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TFA, PFAS. Dai pesticidi all’acqua potabile

Un composto che appartiene alla famiglia delle sostanze chimiche tossiche PFAS – l’acido trifluoroacetico, TFA – viene veicolato dai pesticidi all’acqua potabile di tutta Europa.

Breve sintesi dei risultati delle analisi condotte su fiumi, laghi e falde acquifere condotta dai membri di Pesticide Action Network (PAN) Europe e dell’indagine partecipativa di RTS in Svizzera (1,2).

1) PFAS, ‘forever chemicals’

Un ampio gruppo di composti chimici, le sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS), si caratterizza sotto diversi aspetti:

-ampio utilizzo in una varietà di prodotti industriali. Fitofarmaci (i.e. pesticidi, erbicidi), schiume antincendio, oggetti e materiali a contatto con gli alimenti (e.g. imballaggi alimentari anche monouso, rivestimenti antiaderenti di pentole e padelle), tessuti impermeabili;

-straordinarie proprietà di resistenza (a calore, acqua e sostanze grasse) e mobilità. Le molecole delle sostanze del gruppo PFAS, oltre a non degradarsi, si disperdono nell’ambiente per accumularsi nei tessuti (anche umani e animali), e sono infatti conosciute come ‘forever chemicals’;

-azione cancerogena, già accertata da IARC (International Agency for the Research on Cancer), oltreché di interferenza endocrina. (3) Con livelli di esposizione significativi nella popolazione, di particolare preoccupazione nei bambini. (4)

2) PFAS, TFA e pesticidi

Pesticidi, erbicidi e fungicidi (i.e. clorotalonil) che contengono PFAS sono considerati la prima causa principale della contaminazione dell’acqua con TFA nelle aree rurali. Seguita da refrigeranti (gas fluorurati a effetto serra, F-gases), trattamento delle acque reflue e inquinamento industriale.

TFA, nondimeno, è un PFAS che ha ricevuto poca o nessuna attenzione nelle analisi dell’acqua e in particolare dell’acqua potabile in alcuni Stati membri, a differenza di altre PFAS elencati nella Drinking Water Directive (EU) No 2020/2184. (5)

3) TFA e altri PFAS nell’acqua potabile in UE, le analisi di PAN Europe

PAN Europe, condotto un’indagine esplorativa in Unione Europea, con analisi sull’acqua potabile (di rubinetto) e sulle acque minerali. (6) I risultati, in sintesi:

-i TFA sono stati rilevati in 34 dei 36 campioni di acqua di rubinetto europea (94%) provenienti da undici paesi UE e in 12 delle 19 acque minerali e di sorgente in bottiglia (63%);

-i valori di TFA rilevati nell’acqua potabile variano da ‘non rilevabili’ (inferiori perciò al Limit of Detection di 20 ng/L) fino a 4.100 ng/L (in Austria settentrionale), con una media di 740 ng/L;

-i livelli di TFA nelle acque minerali e di sorgente variano da ‘non rilevabili’ a 3.200 ng/L, con una media di 278 ng/L;

-l’analisi di altri 24 PFAS in 4 campioni misti conferma la prevalenza di TFA (> 98%) nell’acqua potabile e minerale. (1)

4) TFA nell’acqua potabile in Svizzera, rapporto dei laboratori cantonali

Il rapporto sulle analisi dell’acqua potabile condotte in Svizzera dai laboratori cantonali (2023) a sua volta rivela l’onnipresenza di TFA, rilevati nel 99% dei campioni analizzati. (7) In particolare:

-le analisi sono state condotte nella primavera 2023 su 564 campioni di acqua potabile, con una distribuzione territoriale che esprime il 71% circa dell’approvvigionamento della popolazione svizzera;

-il TFA è stato rilevato in 560 campioni su 564, in quantità significative (0,765 μg/L). Quantità molto superiori rispetto a quelle delle altre PFAS più comunemente ricercate (entri 0,01 μg/l);

-i valori limite per tre PFAS presenti nell’Ordinanza del Dipartimento Fedetale dell’Interno (CH) sull’acqua potabile e sull’acqua delle piscine e docce accessibili al pubblico sono fissati tra 0,3 e 0,5 µg/L; (8)

-la Germania ha invece deciso di fissare un valore soglia indicativo 200 volte superiore (60 µg/l). Per il momento la Confederazione non ha emanato norme o raccomandazioni specifiche sul TFA.

5) TFA, quale tossicità?

EFSA si era espressa sulla tossicità di TFA, nell’ormai lontano 2014, basandosi essenzialmente su uno studio sui ratti condotto da Bayer nel 2007. (9) Gli studi tossicologici allora disponibili erano infatti pochi, nonostante la diffusione di pesticidi PFAS che degradano in PFAS.

La stima di EFSA del TDI (Tolerable Daily Intake) di TFA per gli esseri umani, a partire dai NOAEL (No Observed Adverse Effects Level) su animali, sembra tuttavia trascurare la dimensione degli UF (Uncertainty Factors) indicati da WHO, legati proprio alla carenza di studi (1,10).

Un successivo studio sui conigli, condotto di Bayer e Solvay, ha rivelato le malformazioni acute dei feti di gestanti a cui TFA è stato somministrato a tutte le doti. (11) Si è così rilevata l’impossibilità di applicare un NOAEL e l’esigenza di definire invece un LOAEL (Lowest Observed Adverse Effect Level).

