La microalga spirulina spicca per i valori senza pari di proteine ad alto valore biologico. Oltreché per i tenori di vitamine, minerali e antiossidanti. Stimola il sistema immunitario, ha un ruolo importante nella medicina preventiva e aiuta pure a dimagrire. Breve rassegna scientifica.
Spirulina, microalga straordinaria
La spirulina è un cianobatterio, un organismo unicellulare che trasforma la luce del sole in micronutrienti. È una delle prime forme di vita, ha avuto origine più di 3,6 miliardi di anni fa e deve il suo nome alla caratteristica forma a spirale.
Il nome comune include diverse specie. Oltre alla più diffusa Arthrospira platensis (o fusiformis), sono disponibili gli altri due ceppi Arthrospira maxima e Arthrospira indica (o fusiformis sensu).
Cresce spontaneamente nei laghi di acqua dolce alcalina (pH 8-11,5) in aree intertropicali (25°C), oltre a venire coltivata in vasca in condizioni analoghe. La sua scoperta in Occidente è relativamente recente, sebbene gli Aztechi ne fossero consumatori abituali almeno dal XVI secolo, intorno al lago Texcoco (attuale Messico). La microalga prosperava altresì in Africa, almeno dagli anni ‘40 del secolo scorso, nel lago Chad e in quelli della Rift Valley (Africa orientale).
La tribù dei Kenembus in Chad raccoglie le microalghe dal lago, le asciuga e dà loro la forma di una torta salata, dihe, molto popolare presso le comunità che vivono nei pressi del lago. Vi si ricava anche una salsa, per accompagnare gli spuntini a base di miglio. Uno studio FAO che compara i livelli di povertà e malnutrizione in 10 Paesi africani evidenzia come proprio grazie alla ‘pizza di spirulina’ il Chad sia l’unico Paese povero senza denutrizione.
Un concentrato di nutrienti (ma occhio alla B12)
La microalga verde-blu contiene la più elevata concentrazione di sostanze nutritive di qualsiasi altro alimento vegetale. Ha un tenore straordinario di proteine (fino al 70%) ad alto valore biologico, grazie alla loro ricca dotazione in aminoacidi. Si distingue altresì per la presenza del raro acido grasso essenziale GLA (acido gamma-linolenico). Oltre a beta carotene e varie sostanze con potere antiossidante, ferro e altri sali minerali.
Fornisce in essenza la quasi totalità delle vitamine (B1, B2, B3, B6, B9, B12, C, D ed E) e i minerali (potassio, calcio, ferro, magnesio, fosforo, selenio, sodio, zinco) di cui l’organismo umano ha bisogno.
I vegani, però, non si illudano di colmare con la spirulina il fabbisogno di vitamina B12. La preziosa microalga ne contiene infatti principalmente sotto forma di ‘analogo inattivo’, quindi non sostituisce gli alimenti che ne sono fonte principale (carni, pesce, uova, latticini).
Tabella 1. Nutritional values and functional compounds of Spirulina. V. https://doi.org/10.1155/2017/3247528
La sostenibilità della spirulina è fenomenale, con un’imbattibile resa di proteine per ettaro. 20 volte più proteine per ettaro in confronto alla soia, 40 volte più del mais, oltre 200 volte più della carne di manzo. Con un’impronta idrica ed energetica ben inferiore alle stesse matrici proteiche vegetali.
Un alleato di sistema immunitario e prevenzione delle malattie
I benefici sono tanti e vari. Oltre all’elevato valore nutrizionale, la spirulina ha proprietà ipolipidemiche, ipoglicemizzanti e antiipertensive. Studi sugli animali dimostrano la sua capacità di modulare la funzione immunitaria, riducendo i livelli di infiammazione. Ed è efficace nella prevenzione della sindrome metabolica, fattore di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari e tumori. Diversi studi scientifici dimostrano inoltre che la spirulina può contribuire all’inibizione della replica dei virus, incluso l’HIV-1 (virus dell’AIDS).
Attività antimicrobica e capacità di migliorare la crescita dei probiotici (con un miglioramento del microbiota intestinale) sono altre proprietà citate in letteratura scientifica. Alcuni studi in vitro mostrano come la spirulina sia in grado di:
– inibire la crescita di alcuni batteri patogeni. Gram-negativi (Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa e Proteus vulgaris) e Gram-positivi (Staphylococcus aureus, Bacillus subtilis e Bacillus pumulis),
– promuovere la crescita dei batteri lattici alleati della salute (Lactococcus lactis, Streptococcus thermophilus, Lactobacillus casei, Lactobacillus acidophilus e Lactobacillus bulgaricus). Previene quindi disbiosi e infezioni che ricorrono, tra l’altro, in individui affetti da sindromi infiammatorie intestinali (IBD) e malattie metaboliche e immunologiche.
Effetti antiossidanti e antinfiammatori, infine, sono stati confermati in numerose ricerche su varie specie animali (topi, pesci, capre). Negli studi, l’alga spirulina svolge un ruolo protettivo contro la tossicità causata da tetracloruro di carbonio (CCl4), da metalli (arsenico, cloruro mercurico, cromo, cadmio, e fluoruro), dall’insetticida deltametrina, e dai farmaci tilmicosina, gentamicina, l’eritromicina. E funge da antinfiammatorio su cavie con colite e artrite indotte.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Gli effetti collaterali associati al consumo di spirulina sono rari e generalmente lievi, come insonnia e disturbi gastrici. Ma non mancano casi più gravi, seppure sporadici. Le reazioni avverse gravi che la letteratura scientifica associa ipoteticamente al consumo di spirulina sono limitate a una decina di casi. (1)
Le precauzioni d’uso – ricorda ANSES (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail), che nel 2017 ha pubblicato un rapporto sulla spirulina – sconsigliano comunque il consumo di spirulina al ricorrere di:
– presenza di malattie (non meglio precisato),
– vulnerabilità muscolare o epatica,
– background allergico,
– soggetti con fenilchetonuria (poiché la spirulina contiene naturalmente l’aminoacido fenilalanina),
– trattamento con farmaci immunosoppressori, antipertensivi e ipolipemizzanti.
Possibili rischi di contaminazione
Tra le cause di effetti collaterali non può venire esclusa la contaminazione della microalga durante la produzione e / o l’imballaggio. Tali rischi possono peraltro venire prevenuti, controllati e verificati mediante corretta applicazione dell’autocontrollo. Si riferisce in particolare a:
– cianotossine, prodotte da cianobatteri diversi dalla spirulina (anch’essa un cianobatterio, come detto). Tale rischio è presente durante la selezione dell’inoculo e durante le varie fasi della produzione ed è stato rilevato in due laghi del Kenya (Krienitz et al. 2003),
– batteri diversi dai cianobatteri. Sebbene le condizioni fortemente basiche della produzione di spirulina siano di ostacolo allo sviluppo della gran parte dei microrganismi patogeni (listeria, salmonella, batteri coliformi, etc.), deve venire mantenuto sotto controllo il rischio di contaminazioni durante la successiva manipolazione,
– tracce di metalli (cromo, cadmio, arsenico, piombo, mercurio, nichel) presenti nelle acque di crescita. In letteratura vengono rilevati casi di elevato contenuto di arsenico in campioni selvatici raccolti in Ciad, e di piombo nel Burkina-Faso. (Vicat, Doumnang Mbaigane e Bellion 2014).
Conclusioni provvisorie
Le microalghe, di cui la spirulina rappresenta fulgido esempio, rappresentano la soluzione più concreta e sostenibile oggi a disposizione per affrontare il problema della food security e contribuire al miglioramento della salute pubblica delle popolazioni.
Il progetto europeo di ricerca ProFuture – che la nostra squadra coordina a livello italiano – aspira perciò a condividere metodi di produzione efficienti e sostenibili. Con attenzione anche agli aspetti di economici, con l’obiettivo di ridurre i costi di produzione delle microalghe e favorirne la ‘democratizzazione’. Affinché questi tesori della natura possano venire resi accessibili ad ampi strati di popolazione.
Marta Strinati e Dario Dongo
Bibliografia
– FAO, Spirulina: a livehood and a business venture
– Finamore A, Palmery M, Bensehaila S, Peluso I. Antioxidant, Immunomodulating, and Microbial-Modulating Activities of the Sustainable and Ecofriendly Spirulina. Oxid Med Cell Longev. 2017;2017:3247528. doi:10.1155/2017/3247528
– M.C. Serban, A. Sahebkar, S. Dragan et al., A systematic review and meta-analysis of the impact of Spirulina supplementation on plasma lipid concentrations, Clinical Nutrition, vol. 35, no. 4, pp. 842–851, 2016.
– M. Iyer Uma, A. Sophia, and V. Mani Uliyar, Glycemic and lipemic responses of selected Spirulina supplemented rice-based recipes in normal subjects, International Journal of Diabetes in Developing Countries, vol. 19, pp. 17–22, 1999
– P. V. Torres-Duran, A. Ferreira-Hermosillo, and M. A. Juarez-Oropeza, Antihyperlipemic and antihypertensive effects of Spirulina maxima in an open sample of mexican population: a preliminary report, Lipids in Health and Disease, vol. 6, article no. 33, 2007
– Abdel-Daim MM, Dawood MAO, AlKahtane AA, et al. Spirulina platensis mediated the biochemical indices and antioxidative function of Nile tilapia (Oreochromis niloticus) intoxicated with aflatoxin B1. Toxicon. 2020;S0041-0101(20)30274-9. doi:10.1016/j.toxicon.2020.06.001
– Mokhbatly AA, Assar DH, Ghazy EW, et al. The protective role of spirulina and β-glucan in African catfish (Clarias gariepinus) against chronic toxicity of chlorpyrifos: hemato-biochemistry, histopathology, and oxidative stress traits. Environ Sci Pollut Res Int. 2020;10.1007/s11356-020-09333-8. doi:10.1007/s11356-020-09333-8
– M. M. El-Sheekh, S. Daboo, M. A. Swelim, and S. Mohamed, Production and characterization of antimicrobial active substance from Spirulina platensis, Iranian Journal of Microbiology, vol. 6, no. 2, pp. 112–119, 2014.
– J. L. Parada, G. Zulpa de Caire, M. C. Zulpa de Mulé, and M. M. Storni de Cano, Lactic acid bacteria growth promoters from Spirulina platensis, International Journal of Food Microbiology, vol. 45, no. 3, pp. 225–228, 1998.
– R. J. Marles, M. L. Barrett, J. Barnes et al., United states pharmacopeia safety evaluation of spirulina, Critical Reviews in Food Science and Nutrition, vol. 51, no. 7, pp. 593–604, 2011
– ANSES – Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail – AVIS de l’Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail relatif aux ‘risques liés à la consommation de compléments alimentaires contenant de la spiruline‘ (2017)
Note
(1) I casi citati riguardano:
– un caso di rabdomiolisi (lesione e dissoluzione del tessuto muscolare scheletrico), segnalato in Grecia (Mazokopakis et al. 2008), ma senza individuazione del nesso di causalità,
– due casi di anafilassi in soggetti allergici (Le, Knulst e Röckmann 2014 e Petrus, Assih, et al. 2010, Petrus, Culerrier, et al. 2010),
– tre casi di danni alla pelle. In dettaglio, in Polonia sono stati osservati due casi di dermatite atopica associata a nausea, malessere, mal di testa e affaticamento. L’analisi dei prodotti consumati (miscele di spirulina e clorella) ha mostrato alte concentrazioni di alluminio, cadmio, piombo e mercurio (Rzymski et al. 2015). Un caso di dermatomiosite è stato invece segnalato in una donna di 45 anni con una storia di fibromialgia (Lee e Werth 2004), e si è manifestato dopo il consumo di un integratore multingrediente (spirulina, Aphanizomenon flos-aquae, pepe di Cayenna, metil-solfonil-metano). In tutti i casi non è stato possibile stabilire chiaramente la causalità.
– alcuni casi di epatotossicità. Un caso di epatite è stato pubblicato in Giappone (Iwasa et al. 2002) in relazione a un uomo di 52 anni, di tipo 2 diabetico, iperlipidemico, ipertensivo, trattato con simvastatina, amlodipina e acarbosio. Ricordando che la simvastatina causa problemi al fegato, non è stato individuato il nesso con il consumo di spirulina.