Il Parlamento europeo ha pubblicato, a ottobre 2024, un rapporto sulle attuali sfide e opportunità per affrontare l’obesità nel Vecchio Continente (Unione Europea e UK). (1)
Obesità e sovrappeso sono problemi multi-fattoriali complessi, con impatto significativo sulla salute pubblica e i suoi costi, la cui mitigazione richiede un approccio integrato.
L’analisi sottolinea le esigenze di progettare ambienti di supporto agli sforzi di prevenzione e di migliorare l’assistenza sanitaria fornita alle persone affette da obesità.
1) Obesità, premessa
L’obesità è una malattia cronica complessa multifattoriale definita da un’adiposità eccessiva che rappresenta un rischio per la salute, causata nella maggior parte dei casi dall’interazione di fattori genetici, metabolici, comportamentali (o psicosociali) e ambientali.
La diagnosi di obesità e sovrappeso, in genere eseguita sulla base del BMI (Body Mass Index), varia in relazione a età e al sesso. Per gli adulti, il sovrappeso e l’obesità sono definiti da un BMI superiore a 25 e 30, rispettivamente.
I rischi associati all’obesità comprendono problemi di salute (i.e. disturbi metabolici, muscolo-scheletrici, psichici), NCDs (Non-Communicable Disease, e.g. diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, renali ed epatiche, molti tipi di cancro), mortalità prematura per ogni causa.
2) Obesità e sovrappeso, prevalenza in Europa
Eurostat, nella European Health Interview Survey (EHIS, 2019), ha rilevato che il 16,5% della popolazione adulta in UE soffre di obesità, mentre il 36,2% è in sovrappeso. L’eccesso di peso è quindi un problema per oltre la metà della popolazione europea (53%).
WHO-Europe (2022) stima a sua volta che la prevalenza dell’obesità nella macro-regione sia più che raddoppiata, tra il 1975 e il 2015. Fino a raggiungere il 21%, nel decennio 2005-2015 (+138%). Rilevando altresì come:
-i tassi di obesità aumentano con l’età, con un picco nella fascia di età 65-74 anni;
-determinanti socioeconomici (e.g. reddito, istruzione, occupazione, luogo di residenza) hanno un ruolo significativo e contribuiscono alle disuguaglianze nella prevalenza dell’obesità;
-i bambini sono più esposti e più vulnerabili agli ambienti obesogeni. (2)
3) Costi umani, sanitari e sociali
I costi associati all’obesità possono venire riassunti in:
-riduzione dell’aspettativa di vita di quasi tre anni nei prossimi tre decenni, secondo le stime di OCSE;
-incremento della spesa sanitaria pubblica, fino all’8% dei bilanci sanitari per le condizioni legate all’obesità;
-riduzione di rendimento e salute mentale di studenti e lavoratori, maggior rischio di disoccupazione.
OCSE ha dimostrato che una serie completa di interventi può produrre notevoli benefici economici per gli Stati, migliorando al contempo i risultati in termini di salute pubblica. (3)
4) Prevenzione, l’investimento più redditizio
‘Ogni dollaro speso in interventi di prevenzione crea benefici economici fino a sei volte superiori’ (OCSE, 2019). (3)
Solide politiche di prevenzione possono infatti condurre a un guadagno annuale di milioni di ‘disability-adjusted life years’ (DALYs) e ‘life years’ (LY), oltre a generare risparmi di decine di miliardi sulla spesa sanitaria. Si indicano perciò come essenziali:
-etichettatura nutrizionale secondo il modello NutriScore (OCSE, 2024); (4)
-tasse sullo zucchero e altre politiche fiscali (WHO, 2024); (5)
-iniziative atte a promuovono l’attività fisica regolare (WHO, 2022). (6)
5) Strategie e piani d’azione UE
‘Community Strategy for Europe on Nutrition, Overweight and Obesity related health issues’ (2007) dichiarava l’impegno UE su tre versanti:
a) migliorare l’informazione dei consumatori (comprese le informazioni nutrizionali, i media e le pratiche pubblicitarie). Tale obiettivo è stato
-assolto solo in minima parte, con la dichiarazione nutrizionale obbligatoria introdotta dal Food Information Regulation (EU) 1169/11; (7)
-fallito miseramente, per quanto attiene al marketing di alimenti squilibrati dal punto di vista nutrizionale (HFSS food); (8)
b) promuovere l’accessibilità agli alimenti sani, compreso l’accesso diretto e la riformulazione dei prodotti alimentari. Su tale ultimo aspetto si era pronunciato anche il Parlamento europeo, come si è visto. (9) Nulla è però cambiato;
c) incoraggiare l’attività fisica (compresi gli sport e la promozione del trasporto attivo). Anche su questo fronte le politiche UE e degli Stati membri sono state del tutto inefficaci, come annotato da WHO (2022). (6)
5.1) ‘Beating Cancer Action Plan’
‘Beating Cancer Action Plan’ (2022) a sua volta ha riconosciuto come l’obesità rappresenti uno dei principali fattori di insorgenza del cancro. Il Parlamento Europeo ha sottolineato le esigenze di:
-introdurre un sistema di FOPNL (Front-of-Pack Nutrition Labeling), quale appunto Nutriscore; (10)
-rivedere il programma UE per la frutta, la verdura e il latte nelle scuole.
