Il sistema di etichettatura nutrizionale NutriScore, sul fronte delle confezioni degli alimenti, raccoglie i pieni voti da parte della IARC (International Agency for the Research on Cancer) e anche dei cittadini in Spagna, patria globale della produzione olivicola.
Due studi, pubblicati a settembre 2021, convalidano il fondamento scientifico di questo approccio informativo e la sua efficacia nel promuovere scelte di consumo coerenti alle esigenze di una sana nutrizione. Quando pure si tratti, appunto, di oli d’oliva.
‘Un’etichetta nutrizionale chiara e semplice, che valuta la qualità nutrizionale dei prodotti alimentari, è uno strumento efficace per guidare i consumatori verso scelte alimentari più sane’ (IARC, Evidence Science Brief. V. nota 1)
IARC, Nutri-Score promosso a pieni voti
L’1.9.21 la IARC, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha pubblicato una breve rassegna delle evidenze scientifiche disponibili sui diversi sistemi di etichettatura nutrizionale FOP (Front of Pack) finora adottati nei vari Paesi europei.
La funzione primaria di questi sistemi di informazione di sintesi è aiutare i consumatori a scegliere alimenti con profili nutrizionali quanto possibile equilibrati, nell’ambito di ciascuna categoria di prodotti.
Gli studi epidemiologici e comportamentali finora pubblicati, secondo lo IARC, dimostrano:
– l’esigenza di questi strumenti per mitigare la prevalenza di malattie gravi e croniche (Non-Communicable Diseases, NCDs) correlate a una cattiva dieta,
– la superiorità del Nutri-Score rispetto ad altri sistemi di etichettatura FOP, che viene perciò raccomandato ‘in Europe and beyond’ (1,2).
NutriScore, oli vegetali a confronto
Lo studio pubblicato oggi sulla rivista scientifica Foods a sua volta smentisce il più celebre teorema elaborato dagli oppositori del NutriScore, secondo cui la lettera C (color giallo, il migliore della categoria oli e grassi) attribuito all’olio extravergine d’oliva arrecherebbe grave pregiudizio alle sue scelte di consumo.
Ferrero e i suoi alleati, Coldiretti in testa, asseriscono infatti il sacrilegio della filiera olivicola. (3) Niente di più falso. (4)
Il buon senso basterebbe a comprendere l’assurdità del paragone tra l’olio extravergine d’oliva e la Coca-Cola Zero. La bevanda dolcificata ha un punteggio logicamente più favorevole a quelle bevande con 40 g di zucchero per porzione, a fronte dell’epidemia di diabete tuttora in atto. (5) Ma a nessuno è mai venuto in mente di condire un’insalata o un piatto di pasta con una Coca-Cola.
I ricercatori, a ogni buon conto, hanno messo a confronto l’olio d’oliva con altri oli vegetali e condimenti, ivi inclusi quelli già incorporati nei prodotti alimentari trasformati. Al preciso scopo di valutare l’efficacia del sistema di etichettatura Nutriscore anche con riguardo alle matrici grasse. Attraverso un’indagine sui consumatori proprio in Spagna, leader planetario nella produzione di oli d’oliva che ovunque ricorrono nella sue cucine e tradizioni. (6)
Nutri-Score sull’olio d’oliva? Via libera dai cittadini spagnoli
La ricerca condotta dalle università di Parigi e Bobigny, Madrid e Reus ha coinvolto 486 consumatori spagnoli adulti (età media 45,8 anni + 14, 48,6% donne). I quali non appaiono affatto confusi sulle prerogative dei diversi oli vegetali, né dai punteggi Nutri-Score a essi attribuiti. Infatti:
– l’80% quasi dei partecipanti ha dichiarato l’utilità del Nutri-Score per comprendere le differenze di qualità nutrizionale tra gli 8 tipi di grassi aggiunti ai prodotti alimentari trasformati,
– l’89,1% ha identificato correttamente l’olio d’oliva come il migliore tra i grassi aggiunti, dal punto di vista nutrizionale. Solo il 4,1% ha favorito l’olio di colza (Nutri-Score C), meno del 3% gli altri grassi aggiunti (Nutri-Score D o E),
– l’86,2% dei partecipanti ha scelto l’olio d’oliva come il grasso aggiunto che comprerebbe più frequentemente,
– il 71,4% , dopo aver letto che l’olio d’oliva ha un punteggio Nutri-Score C, ha dichiarato che continuerà a consumarlo come prima,
– il 78% quasi dei partecipanti ha affermato che il Nutri-Score dovrebbe venire visualizzato anche sull’olio d’oliva. (6)
Dario Dongo
Note
(1) IARC, International Agency for the Research on Cancer (2021). The Nutri-Score: A Science-Based Front-of-Pack Nutrition Label. Evidence Summary Brief. Press release 1.9.21, https://www.iarc.who.int/wp-content/uploads/2021/09/pr301_E.pdf
(2) Dario Dongo. NutriScore e profili nutrizionali, aggiornamenti da Bruxelles. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.5.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/nutriscore-e-profili-nutrizionali-aggiornamenti-da-bruxelles
(3) Dario Dongo. NutriScore, Ferrero e Coldiretti contro tutti. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.7.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/nutriscore-ferrero-e-coldiretti-contro-tutti
(4) Misunderstandings and fake news about Nutri-Score. How to try to destabilize a disturbing public health tool…? The Nutriscore blog. 21.4.19, https://nutriscore.blog/2019/04/21/misunderstandings-and-fake-news-about-nutri-score-how-to-try-to-destabilize-a-disturbing-public-health-tool/
(5) Dario Dongo. Semafori in etichetta e diabete in lattina. Quanto zucchero nelle bevande? GIFT (Great Italian Food Trade). 3.5.17, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/semafori-in-etichetta-e-diabete-in-lattina-quanto-zucchero-nelle-bevande
(6) Morgane Fialon, Jordi Salas-Salvadó, Nancy Babio, Mathilde Touvier, Serge Hercberg, Pilar Galan. (2021). Is FOP Nutrition Label Nutri-Score Well Understood by Consumers When Comparing the Nutritional Quality of Added Fats, and Does It Negatively Impact the Image of Olive Oil? Foods 2021, 10(9), 2209; https://doi.org/10.3390/foods10092209
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.