La dieta keto è stata indicata come utile nel ritardare gli esordi della malattia di Alzheimer oltre che a produrre effetti benefici a livello cerebrale. Nuovi studi scientifici la associano a effetti benefici su malattie autoimmuni.
1) Dieta keto, premessa
La dieta keto (o chetogenica) è un regime alimentare con un apporto normo calorico e normo proteico, un apporto minimale di carboidrati (semplici e complessi, cioè zuccheri e amidi) e un maggior apporto di lipidi, per raggiungere l’energia necessaria (Kcal).
L’organismo umano sottoposto a questa dieta sopperisce al mancato introito di zuccheri consumando il grasso in eccesso, contenuto negli adipociti, ed estraendone acidi grassi e glicerolo che vengono trasformati in zucchero ed energia. (1)
2) Protezione dei neuroni, ed effetti collaterali
Questa dieta – validata come unica terapia nei casi di epilessia non trattabile coi farmaci – è stata associata agli effetti protettivi nei confronti dei neuroni, grazie all’utilizzo da parte di essi dei corpi chetonici presenti nel sangue, tra cui il betaidrossibutirrato.
Lo stato di acidosi indotto dalla dieta keto non è patologico. I suoi effetti collaterali – aumento dei livelli di colesterolo nel sangue, nonché ridotta tolleranza al glucosio – hanno tuttavia stimolato opinioni critiche verso questo regime alimentare.
3) Dieta keto e malattie autoimmuni
Diverse ricerche condotte negli ultimi anni hanno suggerito gli effetti benefici della dieta ketogenica su malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, il lupus eritematoso, la sindrome da intestino irritabile, il morbo di Addison e la malattia di Graves.
Lo studio sperimentale pubblicato su Cell Reports (Alexander et al., 2024) ha provato a spiegare questo fenomeno verificando sui topi la capacità dell’aumento di un corpo chetonico (il betaidrossibutirrato, βHB) di attenuare i sintomi della sclerosi multipla. (3)
La variazione del microbiota intestinale così indotta ha stimolato la capacità del Lactobacillus murinos di produrre un metabolita (acido indolo lattico), a sua volta in grado di bloccare l’attività dei linfociti T helper 17 coinvolti nella sclerosi multipla, oltreché in altre malattie autoimmuni.
4) Conclusioni provvisorie
I corpi chetonici stimolati dalla dieta keto – oltre a proteggere i neuroni cerebrali dall’aggressione di malattie neurovegetative (e.g. Alzheimer, Parkinson) – sono già risultati in grado di ristabilire un equilibrio nel microbiota intestinale e ridurre gli stati infiammatori, in precedenti sperimentazioni. (2)
I risultati dello studio in esame appaiono promettenti poiché si è dimostrata l’azione specifica del βHB sul microbioma intestinale. A seguito di conferme sul modello umano, si potrà quindi valutare anche il suo impiego come integratore alimentare, in alternativa alla dieta keto.
Adele Fantoni
Note
(1) Adele Fantoni. Keto diet and very low carb diet, the ABCs. FT (Food Times). 12.8.22
(2) Dario Dongo, Adele Fantoni. Microbiota intestinale e obesità, il potenziale della keto diet. Studio. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.1.24
(3) Margaret Alexander et al. A diet-dependent host metabolite shapes the gut microbiota to protect from autoimmunity. Cell Rep. 2024 Nov 26;43(11):114891. doi: 10.1016/j.celrep.2024.114891
Bibliografia
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– Su, S.Y.; Lin, T.H.; Liu, Y.H.; Wu, P.Y.; Huang, J.C.; Su, H.M.; Chen, S.C. Sex Difference in the Associations among Obesity-Related Indices with Hyperuricemia in a Large Taiwanese Population Study. Nutrients 2023, 15, 3419. https://doi.org/10.3390/nu15153419
– Choi IY, et al. A Diet Mimicking Fasting Promotes Regeneration and Reduces Autoimmunity and Multiple Sclerosis Symptoms. Cell Rep. 2016. PMID: 27239035 doi: 10.1016/j.celrep.2016.05.009

Medico chirurgo Specialista in odontoiatria, ortodonzia, nutrizionista e medico estetico