BECA peraltro, a tutt’oggi, non ha avuto alcuna applicazione. E lo stesso Parlamento ha rinnegato le proprie determinazioni, per quanto attiene alle ‘warning labels’ sulle bevande alcoliche. (11)
5.2) ‘EU Action Plan on Childhood Obesity 2014-2020’
‘EU Action Plan on Childhood Obesity 2014-2020’, a sua volta, aveva previsto una serie di interventi che contemplavano programmi educativi e riforme volte a garantire informazione nutrizionale e restrizioni al marketing di HFSS (High in Fats, Sugar and Sodium).
Anche questo piano, purtroppo, è tragicamente fallito. Come prevedibile, dopo che gli stakeholders si sono ritirati dalla ‘EU Platform for Diet, Physical Activity and Health’. (13) I dati di WHO-Europe (2022), del resto, mostrano l’aggravamento dell’obesità infantile. (2)
5.3) Progetti di ricerca UE
Il programma Horizon Europe (2023-2024) ha cofinanziato alcuni progetti di ricerca in vari ambiti, quali:
-comprensione di obesità e NCDs (Science and Technology in childhood obesity policy – STOP; Horizon Europe’s Prevention of obesity throughout the life course), incluso l’impiego di ‘big data’ e AI (BigO programme; Integrated surveillance system to prevent and reduce diet-related NCDs; Trustworthy Al tools to predict the risk of chronic non-communicable diseases and/or their progression);
-riformulazione degli alimenti (EU Reformulation Monitoring EUREMO; Best-ReMap; Joint Action Prevent NCD; Joint Action nutrition and physical activity);
-pratiche di marketing (Best-ReMap; JA Prevent NCD; EU Code of Conduct on Responsible Food Business and Marketing Practices);
-disciplina e tassazione di prodotti, inclusi alimenti e bevande, all’origine di NCDs (JA Prevent NCD; Study Mapping of pricing policies and fiscal measures applied to food, nonalcoholic and alcoholic beverages);
-etichettatura degli alimenti (JA Prevent NCD; Food and Beverage Labels explorer).
6) Etichettatura nutrizionale, Nutri-Score
Il rapporto in esame si focalizza sull’esigenza di introdurre un sistema di FOPL (Front-of-Pack Nutrition Labelling), per favorire scelte di acquisto consapevoli e promuovere su tali basi il miglioramento della dieta delle popolazioni in Unione Europea. Un sistema come NutriScore, lanciato nel 2017 in Francia e già ampiamente diffuso in altri Paesi europei. Belgio, Svizzera, Germania, Spagna, Paesi Bassi e Lussemburgo, ora anche Romania (14,15).
Verde – ‘Il dibattito sulla possibile introduzione di un FOPNL in tutta l’UE è in corso da molti anni, mentre i benefici dell’introduzione del Nutri-Score per la salute pubblica sono stati valutati da diversi studi’. (1)
Nutri-Score si basa su una scala di cinque colori, dal verde scuro all’arancione scuro, a cui corrispondono le lettere dalla A alla E. L’attribuzione a ciascun alimento di un colore e una lettera deriva dall’applicazione di un algoritmo che considera il profilo nutrizionale del prodotto. L’algoritmo – elaborato dall’Equipe de Recherche en Epidémiologie Nutritionnelle (EREN), al Centre de Recherche en Epidémiologie et Statistiques (CRESS) dell’Università La Sorbonne di Parigi – è stato aggiornato nel 2022 da un Comitato scientifico di esperti indipendenti (16,17).
7) Interventi locali integrati
Gli interventi locali integrati basati sulla comunità hanno a loro volta guadagnato popolarità, poiché si concentrano sulle cause dell’obesità a livello sociale. In Francia – a esito di uno studio condotto nel 1992 in due città, ove un programma di educazione alimentare nelle scuole venne seguito da un coinvolgimento più ampio della popolazione con interventi comunitari – è stato lanciato nel 2003 il metodo EPODE (Ensemble Prévenons l’Obésité Des Enfants).
EPODE mira ad affrontare e migliorare la salute delle popolazioni svantaggiate grazie a interventi su misura. Si basa su quattro pilastri fondamentali: impegno politico, risorse, servizi di supporto e prove di efficacia.
