È online la piattaforma WebRating, realizzata dall’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, AGCM) per offrire un rating ufficiale di legalità alle imprese che ne presentino richiesta. Ecco come e perché.
WebRating
Il WebRating è un indicatore sintetico del livello di attenzione, da parte delle imprese, al rispetto delle regole vigenti. Viene attribuito con apposita delibera dell’Antitrust, a esito di verifica dei dati forniti dal richiedente. Con una validità di 24 mesi e possibilità di rinnovo su richiesta.
Può venire richiesto dalle imprese, anche individuali, con:
– sede operativa (sia pure secondaria) in Italia, (1)
– iscrizione nel Registro delle Imprese da almeno 24 mesi,
– fatturato minimo di due milioni di euro.(2)
Requisiti minimi
I requisiti minimi per accedere al rating di legalità sono definiti in apposito regolamento:
– il titolare o i soci con quote di maggioranza o controllo, gli amministratori, l’institore, il direttore generale e quello tecnico, i procuratori con deleghe non devono essere stati sottoposti a misure di prevenzione personale e/o patrimoniale, né misure cautelari. Né condannati per reati tributari, contro la pubblica amministrazione e in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro,
– l’impresa non deve avere subito condanne dall’Autorità Garante né dalla Commissione europea per illeciti gravi o pratiche commerciali scorrette. Dev’essere in regola con i pagamenti retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali. Non deve avere subito la revoca di finanziamenti pubblici di cui è o è stata beneficiaria né è stata sanzionata dall’ANAC con provvedimenti in materia di prevenzione della corruzione, trasparenza e contratti pubblici. (3)
Il rating
Il rating, o punteggio, varia tra una e tre stellette, in ragione dell’aderenza ai requisiti sostanziali che seguono:
1) adesione ai protocolli o intese di legalità finalizzati a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale, presso il ministero dell’Interno o le Prefetture-UTG o associazioni di categoria,
2) utilizzo di sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per somme di importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge,
3) adozione di una funzione o struttura organizzativa, anche in outsourcing, che espleti il controllo di conformità delle attività aziendali alle norme applicabili all’impresa. Ovvero di un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/01,
4) adozione di processi volti a garantire forme di Corporate Social Responsibility, anche mediante l’adesione a programmi promossi da organizzazioni nazionali o internazionali e l’acquisizione di indici di sostenibilità,
Ulteriori requisiti
5) iscrizione in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa, istituiti ai sensi delle vigenti disposizioni di legge (c.d. white list),
6) avere aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria o avere previsto, nei contratti con i propri clienti clausole di mediazione, quando non obbligatorie per legge, per la risoluzione di controversie. O avere adottato protocolli tra associazioni di consumatori e associazioni di imprese, per l’attuazione delle conciliazioni paritetiche,
7) avere adottato modelli organizzativi di prevenzione e contrasto della corruzione,
8) avere denunciato all’autorità giudiziaria o alle forze di polizia eventuali reati (tra quelli indicati dal regolamento), commessi a danno dell’imprenditore o dei propri familiari e collaboratori, con successivo esercizio dell’azione penale a opera della magistratura.
Procedura
L’impresa richiedente deve registrarsi sulla piattaforma WebRating disponibile sul sito dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. E compilare la domanda, sotto la responsabilità, anche penale, del suo autore, che la firma digitalmente. Esperite le dovute verifiche, entro 60 giorni dal ricevimento della richiesta, l’AGCM delibera sull’attribuzione del rating.
In ipotesi di accettazione della domanda, l’impresa è inserita nell’elenco pubblicato sul sito dell’Autorità e può liberamente comunicare il risultato ottenuto (senza tuttavia usare il logo dell’Autorità). Con evidenti vantaggi per la reputazione ma anche nell’accesso a finanziamenti pubblici e privati.
Dario Dongo e Giulia Torre
Note
(1) Anche le imprese estere possono richiedere il rating, purché esse abbiano una sede operativa secondaria in Italia, regolarmente iscritta al registro delle imprese
(2) Il fatturato è la somma dei ricavi delle vendite e delle prestazioni presenti nella voce A1 del conto economico, nonché degli altri ricavi e prestazioni per i quali sono state emesse le relative fatture nell’anno di esercizio (anno in cui è stato chiuso il bilancio). Non si possono considerare insiemi di fatturati sulla base di relazioni tra imprese aventi le forme di consorzio, associazione, contratto di rete, avvalimento
(3) Delibera AGCM 12.12.12 n. 13779 e successive modifiche. Regolamento attuativo in materia di rating di legalità. Ultima modifica intervenuta con delibera AGCM 28.7.20 n. 28361, in vigore dal 20.10.20