Il 14 giugno 2024, come si è visto, WHO ha pubblicato le sue ultime raccomandazioni sulle politiche fiscali necessarie a favorire una nutrizione equilibrata e ridurre i costi di sanità pubblica associati al consumo di junk-food (1,2).
L’evidenza scientifica dimostra infatti come la tassazione di alimenti con profili nutrizionali squilibrati e i sussidi per l’acquisto di cibi salutari possano stimolare le popolazioni a migliorare dieta, salute e qualità della vita (3,4).
1) Diete non salutari, un grave rischio per la salute pubblica
Le diete non salutari rappresentano un rischio significativo per la salute pubblica a livello globale, contribuendo alla malnutrizione e a una serie di malattie gravi e non trasmissibili (Non-Communicable Diseases, NCDs).
UNICEF e WHO offrono alcuni spunti sul ‘double burden of malnutrition’ nella popolazione infantile. Nel 2020, secondo stime sempre approssimative per difetto, almeno 38,9 milioni di bambini sotto i cinque anni erano obesi o in sovrappeso, mentre 45,4 milioni erano affetti da denutrizione e 149,2 milioni soffrivano di disturbi del ritardo nella crescita (stunting). (5)
Combattere la malnutrizione è dunque una delle maggiori sfide per la sanità pubblica a livello globale, considerati il suo impatto sulla salute di bambini e adolescenti nonché il suo peso sulle economie nazionali.
2) WHO – OMS, politiche fiscali raccomandate
WHO (World Health Organization o OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità) ha perciò aggiornato le raccomandazioni rivolte ai suoi 194 membri, affinché le politiche fiscali possano influire sul mercato alimentare e così sui comportamenti delle persone, per aiutare a ridurre i gravi rischi di salute pubblica associati a squilibri nella nutrizione.
‘Le azioni delle aziende agroalimentari, dei produttori e dei distributori influenzano sempre più i prezzi e l’accessibilità degli alimenti, oltre che la disponibilità, la sicurezza e l’appetibilità, e, negli attuali sistemi alimentari, è diventato difficile per i consumatori “fare scelte alimentari sane e accessibili, coerenti con risultati nutrizionali ottimali”.
Sebbene il costo di una dieta sana differisca tra le principali regioni del mondo e le fasce di reddito della Banca Mondiale, una dieta sana che rispecchi le linee guida globali è un’ottima scelta
- una dieta sana che rispecchi l’orientamento globale è attualmente inaccessibile per quasi 3,1 miliardi di persone
- allo stesso tempo, le opzioni meno salutari, come le bevande zuccherate (SSB) sono diventate facilmente accessibili
- la relazione inversa tra i prezzi dei prodotti alimentari e l’acquisto e il consumo di questi ultimi indica che le tasse possono ridurre e i sussidi possono aumentare il consumo di alimenti mirati“. (2)
2.1) Tassazione delle bevande zuccherate
La tassazione delle bevande zuccherate è indispensabile a diminuire il consumo di zuccheri aggiunti che già nel 2022 EFSA (European Food Safery Authority) ha raccomandato di ridurre al minimo possibile, poiché associato a maggiori rischi di una serie di malattie gravi e croniche a partire dal diabete di tipo 2. (5)
L’evidenza scientifica richiamata da WHO dimostra che un aumento del 10% nel prezzo delle bevande zuccherate potrebbe ridurre il loro consumo in misura del 16%. La ‘sugar tax’ oltretutto, come si è visto in UK, incentiva la riformulazione dei prodotti per ridurre il contenuto di zuccheri. (7)
Le esperienze di ‘food tax’ – siano esse basate sul tenore di grassi saturi (e.g. Danimarca) o zuccheri (i.e. Romania) negli alimenti, ovvero sui loro profili nutrizionali, sono invece purtroppo ancora scarse. Non è stato perciò possibile raccogliere studi in grado di confermarne l’efficacia specifica.
2.2) Sussidi per alimenti salutari
Le popolazioni devono altresì ricevere incentivi economici ad acquistare alimenti salutari, quali ingredienti di salute pubblica e strumenti di prevenzione delle malattie. Si ha riguardo a frutta e verdura, ma anche ad alimenti naturali e poco processati (secondo la classificazione NOVA), oltreché equilibrati dal punto di vista nutrizionale (si veda il paragrafo successivo).
