Il sale nuoce al business
Il sale nuoce anche agli affari. I consumatori, infatti, preferiscono i prodotti che vantano meno sodio. È la conclusione di uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, il quale evidenza che il legame tra nutrizione e salute sta diventando sempre più chiaro per gli acquirenti.
Il lavoro scientifico è stato condotto dai ricercatori dell’Università di Toronto, che hanno sottoposto a 506 canadesi, ipertesi e non, quattro confezioni alimentari fasulle accompagnate ciascuna da un diverso claim. In tre casi, erano esaltati il ridotto contenuto di sodio e le caratteristiche benefiche per la buona salute, nel quarto era semplicemente evidenziato il buon sapore. L’esito della prova ha premiato gli alimenti confezionati proposti come più salutari, sebbene l’etichetta nutrizionale e l’elenco degli ingredienti fossero identici per tutti i campioni.
La ricerca potrebbe ora aiutare a convincere quei settori della industria alimentare ancora restii a imboccare la strada della riduzione di sale. Sicuramente è un assist all’Oms e alle istituzioni sanitarie nazionali ed europee, che da anni si battono per ridurre sotto i 5 grammi/giorno il consumo di sale, e contrastare così i suoi effetti nocivi per il sistema cardiovascolare.