HomeSaluteLa Francia invoca misure contro il ‘junk-food‘, come in UK

La Francia invoca misure contro il ‘junk-food‘, come in UK

Aiutare i consumatori a identificare il ‘junk-food’ – in Francia e in UE, attraverso il sistema di etichettatura nutrizionale Nutri-Score – e vietarne la pubblicità, come già deciso in UK. È questa la strategia invocata da un comitato di professionisti sanitari francesi, e dalla società civile, per combattere l’epidemia di obesità giovanile.

1) UK, restrizioni al marketing. L’esempio britannico

Il Regno Unito negli ultimi anni ha mostrato attenzione verso politiche sanitarie volte a contrastare l’obesità, il sovrappeso e le patologie correlate (cardiovascolari, metaboliche, oncologiche, diabete, etc.). A partire dall’introduzione della ‘soda tax’ che, come si è visto, ha consentito di ridurre l’apporto medio settimanale di zuccheri in misura di 30 g pro-capite. (1)

Più di un bambino su 5 in Inghilterra è obeso o sovrappeso quando inizia la scuola primaria e questa percentuale sale a più di un terzo quando la lascia, come mostrano le statistiche NHS Digital. Il 63% degli adulti nel Regno Unito a sua volta ha un peso superiore a quello sano e, di questi, la metà vive con l’obesità’, spiega il dipartimento sanitario del governo britannico. (2)

La soluzione a un contesto tanto grave (in particolare nelle minoranze etiche e nei contesti socio-economici meno abbienti) richiede una programmazione di interventi mirati. Tra i quali, inevitabilmente, la restrizione alla pubblicità di alimenti HFSS (High in Fat, Sugar and Salt):

– in tv, incluse le piattaforme pay-tv, prima delle 21

– online, sempre.

L’individuazione dei prodotti soggetti a restrizioni pubblicitarie verrà formalizzata nei prossimi mesi.

1.1) UK, restrizioni al via dopo due rinvii

Le misure restrittive entreranno in vigore, meglio tardi che mai, l’1 ottobre 2025. Così almeno promette il nuovo governo britannico a guida laburista. La pressione delle lobby del cibo-spazzatura è riuscita infatti a ottenere per ben due volte il rinvio delle limitazioni al marketing di junk food.

Il precedente governo conservatore si era impegnato a introdurre il divieto di trasmissione televisiva a partire da gennaio 2023. Ma un mese prima della sua introduzione, Rishi Sunak (il premier, ndr) decise di posticiparlo al 2025, scatenando un’ondata di critiche per aver anteposto gli interessi delle grandi aziende al miglioramento della salute dei bambini.

Boris Johnson, uno dei predecessori di Sunak, aveva pianificato di attuare la stessa misura. Ma anche lui l’ha rimandata, apparentemente per aiutare le famiglie ad affrontare la crisi del costo della vita’, ricostruisce The Guardian. (3)

2) Francia, l’appello dei sanitari

L’obesità minaccia anche i cittadini francesi, come quelli dell’intero Vecchio Continente (WHO Europe, 2022). La sua incidenza in Francia è raddoppiata in 23 anni – dall’8,5% nel 1997 al 17% del 2020 – e potrebbe continuare a crescere fino a colpire tra un quarto e un terzo degli adulti entro il 2030.

Il problema non è certo estetico. L’obesità infatti:

– ha complicanze gravi, aumenta il rischio di sviluppare diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari, tumori, disturbi psicologici, con un significativo peggioramento della qualità della vita, anche a causa di stigma e discriminazione;

– rischia di divenire un costo insostenibile per le casse dello Stato. Nel 2020, il sistema sanitario francese (di tipo assicurativo) ha dedicato 8,4 miliardi di euro alle cure legate all’obesità, ovvero quasi il 4% della sua spesa totale.

La spesa sanitaria, a questo ritmo, potrebbe superare i 13 miliardi/anno entro il 2030. Senza contare l’impatto sociale (anche economico) in termini di morti premature e assenze per malattia dal lavoro.

2.1) La strategia in due mosse

La premessa fondamentale è che le cattive abitudini alimentari, segnate dal consumo eccessivo di cibi troppo grassi, troppo salati, troppo dolci e ultra-processati, non sono soltanto responsabilità individuali, come invece asserito dalle lobby del junk food. (4)

Il tema è più ampio poiché riguarda l’accessibilità al cibo salutare e la manipolazione dei giovani, specie se socialmente svantaggiati, attraverso strategie di marketing predatorio (Unicef, 2020), con pubblicità subdole e martellanti.

Lo strumento da attivare viene quindi modulato in due azioni contemporanee:

– rendere obbligatoria la presenza in etichetta del Nutri-Score, il celebre indicatore della qualità nutrizionale degli alimenti in cinque livelli (dal migliore A al peggiore E), di cui si è ampiamente trattato; (5)

– vietare ogni forma di pubblicità per tutti gli alimenti con punteggio NutriScore D o E e di quelli ultraprocessati (ricchi di additivi e aromi di sintesi, oltre che squilibrati sotto l’aspetto nutrizionale).

2.2) La tracotanza degli spot di junk-food

La pressione del marketing di cibo-spazzatura sui cittadini francesi è ben espressa nell’analisi condotta dal comitato di professionisti della salute sul contenuto degli spot televisivi, nel 2022, durante le ore di visione congiunta adulto/bambino:

– il 57% degli spot pubblicitari ha promosso su alimenti classificati con punteggio Nutri-Score D ed E;

– solo l’1% degli spot pubblicitari ha riguardato frutta e verdura. (6)

La correlazione tra questi messaggi pubblicitari e l’adozione di comportamenti dannosi per la salute è ormai nota e confermata in letteratura scientifica. Ogni ulteriore esitazione nelle politiche sanitarie, che dovrebbero comprendere anche misure fiscali (WHO, 2024) è pertanto ingiustificata, come sottolineato anche da Foodwatch France già nel 2023. (7)

Marta Strinati

Note

(1) Marta Strinati. WHO sceglie il modello UK per ridurre gli apporti di calorie e zucchero nel Vecchio Continente. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.10.21

(2) Introducing further advertising restrictions on TV and online for products high in fat, salt or sugar: government response to consultation on secondary legislation. gov.uk.12.9.24 https://tinyurl.com/2jphhydu

(3) Denis Campbell. Junk food TV ads to be banned pre-watershed in UK from October 2025. The Guardian 12.9.24 https://tinyurl.com/wszf3phr

(4) Marta Strinati, Dario Dongo. Soda tax, ecco come Big Food contrasta le politiche sanitarie. E come reagire. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.12.22

(5) Dario Dongo. Andrea Adelmo Della Penna. Studio scientifico italiano conferma l’efficacia di NutriScore. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.1.23

(6) Tribune collective. Obésité: inspirons-nous du Royaume-Uni et adoptons une loi Evin contre la malbouffe. Tribune. l’Express. 30.9.24 https://tinyurl.com/mkh999ef

(7) Les enfants, cibles du marketing de la malbouffe : l’heure de l’action politique. Foodwatch. 13.9.23 https://www.foodwatch.org/fr/actualites/2023/les-enfants-cibles-du-marketing-de-la-malbouffe-l-heure-de-l-action-politique/

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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