HomeSaluteSalute pubblica, Nutri-Score e misure fiscali a confronto

Salute pubblica, Nutri-Score e misure fiscali a confronto

Un recente studio dei ricercatori dell’INRAE, in Francia, esamina gli effetti separati e combinati di due politiche – il sistema di etichettatura nutrizionale Nutri-Score e le misure fiscali su determinati alimenti – per migliorare la qualità nutrizionale dei carrelli della spesa e così la salute pubblica. (1)

1) INRAE, missione e organizzazione

INRAE (Institut national de recherche pour l’agriculture, l’alimentation et l’environnement) è un istituto di ricerca pubblico la cui missione è ‘portare avanti una scienza eccellente per fornire soluzioni innovative che affrontino le sfide globali, in particolare i cambiamenti climatici, la biodiversità e la sicurezza alimentare’. E consentire al contempo ‘le necessarie transizioni agroecologiche, nutrizionali ed energetiche. Questa ricerca serve anche a definire le politiche a livello regionale e internazionale, contribuendo così al raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs)’.

L’organizzazione, in cifre, è forse senza pari in Europa:

  • 11.500 membri del personale, tra cui 2.000 ricercatori, 3.100 ingegneri e assistenti ingegneri, 3.300 tecnici
  • 18 centri e 14 divisioni di ricerca
  • 268 tra unità di ricerca, unità di ricerca sperimentale e unità di supporto
  • quasi 6.000 pubblicazioni di alto livello
  • oltre il 50% delle pubblicazioni realizzate in ambito di collaborazioni internazionali
  • 450 partner socioeconomici
  • 30,9 milioni di euro di entrate, di cui 9,1 milioni di euro di proventi da licenze software, consulenze e certificati di varietà vegetali
  • 5 Istituti Carnot (2)
  • un budget di 1 miliardo di euro
  • 10.000 ettari di terreni sperimentali. (3)

2) Nutri-Score, misure fiscali e qualità nutrizionale dei panieri di spesa. Lo studio INRAE

WHO e WHO-Europe – oltre a registrare la diffusione epidemica di sovrappeso e obesità, anche infantile, e malattie gravi e croniche (NCDs, Non-Communicable Diseases) legate a diete squilibrate – hanno messo a punto una serie di raccomandazioni per mitigare questa crisi di salute pubblica.

Lo studio sperimentale in esame, condotto dai ricercatori dell’INRAE e pubblicato sul Journal of Economic Behavior and Organization (Crosetto et al., 2024), analizza la potenziale efficacia di due tra i principali strumenti di politica nutrizionale raccomandati da WHO:

– FOPNL (Front-of-Pack Nutrition Labelling), secondo il modello Nutri-Score che attribuisce a ciascun prodotto un colore e una lettera (dal verde scuro all’arancio intenso, a cui corrispondono le lettere dalla A alla E) in ragione del suo punteggio nutrizionale; (4)

– misure fiscali basate sui profili nutrizionali degli alimenti. (5) Non solo tasse su alimenti squilibrati dal punto di vista nutrizionale (NutriScore D,E), ma anche incentivi su quelli più equilibrati (NutriScore A,B), senza variazioni nella classe intermedia (NutriScore C). (5)

2.1) Obiettivi

La ricerca ha perseguito quattro obiettivi:

– classificare le politiche nutrizionali basate su etichettatura e variazioni di prezzo, testate separatamente, in base all’entità del loro impatto sulla qualità nutrizionale dei carrelli della spesa dei consumatori;

– misurare l’impatto della combinazione delle due politiche, applicate in sinergia, sulla qualità nutrizionale dei carrelli della spesa dei consumatori. A raffronto con l’impatto di ciascuna di esse applicata singolarmente;

– valutare l’impatto di ciascuna politica (etichettatura, prezzo e loro combinazione) sul prezzo degli acquisti alimentari quotidiani dei consumatori. Modulando i risultati in base ai livelli di reddito dei consumatori;

– replicare la precedente analisi sull’efficacia del Nutri-Score sul comportamento di acquisto (Crosetto et al., 2019), dopo la sua adozione e graduale diffusione in Francia (6,7).

2.2) Metodo

I ricercatori hanno allestito nel loro laboratorio un negozio sperimentale di generi alimentari, chiedendo ai partecipanti di fare la spesa per due giorni di cibo per la loro famiglia, su un catalogo composto da 290 prodotti in 39 categorie alimentari. Ogni soggetto fa la spesa due volte, prima senza e poi con una determinata misura.

