Il sistema di informazione nutrizionale NutriScore può aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari (Cardiovascular Diseases, CVDs) nella popolazione, con particolare riguardo agli over-55.
A tali conclusioni perviene uno studio di coorte condotto in Spagna, ove si associa il consumo degli alimenti con i peggiori punteggi NutriScore con l’incremento di diversi fattori di rischio per le CVDs. (1)
La dieta mediterranea che il sistema NutriScore privilegia, viceversa, è la migliore garanzia per la buona salute dell’apparato cardiovascolare. E così, la qualità della vita. Un appello pubblico.
1) Profili nutrizionali, l’evoluzione
Il sistema dei profili nutrizionali venne elaborato nel 2004-2005 dall’Università di Oxford, British Heart Foundation Health Promotion Research Group, su richiesta della Food Standard Agency (UK) e confermato nel 2007-2009 da un panel di esperti indipendenti. Con l’obiettivo di ridurre l’incidenza di malattie gravi e croniche – CVDs in primis – associate al consumo di alimenti HFSS, High in Fats, Sugar and Sodium.
Il Nutrient Profiling System Dietary Index di FSA (FSAm-NPS) è stato così adottato:
- dalla super-agenzia britannica Ofcom (Office of Communication), nel 2007, per vietare la pubblicità di junk-food,
- dall’amministrazione sanitaria, per ulteriori misure di educazione e prevenzione da ultimo stabilite nello Health and Care Bill. (2)
Il modello – aggiornato nel 2016, per considerare le raccomandazioni dello Scientific Advisory Committee on Nutrition in tema di zuccheri e fibre alimentari (3,4) – è stato poi utilizzato in Irlanda (per le restrizioni alla pubblicità rivolta ai bambini), Australia e Nuova Zelanda (5,6). Ed è alla base dell’algoritmo di Nutri-Score, a sua volta sottoposto a recentissima evoluzione. (7)
2) Malattie cardiovascolari ed etichettatura nutrizionale
L’etichettatura nutrizionale di sintesi sul fronte della confezione (FOPNL, Front-of-Pack Nutrition Labelling) – scioccamente avversata, in Italia, dagli stolidi greggi al seguito di Ferrero e Coldiretti (8) – ha lo scopo primario di aiutare chi non ha tempo né attenzione né capacità di intendere, in un colpo d’occhio, quali prodotti inserire nel carrello della spesa per vivere meglio e più a lungo.
Le malattie cardiovascolari (CDVs) sono infatti a tutt’oggi la prima causa di mortalità prematura e disabilità in Italia, in Europa e nel mondo. (9) Tali malattie sono associate al consumo di alimenti ultraprocessati e/o ricchi di grassi (soprattutto saturi), zuccheri semplici e sodio. E l’etichettatura NutriScore può salvare molte vite da queste disgrazie, come la ricerca ha già dimostrato. (10)
3) Nutrizione over-55 e malattie cardiovascolari
Lo studio di coorte PREDIMED-Plus (PREvención con DIeta MEDiterránea) – uno studio clinico randomizzato, condotto in Spagna presso 23 presidi sanitari – ha consentito di valutare gli effetti della nutrizione sui parametri di rischio delle malattie cardiovascolari (CVDs) negli over-55.
3.1) Lo studio PREDIMED-Plus
5.921 partecipanti sono stati selezionati tra persone sovrappeso e obese (Body Mass Index, BMI, 27-40), in età 55-75 anni, (nella fascia), con almeno tre indicatori riconducibili a una sindrome metabolica:
- circonferenza vita > 102 cm (uomo), > 88 cm (donna),
- trigliceridi ≥ 150 mg/dl nel siero (ovvero trattamento farmacologico di contenimento),
- colesterolo HDL (c.d. ‘colesterolo buono’) < 40 mg/dl (uomo), < 50 mg/dl (donna). Ovvero trattamento farmacologico su colesterolo LDL,
- pressione arteriosa del sangue ≥ 130/85 mmHg o trattamento anti-ipertensivo,
- glucosio nel plasma a digiuno ≥ 100 mg/dl o trattamento ipoglicemico senza storia documentata di CVD.
