HomeSaluteFrutta secca in gravidanza, bimbi con migliore capacità di apprendimento

Frutta secca in gravidanza, bimbi con migliore capacità di apprendimento

Una piccola manciata di frutta secca tre volte alla settimana. Questi ingredienti di salute, o superfood, migliorano anche lo sviluppo neurologico del nascituro se consumatori nei primi mesi della gravidanza. È quanto emerge da un recente studio condotto in Spagna, pubblicato su ‘European Journal of Epidemiology’.

Frutta secca, un pieno di benefici

I benefici del consumo di frutta secca sono noti. Delle numerose ricerche in materia basti ricordare il meta-studio del 2016 su 29 studi scientifici, secondo il quale un consumo di appena 20 grammi al giorno di frutta secca aiuta a prevenire malattie cardiovascolari, cancro, mortalità per ogni causa e in particolare quelle esito di malattie respiratorie, diabete e infezioni.

Tanti effetti benefici vengono anche ‘trasmessi’ durante la gravidanza, conclude ora lo studio commissionato dall’Instituto de Salud Carlos III, ente ministeriale del governo iberico, e cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale.

La ricerca

Il campione analizzato dai ricercatori spagnoli è costituito da 2.208 coppie di madri e bambini, residenti in quattro aree della Spagna. Le variabili – quali scolarizzazione, classe sociale, indice di massa corporea, apporto energetico, consumo di pesce e di integratori di Omega-3, abitudine all’alcol e al fumo durante la gravidanza – sono state standardizzate.

Le gestanti hanno riferito i loro consumi settimanali di frutta secca – noci, mandorle, arachidi, pinoli e nocciole – durante il primo e l’ultimo trimestre di gravidanza. Successivamente al parto, sono iniziati i test neuropsicologici sui bambini, ripetuti alla nascita e a 1,5, 5 e 8 anni di età.

I bambini le cui mamme avevano assunto più noci (più di 32 grammi alla settimana) durante il primo trimestre di gravidanza hanno mostrato migliori funzioni cognitive, con maggiore capacità di attenzione e di memoria. A conferma di come l’interazione tra lo sviluppo fetale e la dieta materna vari nel corso della gravidanza, il medesimo consumo di noci nell’ultimo trimestre di gravidanza ha invece prodotto risultati inferiori.

Note
(1) Gignac, F., Romaguera, D., Fernández-Barrés, S. et al. (2019). ‘Maternal nut intake in pregnancy and child neuropsychological development up to 8 years old: a population-based cohort study in Spain’. European Journal of Epidemiology. https://doi.org/10.1007/s10654-019-00521-6

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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