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Obesità infantile, una sfida in salita

Restrizioni al marketing e riformulazione degli alimenti per ridurne il tenore di sodio, zuccheri, grassi saturi. Con questi temi, gli Stati membri dell’UE tornano a confrontarsi sull’allarmante crescita dei casi di sovrappeso e obesità infantile. In Europa, nell’età 6-9 l’incidenza è passata da un bambino su quattro nel 2008 a uno su tre nel 2010.

Il progetto di un ‘Childhood Obesity Plan 2014-2010’, discusso ad Atene, il 24 febbraio 2014, è una grande speranza, considerato il sostanziale fallimento della ‘EU Platform for Action on Diet, Physical Activity and Health’, una piattaforma pubblico-privata costituita presso la Commissione europea ben 9 anni or sono.

I tanti programmi e impegni assunti su base volontaria dai grandi gruppi industriali e distributivi si sono spesso rivelati inefficaci, la loro applicazione difforme nei vari Paesi. Le iniziative pubbliche per la promozione del consumo di frutta verdura e latte, d’altra parte, non sono sufficienti a integrare il diffuso deficit di educazione nutrizionale.

La Responsabilità Nutrizionale si ripresenta, immancabilmente, come elemento cruciale nella CSR (Corporate Social Responsibility) di tutti gli operatori che partecipano alla filiera alimentare,‘from farm to fork’.

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