Questo tipo di intervento è fondamentale per scelte alimentari più salutari e può esprimersi sia sulla tassazione indiretta, mediante riduzione dell’IVA sulle categorie di alimenti più equilibrati dal punto di vista nutrizionale, sia attraverso buoni alimentari per le fasce di popolazione più deboli. Risultati molto positivi sono stati riscontrati in India, ove è aumentato l’apporto di proteine da legumi, sia in USA ove è migliorato lo Healthy Eating Score Index.
2.3) Alimenti salutari, quali?
‘Alimenti che contribuiscono a una dieta sana: alimenti densi di nutrienti, ricchi di fibre naturali e/o di acidi grassi insaturi, a basso contenuto di acidi grassi saturi, acidi grassi trans, zuccheri liberi e sale, privi di dolcificanti non zuccherini, e/o il cui consumo è associato a risultati positivi per la salute‘. (2)
Il criterio per distinguere gli alimenti salutari rispetto a quelli che invece non contribuiscono a una dieta sana – e devono perciò venire evitati o quantomeno consumati in quantità e frequenza minima – risponde al modello dei profili nutrizionali (e.g. NutriScore).
‘Modello di profilo nutrizionale: uno strumento per classificare alimenti e bevande in base alla loro composizione nutrizionale per motivi legati alla prevenzione delle malattie e alla promozione della salute. Nel contesto delle politiche fiscali per la promozione di diete sane, i modelli di profilo nutrizionale forniscono un mezzo per definire gli alimenti e le bevande da tassare o sovvenzionare‘. (2)
3) Politiche nutrizionali e contesti locali
Le politiche nutrizionali devono venire adattate ai contesti locali, così pure alle culture e tradizioni dei popoli. Ed è fondamentale che le politiche fiscali costituiscano parte di una strategia più ampia che deve comprendere:
– un sistema di informazione nutrizionale sul fronte delle etichettate (FOPN, Front-of-pack nutrition labelling, i.e. NutriScore in Europa, ‘warning labels’ in America Latina e Canada. V. note 8,9)
– restrizioni al marketing degli alimenti squilibrati dal punto di vista nutrizionale (10,11). È utile altresì considerare restrizioni alle vendite di ‘HFSS (High in Fat, Sugars and Sodium) food’ nei distributori automatici, oltreché in prossimità di scuole, ospedali e istituti pubblici (12,13,14).
4) Esempi virtuosi
Le tasse sulle bevande zuccherate e con edulcoranti artificiali hanno confermato la propria efficacia nel ridurre il consumo e migliorare la salute pubblica. Studi modellistici mostrano che una tassa sulle bevande zuccherate potrebbe prevenire migliaia di casi di obesità e diabete ogni anno, con notevoli risparmi per i sistemi sanitari. Alcuni esempi:
– in Messico, la tassa sulle bevande zuccherate ha portato a una riduzione del 7,6% nelle vendite nel primo anno di applicazione,
– nel Regno Unito, la ‘soda tax’ ha consentito di ridurre l’apporto medio settimanale di zuccheri in misura di 30 g per capita.
Le politiche di sussidio all’acquisto di alimenti salutari a loro volta, se pur meno diffuse, mostrano risultati promettenti. Programmi di sconti su frutta e verdura hanno aumentato il loro consumo nelle fasce di popolazioni a basso reddito, migliorando la qualità della nutrizione e riducendo il rischio di malattie croniche. Negli Stati Uniti, un programma di sussidi su frutta e verdura ha portato a un aumento significativo del loro consumo (+25%) tra i beneficiari.
5) Considerazioni economiche e di equità sociale
Le politiche fiscali in ambito di nutrizione possono produrre benefici economici significativi per gli Stati che le adottino, sotto entrambi gli aspetti di riduzione dei costi sanitari e di aumento della produttività economica. Una tassa universale sulle bevande zuccherate potrebbe consentire un risparmio complessivo fino a 20 miliardi di dollari, solo sui costi sanitari, nei prossimi 20 anni.
Queste politiche possono altresì ridurre le disuguaglianze sul piano della salute, rendendo più accessibili le opzioni alimentari salutari per tutte le fasce della popolazione a prescindere dalle categorie reddituali. Una tassa sugli alimenti ad alto contenuto di zucchero ad esempio, secondo WHO, potrebbe ridurre la prevalenza dell’obesità del 4% nei Paesi ad alto reddito. Senza trascurare i benefici anche nei Paesi a basso e medio reddito. (16)
6) Come progettare le riforme fiscali
La progettazione delle politiche fiscali è cruciale per la loro efficacia. WHO raccomanda tasse specifiche su prodotti con zuccheri aggiunti e una chiara definizione dei prodotti tassabili.
