La ricerca sui microrganismi probiotici prosegue con la ‘esplorazione della comunità di specie di Bifidobacterium e delle variazioni funzionali con la struttura del microbioma intestinale umano e la salute oltre l’infanzia’. Lo studio (Ladeira et al., 2023) – finanziato e condotto dal Danone Global Research & Innovation Center, con la collaborazione del Micalis Institute (AgroParisTech, INRAE, Université Paris-Saclay) (1) – conferma e approfondisce alcune evidenze già emerse in bibliografia (2,3,4,5).
1) Bifidobacterium a servizio del microbioma intestinale
I Bifidobacterium sono batteri probiotici che risiedono principalmente nel tratto gastrointestinale umano. Questa comunità di microrganismi svolge un ruolo fondamentale in una serie di funzioni vitali:
– in primo luogo, i Bifidobacterium contribuiscono a mantenere l’integrità e la salute della barriera intestinale, grazie alla loro competizione con i patogeni nocivi,
– i Bifidobacterium sono inoltre coinvolti nella digestione dei carboidrati complessi e producono vari composti a loro volta importanti per la salute dell’intestino come il butirrato, un acido grasso a catena corta (6,7).
2) Lo studio. Materiali e metodi
Lo studio in esame si è focalizzato sulla prevalenza e il ruolo dei batteri Bifidobacterium Spp. nel microbioma intestinale umano. Il sequenziamento di una selezione di 9.515 unità – adulti in prevalenza (92% del campione), con stile di vita ‘occidentale’ – ha consentito di ottenere dati genomici di alta qualità ed esplorare le variazioni della composizione del microbioma in relazione a diversi fattori (e.g. età, stile di vita, condizioni di salute).
I metadati così generati sono stati elaborati tramite piattaforme bioinformatiche, per identificare le specie di Bifidobacterium presenti nei campioni e determinarne l’abbondanza relativa. Mentre l’analisi ecologica e funzionale ha permesso di
esplorare la variabilità nella composizione della comunità dei Bifidobacterium e di studiarne le correlazioni con altri batteri presenti nell’intestino.
L’analisi statistica ha poi valutato le associazioni tra le partizioni di 32 ceppi di Bifidobacterium, la composizione del microbioma intestinale e i fattori di salute umana. I risultati sono stati infine validati con analisi specifiche su coorti individuali di adulti.
3) Risultati
I risultati confermano una notevole diversità nel microbioma intestinale umano, con variazioni significative tra gli individui. Rilevando altresì correlazioni chiave tra alcuni ceppi di Bifidobacterium e una maggiore diversità del microbioma intestinale, a sua volta associata a un aumento dei batteri produttori di butirrato e alla salute intestinale.
4) Limiti della ricerca
I limiti di questa importante ricerca (Ladeira et al., 2023), la quale merita perciò ulteriori approfondimenti, sono legati a:
– disomogeneità dei parametri tecnici (protocolli sperimentali, metodi di sequenziamento) adottati negli studi condivisi su cui la ricerca è basata,
– disponibilità limitata dei metadati. La dieta, ad esempio, ha un ruolo cruciale nella modulazione del microbioma intestinale. I carboidrati sono stati associati positivamente ai Bifidobacterium, ma l’analisi dettagliata di abitudini alimentari, variazioni nel gene LCT (persistenza della lattasi) e di parametri correlati avrebbe potuto fornire ulteriori informazioni preziose,
– trasversalità dell’analisi. I dati raccolti in questo studio offrono una ‘istantanea’ di un numero, pur rilevante, di campioni. Senz’altro utile a identificare alcune specie di Bifidobacterium come B. longum, B. adolescentis e B. bifidum che sono note in quanto stabili. Il microbioma è peraltro dinamico e un’analisi longitudinale avrebbe potuto fornire una visione più approfondita delle sue variazioni nel corso del tempo.
5) Conclusioni provvisorie
L’ampiezza di questo studio e il suo focus sulla comunità di Bifidobacterium Spp., sia pur con i limiti sopra accennati, stimola ulteriori ricerche sull’ecologia e la variabilità di questa e altre specie di batteri probiotici nel microbioma intestinale.
Ulteriori approfondimenti potranno confermare il ruolo chiave della dieta, oltreché dei i fattori ambientali, nella variazione del microbioma intestinale e la salute umana. L’orizzonte forse più probabile nella prevenzione delle malattie. (6)
Dario Dongo e Gabriele Sapienza
Note
(1) Ladeira R, Tap J, Derrien M. Exploring Bifidobacterium species community and functional variations with human gut microbiome structure and health beyond infancy. Microbiome Res Rep 2023;2:9. http://dx.doi.org/10.20517/mrr.2023.01
(2) Dario Dongo, Carlotta Suardi. Più probiotici meno antibiotici. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.10.18
(3) Dario Dongo, Carlotta Suardi. Prebiotici e probiotici, microbioma e sistema immunitario. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.4.20,
(4) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Latte di cammella, una scorta di probiotici alleati della salute. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.6.21
(5) Giulia Pietrolini. Probiotici, prebiotici e psicobiotici, una rivoluzione per la salute della psiche? GIFT (Great Italian Food Trade). 14.2.23
(6) Gabriele Sapienza, Dario Dongo. Probiotici, potenziale attività antinfiammatoria di Lactobacillus spp. e Rhodopseudomonas palustris. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.8.23