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Frode sulle acque minerali, Nestlé Waters patteggia

La giga-frode alimentare sulle acque minerali con i marchi Vittel e Perrier – a cui si aggiungono vari danni ambientali – si è conclusa con il patteggiamento di una modesta sanzione pecuniaria, tra Nestlé Waters e la pubblica accusa. (1)

L’associazione Foodwatch non è invece disposta ad accettare un modico risarcimento e annuncia di voler portare avanti una battaglia legale, per ottenere la tutela che i consumatori davvero meritano.

1) Vittel e Perrier, 15 anni di frode sulle acque minerali

Nestlé Waters ha ingannato i consumatori di tutto il mondo vendendo come ‘acque minerali’ – con i prestigiosi marchi Vittel e Perrier – acque invece sottoposte a trattamenti illeciti con radiazioni infrarosse e filtri a carbone.

Il crimine di potenziale impatto sulla salute pubblica è stato portato avanti per 15 anni e ha consentito a Nestlé Waters di realizzare oltre € 3 miliardi di illeciti profitti, come si è visto. (2)

Il colosso globale è stato altresì accusato di avere eseguito trivellazioni illegali nelle falde acquifere, in barba alle false promesse di Corporate Social Responsibility (!).

2) Nestlé Waters patteggia

Le gravi accuse sono annegate – il 10 settembre 2024, dinanzi al Tribunale di Epinal – in un ‘accordo giudiziario di interesse pubblico’ (convention judiciaire d’intérêt public, CJIP), vale a dire il patteggiamento di una sola sanzione pecuniaria.

Il CJIP’ oltretutto, come spiegano i giuristi francesi, ‘non implica una dichiarazione di colpevolezza e non ha né la natura né gli effetti di un giudizio di condanna’. (3)

La Corporation ha perciò concordato con la pubblica accusa di:

– pagare una multa di € 2 milioni di euro, entro tre mesi

– riparare il suo impatto ecologico su due corsi d’acqua e ripristinare alcune zone umide nel territorio di Vittel e Contrexéville, sotto la supervisione dell’Ufficio francese per la biodiversità, in due anni

– risarcire alcune associazioni di difesa ambientale, per un importo complessivo di € 516.800.

3) Foodwatch, la battaglia prosegue

Foodwatch si dissocia dalle altre associazioni e respinge la proposta di risarcimento danni.

Il denaro non compra il nostro silenzio né estingue la nostra determinazione. Rifiutiamo l’assegno che consentirebbe ai responsabili di Nestlé Waters di farla franca nella totale impunità. 

Considerata la gravità criminale dei fatti e la portata senza precedenti della frode sull’acqua in bottiglia in Francia e nel mondo da decenni, vogliamo che Nestlé Waters sia dichiarata responsabile nei confronti dei consumatori ingannati e giudicata in modo esemplare’ (Ingrid Kragl, Foodwatch France, esperta di frodi).

4) Patteggiamento fuorilegge

Il presidente del Tribunale di Epinal era già stato esortato da Foodwatch a respingere il patteggiamento dei crimini relativi alla frode alimentare e al rischio di salute pubblica, i quali invece devono venire trattati in un’apposita e separata indagine giudiziaria.

L’avvocata di Foodwatch, Me François Lafforgue, spiega infatti che:

– ‘la denuncia di Foodwatch riguarda diversi reati previsti e puniti sia dal codice della sanità pubblica, sia dal codice del consumo;

– tali reati, compresa la frode, non possono formare oggetto di un accordo giudiziario di interesse pubblico;

– il patteggiamento può invece riguardare i soli reati previsti e puniti dal codice dell’ambiente‘.

5) Frode alimentare, le sanzioni doverose

La definizione di una giga-frode alimentare mediante pagamento di una somma di denaro piu di 1000 volte inferiore ai profitti illeciti stride con i principi di efficacia, deterrenza e proporzionalità della sanzione affermati nel regolamento (UE) 2017/625, aggiunge chi scrive (Dongo).

Gli Stati membri sono responsabili di ‘stabilire le norme relative alle sanzioni da applicare in caso di violazione delle disposizioni del presente regolamento [Official Controls Regulation (EU) No 2017/625] e adottano tutte le misure necessarie ad assicurare la loro attuazione. Le sanzioni devono essere effettive, proporzionate e dissuasive. (…).

Gli Stati membri provvedono affinché le sanzioni pecuniarie (…) commesse mediante pratiche fraudolente o ingannevoli, rispecchino, conformemente al diritto nazionale, come minimo il vantaggio economico per l’operatore o, se del caso, una percentuale del fatturato dell’operatore’. (5)

Dario Dongo e Marta Strinati

Note

(1) Eaux minerales: Nestlé Waters va payer une amende de 2 millions d’euros poue echapper a un proces. Libération. 11.9.24 https://www.liberation.fr/economie/conso/eaux-minerales-nestle-waters-va-payer-une-amende-de-2-millions-deuros-pour-echapper-a-un-proces-20240910_DGDCXPLY4FDY3EVP5H3DP2JCFM/ 

(2) Dario Dongo. Nestlé, 15 anni di frode sull’acqua minerale francese. GIFT (Great Italian Food Trade). 21.7.24

(3) Affaire des eaux minérales : 2 millions d’euros d’amende pour Nestlé Waters après la conclusion d’une convention judiciaire d’intérêt public. Le club des juristes. 11.9.24 https://www.leclubdesjuristes.com/en-bref/affaire-des-eaux-minerales-2-millions-deuros-damende-pour-nestle-waters-apres-la-conclusion-dune-convention-judiciaire-dinteret-public-6850/

(4) Eaux traitées illégalement: foodwatch refuse l’argent de Nestlé Waters. Foodwatch. 9.9.24 https://www.foodwatch.org/fr/communiques-de-presse/2024/eaux-traitees-illegalement-foodwatch-refuse-largent-de-nestle-waters 

(5) Regolamento (EU) No 2017/625, articolo 139 (Sanzioni)

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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