mai fidarsi delle app
I raccoglitori di funghi inesperti che credano di potersi affidare alle app di riconoscimento dei funghi devono essere molto prudenti. Senza mai rinunciare all’esame di un micologo.
Secondo ANSES, l’Agenzia per la sicurezza alimentare francese, identificare un fungo mediante una app presenta ‘un alto rischio di errore‘. Come ricorda la rivista dei consumatori francesi 60 Millions de Consommateurs, nella sua guida alla raccolta coscienziosa dei funghi. (4)
In effetti, la app Champignouf avverte: ‘Attenzione, l’applicazione è ancora in fase di sviluppo e i risultati non sono perfetti, miglioreranno nel tempo‘. Nulla, invece, preavvisa la app Picture Mushroom. Ma l’affidabilità non cambia.
Note
(1) Asp Catania, primo avvelenamento da funghi, fare attenzione. ANSA, 30.9.22 https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2022/09/20/asp-catania-primo-avvelenamento-da-funghi-fare-attenzione_cfa8b095-4462-47e8-9935-0d2be07711f8.html
(2) Francesca Assisi. I funghi: guida alla prevenzione delle intossicazioni. https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_149_allegato.pdf
(3) LEGGE 23 agosto 1993, n. 352. Norme quadro in materia di raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati. Normattiva. https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1993-08-23;352

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".