Il consumo di zuccheri incide negativamente sulla salute e dovrebbe essere ridotto al minimo. Lo afferma il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sulla nutrizione, i nuovi alimenti e gli allergeni alimentari (NDA) di EFSA nel parere scientifico pubblicato il 28.2.22. (1)
Il parere EFSA sugli zuccheri
La valutazione EFSA nasce dalla richiesta avanzata nel 2016 da 5 paesi Ue del Nord Europa: Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia. In realtà, le autorità sanitarie dei 5 paesi avevano chiesto all’Authority europea della sicurezza alimentare di definire un livello tollerabile all’assunzione di zuccheri in base ai dati esistenti in letteratura scientifica sulla correlazione tra consumo di zuccheri e malattie metaboliche croniche, patologie in gravidanza e carie dentale.
L’analisi di centinaia di studi scientifici ha condotto il comitato NDA alla conclusione che ‘in una dieta nutrizionalmente corretta, l’assunzione di zuccheri aggiunti e zuccheri liberi dovrebbe essere la più bassa possibile, il che è già in linea con le raccomandazioni correnti’, come dichiarato dal professor Dominique Turck, presidente del gruppo di esperti EFSA in materia di nutrizione umana, che ha condotto la valutazione. Ciononostante, ‘le evidenze scientifiche non ci hanno permesso di stabilire il livello massimo di assunzione tollerabile per gli zuccheri nell’alimentazione umana’.
Dalle bibite zuccherate ai succhi di frutta
Gli zuccheri cui si riferisce EFSA sono tutti quelli alimentari, sia naturali sia aggiunti, presenti nell’alimentazione (zuccheri totali). Si tratta dei principali tipi di zuccheri (mono e disaccaridi) presenti nelle diete (come glucosio, fruttosio, galattosio, saccarosio, lattosio, maltosio e trealosio).
L’Authority richiama la classificazione in tre filoni.
1) Zuccheri aggiunti, vale a dire quelli raffinati usati nella preparazione dei cibi e come zucchero da tavola.
2) Zuccheri liberi, che includono sia quelli naturalmente presenti nel miele, negli sciroppi, nei succhi di frutta e verdura e nei succhi concentrati sia gli “zuccheri aggiunti”.
Gli alimenti che contribuiscono maggiormente all’assunzione di zuccheri aggiunti e liberi sono zucchero da tavola, miele, sciroppi, confetteria e dessert dolci, bevande e prodotti da forno (con elevata variabilità tra i vari paesi Ue).
3) Zuccheri naturalmente presenti negli alimenti, come latte, frutta e verdura.
I consumi per adulti e bambini
La principale fonte di zuccheri nella dieta degli europei sono le bevande zuccherate. Concorrono agli eccessi anche succhi di frutta, prodotti da forno e dolci. Tra i bambini e i giovani fino ai 18 anni si aggiungono il latte zuccherato e i prodotti a base di latte.
Senza dubbio, gli zuccheri sono una utile fonte di energia. E alcuni tipi, come il glucosio, sono indispensabili per il corretto funzionamento di cuore e cervello. I carboidrati contenuti nei cibi amidacei possono essere usati anch’essi dall’organismo come fonte di glucosio. Ma la dose deve venire ben tarata, pena disturbi e patologie anche gravi.
Il ruolo nocivo degli zuccheri
Seguendo le richieste dei 5 paesi nordici, EFSA ha verificato le evidenze scientifiche (post 2010) sulla correlazione tra consumo di zuccheri e danni alla salute. Le conclusioni sono incerte, salvo che per la carie dentale e la premessa che un consumo eccessivo di zuccheri genera un accumulo nell’organismo, per esempio sotto forma di grasso da utilizzare come riserva. Se tale riserva non viene utilizzata dall’organismo può accumularsi nel tempo e causare problemi di salute.
In dettaglio, ricorda EFSA, il consumo di zuccheri è correlato a
carie. Gli zuccheri alimentari vengono metabolizzati dai microrganismi della placca in acidi organici che demineralizzano lo smalto e la dentina, causando successivamente la carie. Il saccarosio è anche noto per contribuire alla formazione della placca dentale,
malattie metaboliche croniche. L’eccessiva assunzione di energia (non consumata) e il conseguente aumento di peso corporeo sembra essere il principale meccanismo attraverso il quale l’assunzione di zuccheri nella dieta può contribuire allo sviluppo di malattie metaboliche croniche.
Patologie per tipo di zucchero
In una infografica, EFSA indica la correlazione tra consumi di zuccheri e insorgenza di patologie (oltre alla carie, sempre presente):
– zuccheri aggiunti e liberi (dallo zucchero aggiunto in caffè, bevande e preparazioni casalinghe ai prodotti industriali): obesità, steatosi epatica, diabete di tipo 2, eccesso di colesterolo ‘cattivo’ (LDL), ipertensione,
– fruttosio: malattie cardiovascolari, gotta,
– bevande zuccherate: obesità, steatosi epatica, diabete di tipo 2, eccesso di colesterolo ‘cattivo’ (LDL), malattia cardiovascolare, gotta, ipertensione. Il consumo di bevande zuccherate è anche correlato a diabete gestazionale e sindrome del neonato sottopeso,
– succhi e nettari di frutta: obesità, diabete di tipo 2, gotta,
– dolci, torte e dessert, altre bevande zuccherate, compresi latte zuccherato e frappè, yogurt. Tutte fonti di zuccheri aggiunti e liberi, già citati.
Il parere EFSA può aiutare gli Stati membri dell’UE a definire obiettivi/raccomandazioni nazionali efficaci, come le misure adottate in Gran Bretagna, scelte dall’OMS come modello per contrastare gli eccessi di zucchero e calorie.
Marta Strinati
Note
(1) EFSA Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens (NDA),Dominique Turck, Torsten Bohn et al. Tolerable upper intake level for dietary sugars. 28.2.22. EFSA Journal https://doi.org/10.2903/j.efsa.2022.7074
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".