HomeSaluteAspartame, nuovo allarme sull'edulcorante aggiunto persino nelle patatine

Aspartame, nuovo allarme sull’edulcorante aggiunto persino nelle patatine

L’aspartame torna a suscitare allarme. Un nuovo studio ne rimarca la tossicità epatica, mentre all’Europarlamento si invocano restrizioni al suo consumo per proteggere la salute della popolazione. Considerato una minaccia da almeno un decennio, il dolcificante di sintesi più dibattuto resta largamente impiegato dall’industria, come emerge da una nostra indagine di mercato.

Aspartame, il nuovo studio

L’ultima evidenza sulla tossicità dell’aspartame emerge dallo studio di un team di ricercatori spagnoli e portoghesi, pubblicato sulla rivista Biology a fine gennaio 2021. L’edulcorante è stato somministrato alle cavie per 12 settimane in misura doppia (80 mg/kg/die) di quella considerata sicura per l’uomo (40 mg/kg/die). Il trattamento ha causato stress ossidativo, infiammazione e danni al fegato delle cavie. (1)

I ricercatori approfondiscono i meccanismi correlati agli effetti negativi dell’aspartame sul tessuto epatico, sommando ulteriori intuizioni scientifiche alla corposa letteratura che ne indica la nocività. E concludono che, alla luce delle evidenze, ‘la sua assunzione dovrebbe venire sottoposta ad avvertenza‘.

Sospettato di nuocere dal 1973

L’aspartame è considerato pericoloso da una larga parte della comunità scientifica. Già nel 1973, in occasione della prima domanda di autorizzazione negli USA, un gruppo di scienziati indipendenti obiettò che il dolcificante di sintesi poteva causare ritardi mentali, lesioni cerebrali e disturbi neuroendocrini. Da allora, numerose ricerche ne hanno indicato la pericolosità. Da ultimo, uno studio di luglio 2019 ne ha mostrato effetti nocivi anche per il microbioma di gestanti e neonati (2).

Nonostante tanta letteratura avversa, il discusso edulcorante è stato assolto dalla valutazione tossicologia condotta dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) nel 2013. Alla dose giornaliera accettabile (DGA) di 40 mg per kg di peso corporeo la molecola non presenterebbe rischi, secondo l’Authority.

EFSA sotto attacco per il parere sull’aspartame

Il parere EFSA è stato criticato duramente in una pubblicazione del 15.7.19 firmata dal professor Erik Millstone e dalla dottoressa Elisabeth Dawson, esperti britannici di nutrizione e politiche sanitarie. Nello studio, i due ricercatori accusano palesemente l’Authority europea di avere distorto la realtà, escludendo senza motivo la letteratura avversa al dolcificante nella elaborazione del parere. (3) (EFSA, come sappiamo, non conduce studi in proprio, ma basa i suoi pareri sull’analisi della letteratura scientifica esistente e sui dati forniti anche dall’industria).

Sulla stessa rivista scientifica, Archives of Public Health, è seguito il 2.4.20 un editoriale ‘difensivo’ di EFSA, che respinge l’accusa di parzialità nella valutazione degli studi, sostenendo di avere considerato affidabili anche alcuni studi sfavorevoli al dolcificante. (4)

Domande scomode

La disputa tra EFSA e ricercatori britannici ha ripreso vigore il 9.11.2020 con una nuova pubblicazione del duo Millstone-Dawson. (5) I ricercatori chiedono di desecretare l’elenco degli studi considerati da EFSA per formulare il parere sull’aspartame. E domandano: se davvero le evidenze sulla tossicità dell’edulcorante sono state esaminate, perché non sono state poste restrizioni al suo consumo?

Lo scontro nella comunità scientifica trova eco anche all’Europarlamento. Il 12.1.21, una interrogazione parlamentare a quattro firme chiede alla Commissione europea di fare chiarezza sull’operato di EFSA (che agisce su incarico dell’Esecutivo UE) in merito all’affaire aspartame. E di comunicare se, alla luce delle evidenze emerse, intenda ricorrere al principio di precauzione e bandire o limitare la diffusione di questa molecola negli alimenti. (6)

Aspartame, dove si trova

La risposta (scritta) della Commissione europea è ancora attesa. Intanto, l’aspartame continua a circolare, soprattutto nei prodotti nemici della dieta equilibrata nonché superflui e diseducativi per i più giovani.

A una rapida indagine di mercato, abbiamo trovato il discusso edulcorante in una dozzina di prodotti:

– patatine fritte (Lay’s ricetta campagnola),

– bibita gassate (Fanta, Coca-Cola, Sprite, Pepsi, Red Bull),

– bevande alla frutta (succo ananas Rauch),

chewing-gum (Daygum, Brooklyn, Mentos),

– mentine e caramelle ‘senza zucchero’ (Ricola, Frisk, Mentos).

Come sempre, aspettando un chiarimento definitivo, i consumatori possono adottare il principio di precauzione più efficace al mondo: lasciare sullo scaffale i prodotti con ingredienti sospetti.

Marta Strinati

Immagine di copertina: Ferreira, Paulo & Pereira Freire, Joilane. (2020). Aspectos Translacionais da Toxicodinâmica de Aditivos Alimentares. ISBN 978-65-86002-97-3. doi: 10.22533/at.ed.973200904

Note

(1) Finamor, I.A.; Bressan, C.A.; Torres-Cuevas, I.; Rius-Pérez, S.; da Veiga, M.; Rocha, M.I.; Pavanato, M.A.; Pérez, S. Long-Term Aspartame Administration Leads to Fibrosis, Inflammasome Activation, and Gluconeogenesis Impairment in the Liver of Mice. Biology 2021, 10, 82. https://doi.org/10.3390/biology10020082

(2) Camilla Fincardi, Dario Dongo. Dolcificanti intensivi, microbioma e rischi per la salute. Studio scientifico. GIFT (Great Italian Food Trade) 1.3.20  https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/dolcificanti-intensivi-microbioma-e-rischi-per-la-salute-studio-scientifico

(3) Marta Strinati. L’aspartame (E951) va ritirato dal mercato, il verdetto di uno studio inglese. GIFT (Great Italian Food Trade) 23.7.19 https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/l-aspartame-e951-va-ritirato-dal-mercato-il-verdetto-di-uno-studio-inglese

V. anche Millstone, E.P., Dawson, E. EFSA’s toxicological assessment of aspartame: was it even-handedly trying to identify possible unreliable positives and unreliable negatives?. Arch Public Health 77, 34 (2019). https://doi.org/10.1186/s13690-019-0355-z

(4) Kass, G.E.N., Lodi, F. Letter to the editor regarding the article ‘EFSA’s toxicological assessment of aspartame: was it even-handedly trying to identify possible unreliable positives and unreliable negatives?’. Arch Public Health 78, 14 (2020). https://doi.org/10.1186/s13690-020-0395-4

(5) Millstone and Dawson. Why did EFSA not reduce its ADI for aspartame or recommend its use should no longer be permitted? Archives of Public Health (2020) 78:112 https://doi.org/10.1186/s13690-020-00489-w

(6) Michèle Rivasi (Verts/ALE), Sarah Wiener (Verts/ALE), Jutta Paulus (Verts/ALE), Bronis Ropė (Verts/ALE). Bias in EFSA’s toxicological assessment of aspartame. Question for written answer  E-000135/2021 to the Commission Rule 138 https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2021-000135_EN.html

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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