I consumi medi (frequenza e quantità) di 143 alimenti e bevande sono stati individuati attraverso i Food Frequency Questionnaire (FFQ), somministrati all’inizio dello studio di coorte e dopo 1 anno. È stato così possibile stimare gli apporti di nutrienti e di energia complessiva, da parte dei nutrizionisti esperti che hanno seguito i partecipanti nell’intero corso dello studio.
3.2) I risultati della ricerca
La qualità nutrizionale della dieta molto bassa – associata al consumo prevalente di alimenti ultraprocessati e squilibrati – è stata correlata al peggioramento delle condizioni di salute e al maggior rischio di malattie cardiovascolari negli over-55. Dopo un anno di osservazione, coloro che consumavano regolarmente i prodotti che #nutriscore colloca nelle ultime categorie (D,E) hanno infatti mostrato:
- livelli inferiori di colesterolo HDL (‘colesterolo buono’),
- incremento significativo dei livelli di glucosio nel plasma, trigliceridi, pressione diastolica,
- aumento di circonferenza vita e indice di massa corporea (BMI).
4) Conclusioni provvisorie
Anche gli asini ormai si rendono conto che il consumo regolare di verdura, frutta, cereali integrali, legumi, pesce, carne bianca, frutta secca – tanto meglio se bio (11) – è l’unica vera assicurazione sulla salute, con l’aiuto dell’esercizio fisico regolare.
NutriScore può fare la differenza per i milioni di persone che ancora, in Europa, trascurano la salute nelle loro scelte alimentari. Il 59% degli adulti è in condizioni di sovrappeso e obesità, in una escalation che WHO Europe definisce epidemica. (12)
Post scriptum
Solo gli asini possono respingere una soluzione che possa anche solo in parte ridurre malattie, disabilità e decessi prematuri. Per la sola coazione a ripetere le filastrocche e fare gli interessi di Ferrero, Nestlé e Coca-Cola, Big Food (13,14,15).
‘People over Profit’ o ‘Profit over People’? Perché allora insistere, per i profitti sul cibo-spazzatura o per il conformismo alla voce del padrone?
Perché invece non abbandonare il gregge confindustriale Coldiretto e ragionare con la propria testa, sul bene comune, in termini concreti? (16) Grazie.
Dario Dongo
Note
(1) Khoury et al. (2022). Associations Between the Modified Food Standard Agency Nutrient Profiling System Dietary Index and Cardiovascular Risk Factors in an Elderly Population. Front. Nutr. 9:897089, https://doi.org/10.3389/fnut.2022.897089
(2) Dario Dongo. Inghilterra, stop alla pubblicità di cibo spazzatura grazie allo Health and Care Bill. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.5.22,
(3) Department of Health (2011). Nutrient Profiling Technical Guidance. UK Government.
(4) Public Health England (2016). Review of the nutrient profiling model.
(5) Department of Health, Australia (2014) Health star rating system.
(6) Food Standards Australia New Zealand (2016). Overview of the nutrient profiling scoring criterion.
(7) Dario Dongo. NutriScore, evoluzione dell’algoritmo su base scientifica. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.8.22,
(8) Dario Dongo. Nutriscore e Yuka, l’Antitrust si butta nella mischia. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.11.21,
(9) Dario Dongo. Covid-19, una malattia secondaria. Gli studi scientifici. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.5.20,
(10) Dario Dongo, Martina Novelli. Nutriscore e scelte di salute, studio scientifico. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.3.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/nutriscore-e-scelte-di-salute-studio-scientifico/
(11) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Alimenti biologici e sistema immunitario, evidenze scientifiche. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.4.20,
(12) Sabrina Bergamini, Dario Dongo. Obesità, obesità infantile e marketing. Rapporto WHO Europe 2022. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.6.22,
(13) Marta Strinati. Da Nestlé a Ferrero. Quasi tutti gli alimenti per bambini sono nocivi. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.9.21,
(14) Dario Dongo. Coca-Cola, obesità e diritto all’acqua. Studio scientifico. GIFT (Great Italian Food Trade). 19.7.20,
(15) Marta Strinati, Dario Dongo. Nutrizione e salute, ecco come Big Food ostacola l’OMS. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.9.20,
(16) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. NutriScore, la salute dei consumatori prevalga sulle lobby agroindustriali. Petizione e approfondimenti. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.5.22.
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.