I programmi basati su EPODE cercano di cambiare l’ambiente per incidere sui comportamenti non salutari a lungo termine, senza stigmatizzare alcuna cultura, individuo, abitudine alimentare o comportamento. Si caratterizzano per il coinvolgimento delle comunità locali e la collaborazione tra attori pubblici e privati. I partenariati che coinvolgono soggetti privati contribuiscono a mantenere bassi i costi pubblici, nel rispetto di una carta etica. (18) A partire dal 2015, il metodo EPODE è stato applicato in 42 Paesi.
8) Sviluppare ambienti favorevoli a una nutrizione equilibrata
‘Food environment’ viene definito da FAO come ‘l’interfaccia tra i sistemi alimentari e le diete delle persone’, attraverso i ‘contesti fisici, economici, politici e socioculturali collettivi, le opportunità e le condizioni’ che influenzano i modelli di acquisto e consumo delle persone. (19)
Disponibilità e accessibilità di alimenti più o meno salutari; spazi commerciali ma anche familiari, scolastici, lavorativi, ricreativi; marketing e regole; ‘food environment’ digitale. (20) Ciascuno di questi fattori, o dimensioni, deve venire considerato per sviluppare una strategia efficace di prevenzione dell’obesità.
9) Conclusioni provvisorie
L’esigenza di invertire la rotta in continua crescita di obesità, sovrappeso e malattie correlate (NCDs) è sempre più chiara, gli strumenti da adottare sono altresì noti.
La politica deve ora assumere la responsabilità di dare attuazione alle misure necessarie, senza ulteriori ritardi né concessioni agli interessi economici contrapposti alla salute pubblica.
Dario Dongo
Note
(1) Policy Department for Economic, Scientific and Quality of Life Policies
Directorate-General for Internal Policies. Olivia Aouati et al. (2024). Current challenges and opportunities for addressing obesity. European Parliament. PE 754.218 https://tinyurl.com/mc5nn2ht
(2) Sabrina Bergamini, Dario Dongo. Obesità, obesità infantile e marketing. Rapporto WHO Europe 2022. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.6.22
(3) OECD (2019), The Heavy Burden of Obesity: The Economics of Prevention, OECD Health Policy Studies, OECD Publishing, Paris https://doi.org/10.1787/67450d67-en
(4) Marta Strinati. NutriScore e altre tre etichette nutrizionali a confronto. Studio OCSE. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.2.24
(5) Dario Dongo. Politiche fiscali per una nutrizione equilibrata, le raccomandazioni di WHO. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.7.24
(6) Marta Strinati. L’attività fisica allunga la vita, ma i governi sono ancora immobili. Rapporto ONU. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.11.22
(7) Dario Dongo. Dichiarazione nutrizionale in etichetta. L’ABC delle regole UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.10.16
(8) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. ‘Audiovisual Media Services Directive’ e tutela dei minori dal marketing di cibo spazzatura. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.11.23 h
(9) Dario Dongo. Farm to Fork, Nutri-Score e riformulazione dei prodotti. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.10.21
(10) Dario Dongo. Beating Cancer Plan. All’indice pesticidi, sostanze chimiche tossiche, alcol, junk-food. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.2.22
(11) Isis Consuelo Sanlucar Chirinos. Alcoholic beverages, EU Parliament deletes proposed label warning on alcohol and cancer risks. FT (Food Times). 18.2.22
(12) European Commission (2014). EU Action Plan on Childhood Obesity 2014-2020 https://tinyurl.com/3cfarcvf
(13) Dario Dongo, Giulia Caddeo. Obesità, tutto da rifare. La società civile abbandona la piattaforma di Bruxelles. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.7.19
(14) Ana-Maria Baciu, Cristina Stoica, Iulia Dobre. Cine ține scorul? Noi propuneri legislative pentru reglementarea sistemului de etichetare Nutri-Score. Juridice Romania. 27.9.24 https://tinyurl.com/3mz7j2nd
(15) NB: solo 18 mesi prima, la Romania aveva vietato l’utilizzo del NutriScore sulle etichette. Si veda Anda Simion. România, printre ţările din UE care se opun etichetelor alimentare Nutri-Score.
(16) Dario Dongo. NutriScore, evolution of the science-based algorithm. FT (Food Times). 1.9.22
(17) Dario Dongo. NutriScore, algorithm update for beverages. FT (Food Times). 25.4.23
(18) Slot-Heijs JJ, et al. (2020). The training and support needs of 22 programme directors of community-based childhood obesity interventions based on the EPODE approach: an online survey across programmes in 18 countries. BMC Health Serv Res. doi: 10.1186/s12913-020-05709-1
(19) FAO (2016). Influencing food environments for healthy diets. Report http://www.fao.org/3/a-i6484e.pdf
(20) Granheim et al. (2021). Mapping the digital food environment: A systematic scoping review. Obesity reviews. https://doi.org/10.1111/obr.13356
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.