HomeSaluteLicopene, i prodigi per la salute. Studio brasiliano

Licopene, i prodigi per la salute. Studio brasiliano

Il licopene – oltre a essere un potente antiossidante – è efficace nel trattamento della c.d. ‘malattia del fegato grasso’, strettamente correlata all’obesità nonché agli apporti di olio di palma e zuccheri aggiunti. A rivelarne i prodigi, uno studio brasiliano appena pubblicato su Antioxidants.

Licopene, colesterolo buono e funzionalità epatica. Lo studio brasiliano

I ricercatori hanno indotto nelle cavie animali una condizione di obesità, per simulare le condizioni patologiche che affliggono almeno 650 milioni di individui, degli oltre 1,9 miliardi in sovrappeso. (2) L’origine di questa patologia è in larga parte dovuta a fattori comportamentali. Il repentino incremento dell’occorrenza dell’obesità, a partire dagli anni ‘80 del secolo scorso, è infatti attribuito al maggiore consumo di alimenti ultraprocessati ricchi di grassi saturi, zuccheri aggiunti e alta densità energetica, assieme a uno stile di vita sedentario. (3)

Le cavie sono state divise in due gruppi, uno di controllo e l’altro soggetto a regime ipercalorico. Dopo 20 settimane, i ratti sono stati trattati in modo da verificare gli effetti della somministrazione per 10 settimane di una dose quotidiana di licopene (in olio di mais) pari a 10 mg/kg di massa corporea.

Al termine della sperimentazione, le condizioni di salute delle cavie obese trattate con licopene – in origine afflitte dalle patologie tipicamente associate all’obesità  – inclusa la malattia del fegato grasso (steatosi epatica non alcolica, Nonalcoholic Fatty Liver Disease, NAFLD) – hanno registrato netti miglioramenti. Con aumento del c.d. ‘colesterolo ‘buono’ (HDL), mitigazione dell’elevato livello del fattore di necrosi tumorale-α (TNF-α), una migliore funzionalità epatica.

Licopene, azione antiossidante e prevenzione malattie

Il licopene è un carotenoide che conferisce il colore rosso a pomodori, pompelmo rosso, anguria e albicocche. È impiegato anche come colorante alimentare (E160d). Non essendo sintetizzato dall’organismo, deve venire introdotto con la dieta.

Il pomodoro è la principale fonte di licopene nella dieta. Ma è dimostrato che il maggiore apporto si ottiene da salse e sughi di pomodoro, quindi dalla triturazione e cottura del frutto fresco. (4) Le concentrazioni sieriche raggiungono il picco dopo 24-48 ore dal pasto.

L’approvvigionamento di sughi e passate in Italia è ancor più semplice che altrove. Il Bel Paese è il secondo produttore mondiale di pomodori da industria. Preceduto dalla California (USA) e seguito dalla Cina. E primo esportatore di polpe e pelati, con una quota del 77% del valore mondiale. Per avere un’idea, si sappia che secondo e terzo esportatore sono la Spagna e la California, con appena il 5% e il 4% del valore globale.

Licopene, conserve di pomodoro e integratori

Le conserve di pomodoro, meglio se bio, sono dunque un ingrediente di salute. È dimostrata infatti la potente azione antiossidante del licopene, utile a prevenire malattie cardiovascolari e carcinoma prostatico.(5)

Nel trattamento di gravi casi di malattia correlata all’obesità, come quelli oggetto dello studio brasiliano, tuttavia, il solo apporto di licopene da alimenti non è sufficiente.

Nonostante l’esito degli effetti del licopene sul NAFLD osservati in questo studio, ci sono alcune limitazioni riguardo alla traduzione di questo studio nell’uomo. La concentrazione di licopene utilizzata nel trattamento è superiore a quella che potrebbe essere offerta da una dieta equilibrata‘, concludono i ricercatori. I quali ricordano, comunque, la disponibilità di integratori alimentari a base di licopene.

Note

(1) Róvero Costa et al. Lycopene Modulates Pathophysiological Processes of Non-Alcoholic Fatty Liver Disease in Obese Rats. Antioxidants (Basel).  https://doi.org/10.3390/antiox8080276

(2) V. OMS, Fact Sheets Obesity e overweight https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/obesity-and-overweight

(3) Javad Mehraban, Ganjifar ZK. Overweight and Obesity: A Brief Challenge on Prevalence, Complications and Physical Activity among Men and Women https://doi.org/10.15406/mojwh.2018.07.00161

(4) Wilhelm Stahl, Helmut Sies, Uptake of Lycopene and Its Geometrical Isomers Is Greater from Heat-Processed than from Unprocessed Tomato Juice in Humans. The Journal of Nutrition, Volume 122, Issue 11, November 1992, Pages 2161–2166, https://doi.org/10.1093/jn/122.11.2161

(5) Kirstie Canene-Adams et al. The Tomato As a Functional Food. The Journal of Nutrition, Volume 135, Issue 5, May 2005, Pages 1226–1230, https://doi.org/10.1093/jn/135.5.1226

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti