HomeProgressoRiutilizzo acque reflue in agricoltura, quando?

Riutilizzo acque reflue in agricoltura, quando?

Il 26 giugno 2023 è entrato in vigore il Water Reuse Regulation (EU) No 2020/741, per il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura. La sua concreta applicazione negli Stati membri è ancora tuttavia problematica, sebbene la scarsità di acque agricole rappresenti una minaccia sempre più seria. Un approfondimento.

1) Water Reuse Regulation (EU) No 2020/741

Water Reuse Regulation (EU) No 2020/741, come si è visto, stabilisce requisiti uniformi per il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura (acque affinate), previo trattamento in conformità alla Urban Waste Water Treatment Directive (UWWTD) 91/271/CEE. (1) Obiettivo del WRR è limitare la pressione esercitata sulle risorse idriche dell’Unione europea (UE) in termini quantitativi e di sicurezza alimentare, avuto riguardo ai livelli di contaminazione da sostanze chimiche di diversa natura (i.e. fitofarmaci, nitrati). (1)

Gli Stati membri hanno responsabilità di eseguire un’accurata valutazione dei rischi che deve considerare gli aspetti chimico-fisico-microbiologici delle acque per classificarle in quattro categorie (A,B,C,D) – in relazione alle quali sono definite destinazioni d’uso, requisiti qualitativi, frequenze minime di monitoraggio e parametri di validazione – ovvero stabilire l’incompatibilità del loro riutilizzo in agricoltura.

2) Riutilizzo delle acque reflue in agricoltura

Il riutilizzo delle acque reflue trattate è ammesso in agricoltura – per specifici tipi di colture, nel rispetto di altre normative UE – oltreché per usi industriali, civili e ambientali.

Gli utilizzi in agricoltura sono disciplinati con specifico riguardo ai diversi tipi di colture:

– destinate al consumo umano allo stato crudo o non lavorato

– trasformate, cioè destinate al consumo umano dopo un processo di trasformazione (cottura o lavorazione industriale)

– non alimentari, non destinate cioè al consumo umano (e.g. pascoli e colture da foraggio, da fibra, da ornamento, da sementi, da energia e per tappeto erboso).

3) Commissione europea, le linee guida

La Commissione europea ha pubblicato nel 2022 le linee guida per l’attuazione del Water Reuse Regulation, ai sensi dell’art. 11.5. (2) In estrema sintesi:

– le autorità competenti designate dagli Stati membri sono responsabili della verifica e il monitoraggio dell’applicazione del regolamento da parte degli enti e i soggetti responsabili, il rilascio dei permessi e l’irrogazione di sanzioni, ove previsto, sulla base delle disposizioni che ciascuno Stato membro deve adottare

– gli Stati membri devono attuare campagne di sensibilizzazione al riutilizzo delle acque e stabilire punti di contatto per la cooperazione con altri Stati membri

– il documento illustra aspetti tecnici relativi agli elementi da tenere in considerazione per la valutazione e gestione del rischio, le classi delle acque affinate e le colture ove esse possono venire impiegate per uso irriguo, i controlli di validazione

– in Allegato sono riportati alcuni esempi di pericoli che possono derivare dall’uso di acque affinate. I loro potenziali impatti sui suoli, le risorse di acqua dolce e le colture durante l’irrigazione, con particolare riguardo alle sostanze chimiche presenti nelle acque trattate (e.g. azoto, fosforo, salinità, cloruro, sodio)

– l’Allegato comprende altresì alcuni esempi di metodi per la valutazione del rischio, misure preventive e barriere, nonché le modalità di gestione delle emergenze e protocolli.

4) Gestione dei rischi, specifiche tecniche

Il regolamento delegato (EU) No 2024/1765 riporta le specifiche tecniche sui principali elementi della gestione dei rischi, definiti in Allegato II al Water Reuse Regulation (3). Con l’obiettivo di stabilire condizioni uniformi per definire piani di gestione dei rischi necessari al rilascio dei permessi richiesti per la produzione e l’erogazione delle acque affinate destinate a scopi irrigui in agricoltura.

Ampi margini di flessibilità, nell’applicazione delle specifiche tecniche, sono previsti in relazione alla varietà dei possibili scenari elaborati dagli Stati membri e l’elevato numero di utilizzatori finali dei sistemi di riutilizzo dell’acqua. Avuto altresì riguardo alla possibilità che i singoli piani di gestione dei rischi possano comprendere più sistemi di riutilizzo.

Le specifiche tecniche comprendono 23 elementi che gli Stati membri devono considerare nella redazione del piano di gestione dei rischi (i.e. processo di produzione delle acque affinate, stoccaggio, distribuzione, tecniche di irrigazione, usi previsti, categorie di colture), con il supporto delle linee guida della Commissione (si veda sopra, paragrafo 3).

5) WRR, applicazione negli Stati membri

Le decisioni degli Stati membri di non praticare – o di limitare – il riutilizzo dell’acqua possono venire giustificate da peculiari condizioni geografiche e climatiche, pressioni sulle risorse idriche e loro stato, costi ambientali ed economici associati al riutilizzo.

In alcuni casi, ad esempio, l’ampia disponibilità di acqua dolce e le scarse esigenze idriche potrebbero giustificare la decisione di non investire sul riutilizzo delle acque reflue.

5.1) Dati e iniziative

WISE-Freshwater è il portale web della Commissione che permette di confrontare dati e statistiche, a livello UE e di Stati membri, sull’attuazione di politiche e normative per il riutilizzo delle acque. Con accesso alle mappe e i risultati delle valutazioni degli esperti sulle situazioni nei singoli territori. (4)

#WaterWiseEU è la campagna di sensibilizzazione dei cittadini UE sulle cause degli stress continui a cui sono sottoposti i corpi idrici. È possibile comprendere perché i cicli dell’acqua sono stati interrotti e apprendere le iniziative adottate per ridurre le perdite e i problemi a base delle criticità. (5)

5.2) Gestione idrica, il disastro in Italia

La gestione idrica in Italia presenta gravi problemi, evidenziati sulla pagina nazionale della campagna #WaterWiseEU:

– almeno l’11% delle acque reflue non viene trattato in conformità alla normativa UE

– oltre il 40% dell’acqua pubblica viene dispersa a causa di perdite nei sistemi idrici

– i consumi nazionali sono superiori alla media nazionale degli Stati membri (+ 25%).

L’Italia ha già subito quattro procedure di infrazione e tre condanne della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, come abbiamo visto, per le gravi inadempienze nell’attuare la direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue. (6)

La regione Lombardia, frattanto, ha sviluppato linee guida tecniche sul riuso dell’acqua e le tecnologie impiegabili in agricoltura, nell’ambito del progetto Interreg AQUARES. (7)

6) WRR, le sfide da affrontare

SuWaNu Europe – un recente studio finanziato nel programma Horizon 2020 – ha valutato:

– le opportunità offerte dal Water Reuse Regulation per gli attori nella filiera del trattamento delle acque e i fornitori delle relative tecnologie

– le barriere esistenti per implementare correttamente il regolamento rispetto gli obiettivi di economia circolare. (8)

Una criticità sostanziale risiede nella complessità normativa, poiché la preservazione e il trattamento delle acque sono ancora disciplinate da direttive – quali la UWWTD e la WFD (Waste Framework Directive 2000/60/CE) – recepite con disuniformità nei diversi Stati membri.

6.1) Problemi irrisolti

I Paesi con scarsità d’acqua tendono a identificare gli ostacoli nei costi di trattamento e riutilizzo delle acque, piuttosto che nelle possibili resistenze dei consumatori. Quelli con grande disponibilità si focalizzano invece su questioni sociali e di governance per promuovere la cooperazione tra agricoltori e filiere alimentari.

I ricercatori suggeriscono perciò di rafforzare la cooperazione tra gli stakeholders promuovendo i vantaggi economici e sociali associati al riutilizzo delle acque reflue affinate in agricoltura. Non bisogna perciò trascurare la comunicazione ai cittadini e consumatori, oltre ai pur fondamentali aspetti tecnologici e tecnici.

norme sul riutilizzo delle acque reflue in agricoltura
Fig. 1 – Interazione del Water Reuse Regulation con la UWWTD e la WFD (fonte: Berbel et al., 2023)

7) Urban Waste Water Treatment Directive, proposta di revisione

La proposta di revisione della Urban Waste Water Treatment Directive (UWWTD), dopo tre decadi e ripetute modifiche, è stata presentata nel 2022 dalla Commissione europea al Parlamento (che ha già adottato una risoluzione al riguardo) e al Consiglio. (9)

Il documento introduce nuove norme sul riutilizzo dell’acqua e degli scarichi di acque reflue urbane e non domestiche, affinché le autorità competenti o gli organismi abilitati possano adottare le misure necessarie o revocare le autorizzazioni, in caso di non-conformità (i.e. mancata riduzione e prevenzione necessaria delle fonti d’inquinamento nelle acque reflue).

Deroghe per il trattamento terziario delle acque reflue urbane destinate alla produzione agricola sono state previste per le ipotesi in cui:

– il contenuto di nutrienti nella frazione riutilizzata non supera la domanda delle colture interessate;

– sono assenti rischi per la salute umana e per l’ambiente, soprattutto in termini di microrganismi patogeni ed eutrofizzazione delle acque;

– l’impianto di trattamento dispone di una capacità sufficiente a trattare o immagazzinare le acque reflue urbane, evitando scarichi in recipienti non idonei.

La nuova direttiva aspira a incentivare lo sviluppo di un mercato dei nutrienti da acque reflue e fanghi, favorendone il recupero e il riuso in agricoltura. Con attenzione, nel caso dei fanghi, alla presenza di microplastiche il cui monitoraggio è assegnato alle autorità competenti o gli organismi abilitati degli Stati membri.

8) Conclusioni provvisorie

La valutazione e il riesame del Water Reuse Regulation sono previsti entro il 26 giugno 2028, nei cinque anni dalla sua teorica applicazione. Gli Stati membri devono eseguire appropriate valutazioni e studi, tramite progetti di ricerca e pilota, allo scopo di identificare e attuare le migliori pratiche e tecnologie.

Il trattamento delle acque reflue e il loro riutilizzo in agricoltura, previa verifica che esse presentino parametri qualitativi conformi ai requisiti stabiliti per i vari tipi di colture di riferimento, è indispensabile per la salvaguardia di risorse idriche invece destinate ad altri usi, in primis l’acqua potabile.

Dario Dongo e Andrea Adelmo Della Penna

Note

(1) Dario Dongo, Ylenia Patti Giammello. Acque agricole e sicurezza alimentare, reg. UE 2020/741. L’ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.9.21

(2) Comunicazione della Commissione. Orientamenti a sostegno dell’applicazione del regolamento (UE) 2020/741 recante prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua (2022/C 298/01) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.C_.2022.298.01.0001.01.ITA

(3) Regolamento delegato (UE) 2024/1765 della Commissione, dell’11 marzo 2024, che integra il regolamento (UE) 2020/741 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le specifiche tecniche dei principali elementi della gestione dei rischi http://data.europa.eu/eli/reg_del/2024/1765/oj

(4) V. https://water.europa.eu/freshwater

(5) V. https://environment.ec.europa.eu/topics/water/water-wise-eu_en

(6) Il riutilizzo irriguo era stato disciplinato dal decreto 2 maggio 2006, ai sensi dell’art. 99, comma 1 del d. lgs. n. 152/2006. Tuttavia, per mancanza del preventivo e necessario controllo da parte della Corte dei Conti nei tempi previsti, esso è stato considerato non giuridicamente produttivo di effetto ed inefficace, mantenendo valida la disposizione del decreto n. 183/2005. V. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2006/06/26/06A05944/sg

(7) AQUARES A1.3 – Water reuse technology application guide. https://projects2014-2020.interregeurope.eu/fileadmin/user_upload/tx_tevprojects/library/file_1602654845.pdf

(8) Berbel G. et al. (2023). Challenges for Circular Economy under the EU 2020/741 Wastewater Reuse Regulation. Global Challenges 7(7):2200232, https://doi.org/10.1002/gch2.202200232

(9) Trattamento delle acque reflue urbane. Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 10 aprile 2024 sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente il trattamento delle acque reflue urbane (rifusione) (COM(2022)0541 – C9-0363/2022 – 2022/0345(COD)). https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2024-0222_IT.pdf

Andrea Adelmo Della Penna

Laureato in Tecnologie e Biotecnologie degli Alimenti, tecnologo alimentare abilitato, segue l’area di ricerca e sviluppo. Con particolare riguardo ai progetti di ricerca europei (in Horizon 2020, PRIMA) ove la divisione FARE di WIISE S.r.l. società benefit partecipa.

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti