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Esplosioni nucleari, preparazione e vademecum

Il 18.3.22 FEMA, la Federal Emergency Management Agency (USA), ha aggiornato il vademecum che la popolazione deve seguire in caso di esplosioni nucleari. (1)

Il governo italiano ha invece pubblicato il piano nazionale per la gestione pubblica delle relative emergenze, senza fornire indicazioni ai cittadini.

Alcune nozioni di base aiutano a comprendere i rischi legati alla fornitura di armi, da parte di Italia e UE, in un conflitto tra altri Paesi.

1) Esplosioni nucleari

1.1) Premessa

Le esplosioni nucleari possono avvenire senza preavviso o nei pochi secondi o minuti a seguire. A causa di dispositivi che utilizzano una reazione nucleare per creare un’esplosione.

Il fallout (cioè la ricaduta di materiale radioattivo) può impiegare oltre un quarto d’ora dopo l’esplosione per raggiungere il suolo in aree al di fuori della zona immediatamente colpita.

Dopo il passaggio dell’onda d’urto si hanno circa 10 minuti per trovare il rifugio più vicino (v. par. 1.3) ove trattenersi nelle prime 24 ore, quando i livelli di radiazione sono più alti.

1.2) Pericoli

I pericoli legati alle esplosioni nucleari includono:

– bagliore. Il flash luminoso può causare cecità temporanea. Per meno di un minuto, secondo FEMA,
– onda d’urto. Il doppio blast (sovrapressione statica e venti causati dall’esplosione) è la prima causa di danni alle strutture e morti, anche a km di distanza,
– fuoco e calore, idem c.s.,
– radiazioni. Possono danneggiare le cellule dell’organismo, in rapporto ai livelli di esposizione,
fallout. Terra, detriti e materiali radioattivi in precipitazione da diversi km di altezza possono causare malattie anzitutto a chi si trova all’aperto,
– impulso elettromagnetico. Il c.d. electromagnetic pulse può danneggiare apparecchiature elettriche ed elettroniche a km di distanza e causare interruzioni temporanee più lontano.

2) Preparazione

Il vademecum di FEMA suggerisce la preparazione ai rischi di esplosioni nucleari, riferendo in primis ai luoghi ove trovare rifugio e alle scorte da predisporre.

2.1) Rifugio

È essenziale identificare preventivamente i luoghi di rifugio nelle immediate vicinanze di dove si è soliti trascorrere la giornata (es. casa, lavoro, scuola):

– i rifugi migliori sono sottoterra (scantinati) e nelle aree centrali degli edifici, lontano dalle finestre

– aree all’aperto, veicoli, bungalow NON forniscono un riparo adeguato. Servono pietra, mattoni, calcestruzzo, cemento.

È opportuno fare ‘acquisti [di beni] essenziali e accumulare lentamente le scorte in anticipo’, secondo FEMA, anche ‘per proteggere coloro che non sono in grado di procurarsi i beni di prima necessità prima della pandemia’.

2.2) Kit di emergenza e scorte alimentari

I rifugi dovrebbero venire equipaggiati con kit di emergenza e scorte alimentari. Ed è in ogni caso utile mantenere un kit a pronta disposizione, considerata la possibile necessità di rimanere in un rifugio per alcuni giorni. Si raccomandano:

– acqua in bottiglia, cibi a lunga conservazione anche per persone con allergie alimentari e intolleranze, (2) pet food per gli animali domestici,
– medicine d’emergenza (pronto soccorso e farmaci in uso), dispositivi monouso per persone con disabilità,
– sapone, disinfettante per le mani, salviette disinfettanti, prodotti per la pulizia personale e dei locali,
– abiti di ricambio,
– radio a batteria (o a mano) per ottenere informazioni in caso di assenza di corrente,
– torcia,
– batterie extra e dispositivi di ricarica per telefoni, oggetti essenziali e altre apparecchiature critiche.

3) In caso di esplosioni nucleari

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha fornito alcune raccomandazioni da seguire in caso di esplosioni nucleari. Così declinate dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC, USA):

– in prossimità dell’esplosione. Chiudere gli occhi e stendersi a terra in posizione prona (pancia in giù) con le mani sotto il corpo, fino al passaggio del calore e delle due onde d’urto,

– all’aperto durante l’esplosione. Coprire bocca e naso con un tessuto, rimuovere la polvere dagli indumenti senza scoprire bocca e naso. Spostarsi al più presto in un rifugio o altre aree sotterranee. Rimuovere i vestiti potenzialmente contaminati, lavarsi completamente e togliere i vestiti prima di entrare nel rifugio,

– nel rifugio durante l’esplosione. Coprire bocca e naso con una maschera o altri tessuti, chiudere i sistemi di ventilazione, sigillare porte e finestre fino al passaggio della ricaduta (fallout). Rimanere dentro fino a nuovi avvisi delle autorità. In caso di uscita necessaria, coprire bocca e naso con un asciugamano umido, mangiare solo alimenti conservati e non prendere cibi e acqua all’aperto, pulire e coprire le ferite aperte sul corpo,

– avviso di evacuazione. Seguire i mezzi di informazione per muoversi in modo ordinato. Chiudere e bloccare porte e finestre, sistemi di aerazione (es. condizionatori), camini, forni e altri sbocchi con l’esterno. Portare con sé un kit di emergenza (es. medicine e pronto soccorso, acqua e cibo di emergenza, soldi e carta di credito, un ricambio, torcia e batterie). Fornire assistenza ai vicini, soprattutto a bambini, anziani, disabili. (3)

4) Emergenze nucleari, il piano nazionale

Il piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari è stato pubblicato il 27.1.2022. Meglio tardi che mai, nove anni dopo l’entrata in vigore della direttiva 2013/59/EURATOM sulle norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti. (4)

Il documento considera i diversi scenari di riferimento che possono coinvolgere l’Italia e/o altri Stati membri e/o Paesi terzi, in varie ipotesi di incidenti ed emergenze nucleari. Per esporre le attività da eseguire per la salvaguardia (un eufemismo) di cittadini, ambiente e produzioni alimentari. E il monitoraggio, fino alla cessazione dello stato di emergenza.

5) Iodio

Lo iodio 131 è una delle sostanze radioattive che si diffondono a seguito di esplosioni nucleari. L’eccessiva esposizione può portare all’insorgenza di cancro alla tiroide, soprattutto nella fascia 0-17 anni, con rischio progressivamente ridotto fino ai 40 anni.

Assumere iodio – solo in occasione dell’emergenza nucleare (dalle 24 ore prima, a saperlo, fino a due ore dopo) – può proteggere la tiroide. Poiché la sua saturazione con iodio stabile riduce l’esposizione della ghiandola allo iodio antagonista (radioattivo). È dunque utile aggiungere alghe essiccate, ricche in iodio, alla scorta alimentare.

6) Food security, il rischio nucleare

Il regolamento Euratom 2016/52 ha definito i livelli massimi di contaminazione radioattiva di alimenti e mangimi a seguito di incidenti nucleari. (5) Sono previste misure di emergenza, controlli e notifiche al Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF). Ma al disastro non c’è soluzione.

L’incidente nucleare al reattore 4 della centrale elettrica di Chernobyl, il 26.4.86, si ricorda, ha reso impossibile la produzione alimentare in una vasta area di territorio. E il cesio radioattivo, che pur dovrebbe dimezzare in 30 anni, persiste tuttora a livelli incompatibili con la vita umana. (6)

7) Conclusioni provvisorie

Le Nazioni Unite sono state create nel 1945 ‘per salvare le generazioni future dal flagello della guerra, che per due volte nel corso della nostra vita ha portato un dolore indicibile all’umanità’ (UN Charter, Preamble).

Sustainable Development Goals, adottati nel 2015 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, aspirano a porre fine alla povertà, proteggere il pianeta e garantire che entro il 2030 tutte le persone godano di pace e prosperità.

Che senso ha tutto ciò?

Dario Dongo

Note

(1) FEMA, Federal Emergency Management Agency. Nuclear Expolosion. 7.3.22, https://www.ready.gov/nuclear-explosion

(2) Scorte alimentari, promemoria, vedi https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/covid-19-scorte-alimentari-e-dieta-mediterranea-l-abc. Evitando, in questo caso, i cibi freschi

(3) CDC (Centers for Disease Control and Prevention), USA. Frequently Asked Questions About a Nuclear Blast. https://www.cdc.gov/nceh/radiation/emergencies/nuclearfaq.htm

(4) Protezione Civile. Adozione del piano nazionale per gestione delle emergenze radiologiche e nucleari. 4.3.22, https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato6679260.pdf

(5) Regolamento Euratom 2016/52, che fissa i livelli massimi ammissibili di radioattività per i prodotti alimentari e per gli alimenti per animali a seguito di un incidente nucleare o in qualsiasi altro caso di emergenza radiologica. EUR-Lex, http://data.europa.eu/eli/reg/2016/52/oj

(6) Dario Dongo. Chernobyl, la Commissione europea allenta le restrizioni sui prodotti alimentari in arrivo. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.8.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/chernobyl-la-commissione-europea-allenta-le-restrizioni-sui-prodotti-alimentari-in-arrivo

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