La pubblicità di junk-food in tv e sul web contribuisce ad aggravare l’epidemia di malattie collegate a obesità e sovrappeso fin dalla più tenera età. Ecco perciò le raccomandazioni dell’OMS.
WHO-Europe, l’ufficio che rappresenta l’Organizzazione Mondiale della Sanità nella macro-regione europea, ha sviluppato apposite raccomandazioni per il monitoraggio. Gli Stati membri dovrebbero tenere sotto controllo il marketing dei cibi HFSS (High Fats, Sugars and Sodium), in particolare ove rivolto ai minori.
Gli alimenti HFSS – in gergo, junk food o cibo spazzatura – sono quelli che non rispondono ai profili nutrizionali definiti a livello di OMS. Poiché il sovrappeso nei bambini di età inferiore ai 5 anni è raddoppiato tra il 1990 e il 2013 e se ne attende un ulteriore raddoppio nella prossima decade. È necessario un intervento rigoroso.
Il Parlamento europeo è a sua volta intervenuto, con misure tuttavia blande rispetto alla gravità del fenomeno. Che nel nostro piccolo abbiamo provato a mostrare, con alcuni esempi del social marketing di cibo spazzatura che bombarda i nostri bambini e adolescenti.
Pubblicità di junk-food, le Linee Guida OMS
Le Linee Guida OMS indicano perciò un metodo armonizzato per misurare l’incidenza del marketing di cibi HFSS su programmi televisivi e media digitali. Al fine di valutare l’effettiva invadenza di contenuti diseducativi, mediante i quali si promuove il consumo di alimenti inappropriati per una dieta equilibrata. In vista dell’introduzione di rigorosi limiti, per esigenze di sanità pubblica.
La dichiarazione di Vienna del 2013 sulla Nutrizione e le Malattie Non Trasmissibili nel Contesto Salute 2020 (1) é il punto di partenza. Gli obiettivi e il percorso sono invece quelli definiti nel Piano d’Azione 2015-2020 di WHO-Europe su cibo e nutrizione. (2).
Esigenze concrete, di rilevanza sociale ed economica, rispetto alle quali i 12 anni di lavori della ‘EU Platform for Action on Diet, Physical Activity and Health’ si sono rivelati del tutto inefficaci. A riprova dell’incapacità di Big Food di autoregolarsi, sui diversi fronti del marketing to kids e della riformulazione degli alimenti in chiave salutistica.
La sedicente responsabilità sociale delle multinazionali dell’industria alimentare, anche sotto questo punto di vista, ha fatto cilecca. È ora di cambiare registro.
Note
(1) Vienna Declaration on Nutrition and Noncommunicable Diseases in the Context of Health 2020, Copenhagen, 2013, su http://www.euro.who.int/en/publications/policy-documents/vienna-declaration-on-nutrition-and-noncommunicable-diseases-in-the-context-of-health-2020
(2) European Food and Nutrition Action Plan 2015–2020, Copenhagen, 2014, su http://www.euro.who.int/en/publications/abstracts/european-food-and-nutrition-ac on-plan-20152020
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.