HomeProgressoSovranità alimentare nella Costituzione, l’esempio del Canton Ticino

Sovranità alimentare nella Costituzione, l’esempio del Canton Ticino

Il 13.6.21 i cittadini del Canton Ticino – grazie all’iniziativa del Partito Comunista svizzero, sostenuta dai Verdi e da varie altre forze politiche – hanno confermato la volontà di inserire il principio di sovranità alimentare tra gli obiettivi sociali indicati nella Costituzione.

‘La sovranità alimentare permette il giusto riconoscimento della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori della terra’.

Il Ticino diviene così il primo Cantone – e anzi la prima democrazia, nel Vecchio Continente – a esprimere precisa attenzione verso i diritti umani da cui dipende la vita. Sul solco tracciato dal movimento contadino internazionale La Via Campesina, al Word Food Summit della FAO a Roma, nel 1996.

Sovranità alimentare, l’alleanza in Ticino

Massimiliano Ay – granconsigliere (deputato) del Partito Comunista svizzero – ha proposto la riforma costituzionale in esame, al Gran Consiglio (Parlamento) del Ticino, il 19.2.18. (1) L’iniziativa ha raccolto un ampio consenso politico, tradottosi nella formazione di un comitato interpartitico per la sovranità alimentare di cui hanno fatto parte:

– i Verdi (ecologisti)
– il Partito Popolare Democratico (i democristiani)
– la Lega dei Ticinesi (nazionalisti-regionalisti)
– il Partito Socialista (socialdemocratici). (2)

Il Gran Consiglio ha approvato lo schema riforma a larga maggioranza (52 voti favorevoli, 18 contrari e 5 astenuti), il 19.10.20. Con l’ulteriore contributo dei deputati di Movimento per il Socialismo (trotzkista), Più Donne (lista civica femminista), una minoranza dell’Unione Democratica di Centro UDC (destra populista). Sul fronte opposto, il Partito Liberale Radicale e la corrente liberista dell’UDC. Il voto popolare ha infine confermato la riforma, il 13.6.21, con il 62,2% dei Sí.

Canton Ticino, la riforma della Costituzione

‘Il Cantone provvede affinché (…) sia garantito il rispetto della sovranità alimentare, in quanto a

– accessibilità agli alimenti per una dieta variata,

– destinazione d’uso sostenibile del territorio e

– diritto dei cittadini di poter decidere del proprio sistema alimentare e produttivo’ (Costituzione, articolo 14. Obiettivi sociali del Cantone).

Obiettivi della riforma

La riforma della Costituzione mira all’attuazione concreta, nel Canton Ticino, dei principi e diritti affermati nella dichiarazione internazionale di Nyéléni (2007. V. nota 3). Vale a dire:

1) Cibo

– garantire l’accesso di tutta la popolazione ad alimenti sani, equilibrati e nutrienti (SDGs 2,3,6, in Agenda ONU 2030),

– sostenere una produzione agroalimentare autoctona varia (biodiversità) e sostenibile (SDG 12),

– aumentare il livello di auto-approvvigionamento alimentare (food security),

2) Filiera agroalimentare e lavoro

– garantire una formazione del prezzo trasparente ed equa, nelle filiere agro-alimentari, (4,5)

– favorire le organizzazioni tra contadini, per instaurare rapporti di fiducia e sostenere la vendita diretta ai consumatori (filiera corta),

– vigilare su condizioni di lavoro eque nella produzione alimentare,

– promuovere l’occupazione in agricoltura, alle suddette condizioni (SDGs 8,10),

3) Ambiente

– arrestare la perdita di terre coltive (incluse le superfici d’estivazione, vale a dire prati stabili e pascoli di montagna),

– contrastare la cementificazione e l’abbandono (rimboschimento) del territorio (SDGs 13,14,15)

Sovranità alimentare, ecco perché

‘Sebbene la Costituzione del nostro Cantone preveda già il diritto alla vita (art. 6), l’instabilità internazionale e la conseguente volatilità dei mercati ci impongono una sempre più profonda riflessione sulla nostra sicurezza alimentare. Diviene quindi importante inscrivere il principio della sovranità alimentare tra gli obiettivi sociali della nostra Costituzione’ (Massimiliano Ay, 19.10.20. V. nota 2).

Il comitato interpartitico e i cittadini del Canton Ticino hanno così adeguato la propria Carta costituzionale, con apposite previsioni sulla tutela dei diritti legati alla terra e alle sue derrate, in un periodo storico che ne ha fatto emergere l’assoluta necessità. I concetti di sovranità alimentare e agroecologia – sebbene riconosciuti in sede FAO e ONU, negli ultimi anni (6,7,8) – sono infatti a tutt’oggi in attesa di concreta attuazione nella quasi totalità degli Stati aderenti.

Sovranità alimentare, 28 anni di impegno de La Via Campesina

La Via Campesina è un movimento fondato a Mons (Belgio) nell’aprile 1993 da contadine e contadini in arrivo dai continenti africano, americano, asiatico ed europeo. Per rivendicare i diritti umani fondamentali legati al cibo e ai suoi mezzi di produzione (suolo, semi e acqua, in primis) da parte delle comunità locali. (9)

Il 15.4.94, nondimeno, 123 Paesi hanno siglato il più grande accordo sul commercio internazionale – WTO (World Trade Organization) – che si applica indiscriminatamente alla generalità delle merci, ivi comprese le derrate agroalimentari. Oltreché a servizi, diritti di proprietà intellettuale, standard, investimenti e altre questioni di rilievo per gli scambi economici. (10)

182 organizzazioni in 81 Paesi, circa 200 milioni di persone oggi aderiscono al movimento contadino internazionale. Per esprimere e riaffermare, con un’unica voce, tre obiettivi principali:

– difendere la sovranità alimentare e la riforma agraria,

– promuovere l’agroecologia e difendere le sementi locali,

– promuovere i diritti dei contadini delle comunità.

Sovranità alimentare, sfide locali e globali

‘Il principio di sovranità alimentare rafforzerebbe la Costituzione del Cantone Ticino nella protezione del proprio territorio e della propria popolazione, nonché avrebbe un rilievo internazionale indicando la strada per una giusta distribuzione delle derrate alimentari e contro la fame nel mondo’ (Massimiliano Ay, 19.10.20. V. nota 2).

Alcuni di tali obiettivi sono citati anche nella strategia Farm to Fork, adottata dalla Commissione europea il 20.5.20, e nella risoluzione 20.10.20 del Parlamento europeo contro le deforestazioni. (11) La riforma grigio fumo della Politica Agricola Comune (PAC) rimane però lontana dagli obiettivi (12) e la sostenibilità socio-ambientale degli approvvigionamenti da Paesi extra-UE è tuttora priva di garanzie. (13)

Dario Dongo

Note

(1) Parlamento (Gran Consiglio). Iniziativa parlamentare elaborata IE497. Modifica dell’art. 14 della Costituzione cantonale ‘La sovranità alimentare del Canton Ticino’. https://bit.ly/3iI5n6U

(2) Gran Consiglio Canton Ticino, verbale seduta 19.10.20. V. punto 4, pagine 2386-2402 su https://m3.ti.ch/POTERI/legislativo/attivita/vgc/2020/1512-Seduta19s.pdf

(3) Dichiarazione di Nyéléni (villaggio di Nyéléni, Sélingué, Mali), 4.3.07. https://nyeleni.org/spip.php?article328

(4) V. Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali, la lezione di Parigi a Coldiretti e Confindustria. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.5.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/pratiche-commerciali-sleali-la-lezione-di-parigi-a-coldiretti-e-confindustria

(5) V. Dario Dongo. SDGs, le trasformazioni doverose per la filiera alimentare. GIFT (Great Italian Food Trade). 19.9.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/sdgs-le-trasformazioni-doverose-per-la-filiera-alimentare

(6) Dario Dongo. FAO, la Cina al comando. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.6.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/fao-la-cina-al-comando

(7) Dario Dongo. Agroecologia, SDGs, salvezza. Il decalogo della FAO. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.4.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/agroecologia-sdgs-salvezza-il-decalogo-della-fao

(8) Dario Dongo. Diritti dei contadini, Dichiarazione ONU. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.11.18, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/diritti-dei-contadini-dichiarazione-onu

(9) Annette Aurélie Desmarais, Paul Nicholson (2013). La Via Campesina: An Historical and Political Analysishttps://viacampesina.org/en/wp-content/uploads/sites/2/2013/05/EN-10.pdf

(10) L’accordo istitutivo del WTO (o OMC, Organizzazione Mondiale del Commercio) ha sostituito e ampliato il precedente accordo GATT (General Agreement on Tariffs and Trade, 1948), a decorrere dall’1.1.95. Attualmente vi partecipano 168 Paesi dei cinque continenti, i quali rappresentano il 96% circa degli scambi internazionali e del PIL (o GDP, Gross Domestic Product) a livello globale. L’elenco completo dei Paesi membri, e delle organizzazioni intergovernative che vi partecipano come osservatori, su https://www.wto.org/english/thewto_e/whatis_e/tif_e/org6_e.htm

(11) Dario Dongo. Deforestazioni e import di commodities insostenibili. Consultazione pubblica sulla strategia UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.4.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/deforestazioni-e-import-di-commodities-insostenibili-consultazione-pubblica-sulla-strategia-ue

(12) Dario Dongo. PAC post 2020, grigio fumo. Serve una rivoluzione bio. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.10.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/pac-post-2020-grigio-fumo-serve-una-rivoluzione-bio

(13) La giustizia sociale invece esula del tutto dalle politiche europee, al di là della timida proposta di direttiva UE sul salario minimo garantito. V. https://www.egalite.org/salario-minimo-garantito-proposta-di-direttiva-ue-per-la-sostenibilita-sociale-del-lavoro/

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti

enit