Le misure di sussidio devono mirare a ridurre i prezzi degli alimenti ad alto valore nutritivo e promuoverne la disponibilità nei mercati locali.
Il monitoraggio e la valutazione d’impatto delle politiche fiscali è altresì fondamentale per garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute pubblica e apportare eventuali riforme a ciò necessarie.
7) Sfide politiche
Prepararsi all’opposizione di Big Food può aumentare l’efficacia delle politiche fiscali. WHO fornisce strategie per rafforzare la posizione dei governi contro le sfide legali e politiche delle multinazionali del cibo-spazzatura, sottolineando l’importanza di fondare le politiche su evidenze scientifiche e sviluppare coalizioni multi-settoriali. (17)
I governi possono progettare le tasse in modo da minimizzare l’impatto sulle famiglie a basso reddito, utilizzando il ricavato per finanziare programmi di nutrizione e salute pubblica. Coinvolgere le comunità locali e altri stakeholders nello sviluppo di queste politiche è cruciale per assicurare che le preoccupazioni di tutte le parti ricevano considerazione.
8) Conclusioni provvisorie
Il ruolo delle politiche fiscali nel promuovere una nutrizione equilibrata è essenziale alle politiche di sanità pubblica, nella doverosa logica di prevenzione e mitigazione dei relativi rischi. Le evidenze scientifiche supportano l’adozione di queste politiche fiscali, quale parte di una strategia più ampia per creare ambienti alimentari favorevoli a scelte sane e sostenibili.
Le linee guida WHO forniscono un quadro dettagliato e basato su evidenze per l’implementazione di politiche fiscali che promuovano diete salutari. Se attuate correttamente, queste politiche possono ridurre in misura significativa la prevalenza delle malattie legate a squilibri nella nutrizione e migliorare la qualità della vita delle popolazioni di tutto il mondo. I governi devono attivarsi, a partire dall’Unione Europea e i suoi Stati membri. (18)
Dario Dongo
Note
(1) Dario Dongo. Le nuove linee guida OMS sulle politiche fiscali per una dieta sana. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.6.24
(2) Fiscal policies to promote healthy diets: WHO guideline. World Health Organization, Geneva. 2024. ISBN: 978-92-4-009101-6
(3) Dario Dongo, Sabrina Bergamini. Bevande zuccherate e dolcificate, snack dolci. Studi su mortalità prematura e sugar tax. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.9.19
(4) Marta Strinati. Sugar tax. Meno 5.000 casi di obesità tra le ragazze britanniche. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.1.23
(5) United Nations Children’s Fund, World Health Organization, World Bank Group. Levels and trends in child malnutrition: UNICEF/ WHO/The World Bank Group joint child malnutrition estimates: key findings of the 2021 edition.World Health Organization. 2021 https://iris.who.int/handle/10665/341135
(6) Marta Strinati. Il ruolo nocivo degli zuccheri nella dieta, parere EFSA. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.3.22
(7) Dario Dongo, Carlotta Suardi. Aranciate, in Italia doppia razione di zucchero. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.7.18
(8) Dario Dongo. Codex Alimentarius, il NutriScore e le linee guida WHO. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.9.21
(9) Dario Dongo. Canada, avvertenze in etichetta su grassi saturi, zuccheri e sale. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.7.22
(10) Sabrina Bergamini. Il marketing alimentare promuove diete malsane per bambini e ragazzi. Rapporto OMS. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.2.22
(11) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. ‘Audiovisual Media Services Directive’ e tutela dei minori dal marketing di cibo spazzatura. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.11.23
(12) Dario Dongo. Cambiare l’offerta nelle vending machine riduce il rischio di obesità giovanile. Studio. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.9.23
(13) Dario Dongo, Marta Strinati. Junk food espulso dalla scuola, l’esempio in India. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.11.19
(14) Dario Dongo. Messico, protezione dei minori dal cibo spazzatura. Scattano i divieti. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.8.20
(15) Marta Strinati. I dolcificanti artificiali aumentano il rischio cardiovascolare. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.2.23
(16) Marta Strinati. Colombia, al via la tassa sugli alimenti ultraprocessati. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.11.23
(17) Marta Strinati, Dario Dongo. Nutrizione e salute, ecco come Big Food ostacola l’OMS. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.9.20
(18) Sabrina Bergamini, Dario Dongo. Obesità, obesità infantile e marketing. Rapporto WHO Europe 2022. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.6.22

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.