5.1) Approccio ‘senza soglia’

‘No threshold chemicals’ sono le sostanze rispetto alle quali nessun livello di esposizione può venire considerato sicuro. Sostanze genotossiche (in grado cioè di causare danni al DNA) e cancerogene, ma anche interferenti endocrini che possono causare disturbi riproduttivi, tumori ormono-dipendenti, disturbi della funzione tiroidea, metabolici, dello sviluppo, immunitari, neurologici e comportamentali.

L’esposizione a bassi livelli di queste sostanze chimiche durante le prime fasi della vita può portare a effetti negativi permanenti, esponendo le donne incinte, i neonati e i bambini piccoli a gravissimi rischi di salute. E proprio perché non è possibile stabilire com certezza soglie di avversità (LOAELs) si dovrebbero adottare tutte le misure appropriate a mantenere l’esposizione umana a tali sostanze entro i livelli minimi possibili.

6) Regole in discussione

L’Unione Europea non ha ancora definito una soglia uniforme per i TFA nelle acque superficiali, sotterranee o potabili. E dunque:

-si sta discutendo l’applicazione, a partire dall’1 gennaio 2026, di un valore limite nell’acqua potabile pari a 500 ng/L di ‘PFAS totali’ che dovrebbero includere anche i TFA;

-la revisione in corso della Water Framework Directive 2000/60/EC apre in ogni caso l’opportunità di stabilire gli standard di qualità (=valori limite) per i TFA nei corpi idrici naturali.

7) Scenario europeo

La metà dei campioni di acqua potabile analizzati in supera il valore limite di 500 ng/L per ‘PFAS totali’, se i TFA saranno inclusi in questo parametro a partire dal 2026. In questo caso, gli Stati membri dovranno eseguire investimenti miliardari per mettere in sicurezza l’approvvigionamento idrico.

La filtrazione dell’acqua potabile con carbone attivo, efficace con i residui di altri pesticidi, non funziona infatti con i TFA. L’acqua dovrebbe perciò venire trattata con la ben più costosa tecnica dell’osmosi.

L’acqua potabile sottoposta a un processo di purificazione così costoso, non ecologico e ad alta tecnologia risulterebbe comunque impoverita dei suoi componenti naturali. Tale acqua dovrebbe perciò venire rimineralizzata dai distributori, con un elevato dispendio energetico, prima di venire immessa nei circuiti idrici.

8) Conclusioni

L’apporto di TFA nell’acqua potabile continua ad aumentare ogni giorno a causa dell’impiego di pesticidi con PFAS e gas fluorurati. Per garantire che i cittadini europei possano ancora bere l’acqua potabile nei prossimi decenni in condizioni di sicurezza, PAN Europe raccomanda di adottare con urgenza misure efficaci, quali:

-divieto immediato dei pesticidi PFAS

-bando immediato ai gas fluorurati

-restrizione generale sui PFAS nella disciplina REACH

-fissazione di un limite massimo di TFA nella Drinking Water Directive

-definizione di standard di qualità per i TFA nella Water Framework Directive

-sostegno agli agricoltori nella sostituzione dell’uso di pesticidi PFAS, che residuano anche in frutta e verdura come si è visto, (12) con altre forme di protezione delle colture, possibilmente prive di sostanze chimiche di sintesi

-applicazione del principio ‘chi inquina paga’ ovunque sia necessario purificare l’acqua a causa della contaminazione chimica.

Dario Dongo

Note

(1) TFA: The Forever Chemical in the Water We Drink. PAN (Pesticides Action Network) Europe. Report. 10.7.24 https://t.ly/x5Q_-

(2) Le TFA, un polluant souvent ignoré dans l’eau du robinet. RTS. 30.9.24 https://t.ly/FPUmR

(3) Marta Strinati. Le sostanze PFAS sono cancerogene, la conferma di IARC. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.12.23

(4) Sabrina Bergamini. PFAS e sostanze tossiche, l’inquinamento che minaccia la salute dei bambini. Égalité. 11.10.24

(5) Dario Dongo. PFAS e microplastiche, linee guida UE per il monitoraggio e l’analisi delle acque potabili. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.8.24

(6) PAN Europe ha eseguito le analisi mediante HPLC-MS-MS., con limit of quantification (LOQ) pari a 50 ng/L per il trifluoroacetato (TFA), 1 ng/L per i 20 PFAS regolamentati dalla Drinking Waters Directive, 2 ng/L per il perfluoropropionato (PFPrA), 1 ng/L per il perfluoropropano solfonato (PFPrS), 50 ng/L per il PFAS (PFPrS)

(7) Verband der Kantonschemiker der Schweiz. Auswertung VKCS-Kampagne PFAS in Trinkwasser 2023. 12.10.23 https://t.ly/1p40X

(8) Confederazione Svizzera. Ordinanza del DFI sull’acqua potabile e sull’acqua per piscine e docce accessibili al pubblico (OPPD). 16.12.16 https://t.ly/L8o5Z

(9) EFSA (2014). Reasoned opinion on the setting of MRLs for saflufenacil in various crops, considering the risk related to the metabolite trifluoroacetic acid (TFA). https://doi.org/10.2903/j.efsa.2014.3585

(10) WHO (1994). Environmental Health Criteria 170. Assessing human health risk of chemicals: derivation of guidance values for health-based exposure limits https://t.ly/6J5b9

(11) Si veda ‘Trifluoroacetic acid. Developmental toxicity, teratogenicity’ su database ECHA https://t.ly/CsQ2t

(12) Marta Strinati. PFAS in frutta e verdura non bio attraverso i pesticidi. Studio PAN Europe. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.2.24

DARIO DONGO

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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