Dicamba, l’erbicida killer designato a succedere al glifosato, ne raccoglie il testimone con la prima sentenza di condanna. 265 milioni di dollari per ‘compensative and punitive damages’ è il conto a carico di a carico di Bayer-Monsanto e di BASF, per avere causato la morte di più di 30mila alberi di pesco in un frutteto vicino alle piantagioni di soia OGM, ove l’erbicida ad ampio spettro veniva irrorato a volontà. (1)
L’effetto deriva (drift) di questo veleno si è rivelato davvero pericoloso, per i peschi come per Monsanto. E così per Bayer, che ha acquisito la Corporation USA nel 2018, trascurando i segnali che già si intravedevano da almeno un paio d’anni. Proprio nel 2016 – come a suo tempo avevamo annotato (v. nota 7 al precedente articolo) – all’approvazione del nuovo agrotossico ‘XtendiMax’ da parte di EPA (Environment Protection Agency, USA) seguiva la richiesta di risarcimento danni dell’agricoltore che ha condotto a questa condanna.
Dicamba, ‘oldies but goldies’
Il dicamba è un veleno ottuagenario, la cui efficacia venne sperimentata durante la seconda guerra mondiale alla Jealott’s Hill House (Berkshire, UK), stazione di ricerca agricola istituita nel 1927 dalla Imperial Chemicals che tuttora ospita il più grande centro di ricerca di Syngenta. Dopo le sperimentazioni, concluse nel 1942, il principio attivo venne impiegato in erbicidi a uso commerciale e da giardino. Senza mai raggiungere il successo di altre molecole, anche a causa della sua estrema volatilità che causava danni alle specie off-target.
Nel 2000 è però scaduto il brevetto di Monsanto sul glifosate, RoundUp, a tutt’oggi il weed killer più diffuso su scala planetaria. Le sementi OGM RoundUp-ready – progettate geneticamente per resistere, esse soltanto, alle massicce irrorazioni di glifosato – consentono ancora di vendere enormi quantità di RoundUp. Ma risultava necessario sviluppare e brevettare un nuovo erbicida ad ampio spettro, per realizzare ulteriori profitti grazie alle sue royalties.
I tecnici di Monsanto, anziché ideare una nuova molecola, hanno così recuperato il vecchio dicamba. In una nuova veste, grazie all’aggiunta di un additivo (VaporGrip) che – a dire di Monsanto – consentirebbe di ridurne la volatilità e prevenire la formazione del ‘dicamba acid’. BASF ha collaborato ai lavori, già a partire dal 2011, per realizzare a sua volta il diserbante ‘Engenia’. Si è così inaugurata una nuova prospettiva di monopolio sull’agricoltura globale, con il super-erbicida e la linea di sementi OGM in grado di sopravvivere alla sua irrorazione nei campi.
#Dicamba, la prima condanna esemplare
La Corte Distrettuale di Cape Girardeau, nel Distretto Est del Missouri (USA), si è pronunciata il 27.01.2020 sul caso Bader Farms vs Monsanto Company e BASF Corporation (1:16-cv-00299). Il procedimento è stato avviato da Bill Bader per ottenere il risarcimento dei danni provocati da Monsanto e BASF alla sua azienda agricola nel ‘tacco dello stivale’ (‘bootheel’ region) del Missouri, ove si coltivano pesche da oltre 4 decenni. In ragione della perdita improvvisa di oltre 30 mila alberi, causata dall’effetto deriva delle irrorazioni di erbicidi a base dicamba delle due Corporation nei terreni agricoli adiacenti ai frutteti, che erano coltivati a soia OGM ‘dicamba resistant’.
Le Corporation hanno provato a difendersi teorizzando che la causa dell’improvvisa estinzione dei peschi fosse stata un’altra, un’invasione fungina ad esempio. Sulla scia delle campagne di disinformazione viralizzate dalle lobby dei produttori di agrotossici (come pure si è visto nell’inchiesta sui neonicotinoidi). Ma la Corte non ha creduto all’invasione degli alieni e ha invece dato atto della effettiva presenza del super-veleno nei frutteti distrutti. Da qui la condanna a pagare 265 milioni di dollari, di cui 15 per ‘compensatory damages’ e 250 a titolo di ‘punitive damages’. (1)
I Dicamba papers
I Dicamba papers – documenti interni di Monsanto raccolti nel corso dell’istruttoria presso la Corte del Missouri – hanno avuto un ruolo cruciale nella prova della cattiva fede della Corporation. Come già accadde con i Monsanto papers nei precedenti giudizi sul glifosate. (7) Tali documenti dimostrano infatti che la società aveva messo in conto la possibilità di dover affrontare diverse centinaia di citazioni in giudizio da parte di agricoltori, a seguito del lancio del sistema ‘Xtend‘. (3)
Steve Smith, ex membro di un consiglio consultivo sul dicamba della Monsanto, ha fornito un’essenziale testimonianza nella causa in esame, riconoscendo che la Bayer-Monsanto aveva ricevuto numerose segnalazioni sui rischi che il ‘sistema dicamba’ avrebbe potuto comportare per gli agricoltori (3). Con diverse migliaia di richieste di risarcimento danni che hanno condotto a un’ampia serie di azioni legali in Arkansas, Illinois, Kansas, Mississippi, Missouri, Nebraska, South Dakota e Tennessee. (5)
L’Università del Missouri a sua volta, in un rapporto di giugno 2018, attesta i danni arrecati dal dicamba a 1,1 milioni di acri (pari a 445mila ettari) di colture in USA. Alcuni Stati hanno perciò introdotto limitazioni alle sue irrorazioni, del tutto vietate in Arkansas. (6)
Soia OGM e dicamba in Europa
In Europa la soia OGM resistente a dicamba è già stata autorizzata per la coltivazione ai fini dell’utilizzo nella preparazione di alimenti, mangimi e loro ingredienti. (8) Il ‘sistema dicamba’ viene presentato con il ‘valore aggiunto’ di poter sconfiggere pure le super-infestanti (superweed) che sono diventate resistenti al glifosato. Anche a causa della sua elevata idro-solubilità e alla maggiore capacità, rispetto al glifosate, di persistere nell’ambiente. Un ecocidio perfetto.
Le Big 4, i monopolisti globali di pesticidi e sementi, hanno del resto già ottenuto l’autorizzazione a immettere in commercio diversi erbicidi che contengono dicamba. Come ad esempio il Mondak 480 S, che Syngenta propone per le colture di mais, sorgo, frumento (incluso il grano duro), oltre alle stoppie. Anche in abbinamento ad altri agrotossici a piacimento. Ivi incluso il glifosate sul quale intanto, solo in USA per adesso, piovono condanne. (7) Sempre in attesa di una valutazione scientifica dei rischi per la salute umana e l’ambiente associati al c.d. ‘effetto cocktail’.
#Buycott! Olio di palma, soia OGM e carni del continente americano. Invitiamo tutti i nostri lettori a sottoscrivere e fare propaganda alla petizione #Buycott!, seguendo il link https://www.egalite.org/buycott-petizione.
Dario Dongo e Camilla Fincardi
Note
(1) Carey Gilliam, It’s Farmer v. Monsanto in Court fight over Dicamba herbicide, Sierra, 3.2.20,
Jef Feeley, Tim Bross e Tim Loh, Bayer’s Dicamba hits tests patience of frustrated investors, Bloomberg, 14.2.20,
(2) The Dicamba Papers: key documents and analysis. (2020). U.S. Right to Know,
(3) V. Johnathan Hettinger, Dicamba on trial, Midwest Center for Investigative Reporting, 27.01,20,
(4) V. articolo Carey Gillam in nota 2
(5) V. Madelyn Beck, Federal Suit Alleges Companies Knew Dicamba Would Drift, Monsanto Created Monopoly, Harvest public media, 2.8.18,
(6) Kevin Bradley. (2018). Dicamba injures crops and Plants Becoming More Evident: June 15th Update. University of Missouri,
(7) V. precedenti articoli https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/glifosato-il-primo-conto-da-289-milioni-di-dollari, https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/il-glifosate-fa-male-nuovi-studi-e-seconda-condanna-in-arrivo-in-usa, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/glifosate-condanna-da-2-miliardi-di-dollari-per-monsanto
(8) Soia OGM MON 87708 (per alimenti, mangimi e altri usi, autorizzata fino al 26.4.25) e MON 87708 × MON 89788 (stessi impieghi, autorizzazione fino al 25.7.26)