I 386 partecipanti, reclutati tramite annunci sui media locali e i social network nella città di Grenoble (Francia) tra persone abituate a fare la spesa nei supermercati:

– erano consapevoli che le loro scelte di acquisto avevano conseguenze reali, poiché circa un prodotto su quattro era stoccato in magazzino, in una stanza vicina, e ogni scelta era perciò potenzialmente vincolante;

– sono stati invitati a partecipare a una seconda fase di acquisto non annunciata, dopo aver completato la prima fase di acquisto;

– sono stati informati della natura dell’intervento, in base alla condizione a cui sono stati assegnati in modo casuale, nonché del fatto che una sola fase di acquisto, estratta a caso alla fine dell’esperimento, sarebbe stata presa in considerazione per gli acquisti.

2.3) Le cinque ipotesi considerate

La sperimentazione ha compreso cinque trattamenti su due dimensioni, la presenza o l’assenza del Nutri-Score e la presenza o l’assenza di una data forma di politica dei prezzi.

Le politiche dei prezzi sono state applicate in due dimensioni, entità e rilevanza:

– per variare la rilevanza si è proceduto a variazione implicita (esibizione del solo nuovo prezzo modificato) o esplicita (esibizione del nuovo prezzo accanto al vecchio prezzo barrato). Per variare l’entità sono state invece adottate una variazione di prezzo minima (1 o 2 centesimi di euro) o significativa (10 o 20%). E così

  • i prodotti con Nutri-Score A e B sono soggetti a riduzioni di prezzo pari a -20% (0,02 €) e
  • 10% (0,01) rispettivamente; prezzi invariati per i prodotti C; aumenti in misura +10% (0,01 €) e +20% (0,02 €) per i prodotti D ed E, rispettivamente, negli interventi significativo e minimo (tra parentesi).

2.4) Risultati

L’introduzione del Nutri-Score si è confermata migliorare in misura significativa la qualità nutrizionale dei panieri della spesa. La variazione tra il paniere 1 (prodotti con etichette senza Nutriscore) e il paniere 2 (con Nutriscore), misurata in base al risultato nutrizionale complessivo (Score FSA), è pari a -2,25 punti. (8)

Entrambi gli interventi sul prezzo (con variazione minima e significativa) a loro volta migliorano in misura apprezzabile la qualità nutrizionale dei panieri. Il punteggio FSA diminuisce di -1,49 punti con la politica dei prezzi esplicita (vale a dire con l’esposizione del prezzo originario, barrato, sia di quello maggiore o minore) e di -0,92 punti con quella implicita.

La combinazione delle due misure ha un impatto sia nel caso delle grandi (-2,78 punti FSA) che delle piccole politiche sui prezzi (-1,71 punti).

3) Conclusioni provvisorie

I risultati dello studio in esame mostrano che:

– l’etichettatura Nutri-Score ha un maggior impatto sulla qualità nutrizionale dei panieri della spesa alimentare rispetto alle politiche sui prezzi;

– una politica di prezzo in aggiunta alle etichette non ha un impatto significativo; e anzi, contrariamente alle aspettative, un intervento minimo sui prezzi riduce persino l’impatto.

Si conferma così ulteriormente che il Nutri-Score può avere un impatto significativo sulla qualità nutrizionale dei panieri della spesa alimentare e contribuire così al miglioramento della dieta delle popolazioni, con beneficio per la salute pubblica.

Dario Dongo

Note

(1) Crosetto P., Muller L., Ruffieux B. (2024). Label or taxes: why not both? Testing nutritional mixed policies in the lab. Journal of Economic Behaviour and Organization. DOI: https://doi.org/10.1016/j.jebo.2024.106825

(2) Gli Istituti della rete Carnot sono laboratori di ricerca pubblici che svolgono attività scientifica in partenariato pubblico-privato, finanziati dall’Agence Nationale de la Recherche

(3) Partnership for European Environmental Research. INRAE https://tinyurl.com/55c283vs

(4) Si veda il paragrafo 6 nel precedente articolo di Sabrina Bergamini, Dario Dongo. Obesità, obesità infantile e marketing. Rapporto WHO Europe 2022. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.6.22

(5) Dario Dongo. Fiscal policies for balanced nutrition, WHO recommendations. FT (Food Times). July 4, 2024

(6) Crosetto, A. Lacroix, L. Muller, B. Ruffieux (2019. Nutritional and economic impact of five alternative front-of-pack nutritional labels: experimental evidence. Europ. Rev Agricult Econ, 47 (2), pp. 785-818, 10.193/erae/jbz037. Doi: http://dx.doi.org/10.1093/erae/jbz037

(7) Marta Strinati, Dario Dongo. Carrefour France imposes Nutri-Score on all suppliers. FT (Food Times). November 12, 2024

(8) ScoreFSA è il punteggio calcolato in base alla misura nutrizionale del Nutrient Profiling Model, sviluppato da Food Standards Agency (FSA, UK). Questo punteggio assegna a ogni prodotto: punti negativi per sale, acidi grassi saturi, calorie e zuccheri; punti positivi per fibre, contenuto di frutta e verdura e proteine. Il punteggio varia da -15 a 35, con numeri più bassi che indicano una migliore qualità nutrizionale complessiva

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti