L’11 dicembre 2024 diciotto associazioni impegnate sul fronte della salute pubblica hanno rivolto alla Commissione europea una lettera aperta, per esprimere la ‘sincera preoccupazione per la mancanza di rappresentanza sanitaria nelle recenti discussioni politiche europee sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura in UE’. (1)
1) Associazioni sanitarie, lettera aperta ai nuovi Commissari europei
Diciotto associazioni sanitarie, di pazienti e professionisti del settore medico operanti a livello internazionale, europeo e di singoli Paesi membri – sotto il coordinamento di EUPHA (European Public Health Alliance) – rivolgono il loro appello ai nuovi Commissari europei:
– Cristophe Hansen (Agriculture and Food)
– Oliver Várhelyi (Health and Animal Welfare)
– Jessika Roswall (Environment, Water Resilience and a Competitive Circular Economy)
– Wopke Hoekstra (Climate, Net Zero and Clean Growth)
– Costas Kadis (Fisheries and Oceans).
Si reclama l’urgenza di coinvolgere il settore sanitario e porre la salute pubblica al centro delle discussioni, sia nel Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura in UE, sia nelle doverose riforme in tema di informazione al consumatore già sollecitate dalla European Court of Auditors (2,3).
2) Sistema alimentare e salute pubblica, scenario europeo
‘Il nostro sistema alimentare, insieme alle diete europee non sane che ne derivano, sono i principali contribuenti al carico di malattie nell’UE. Oggigiorno, la stragrande maggioranza delle persone nell’UE muore di cancro o malattie cardiovascolari. Entrambi i tipi di malattia, così come altri disturbi come l’obesità e il diabete, sono fortemente influenzati da diete non sane. (4)
Questa è un’emergenza di sanità pubblica che costa alla società miliardi ogni anno in costi sanitari e perdita di produttività.
La maggior parte dei fattori scatenanti delle malattie alimentari sono collegati al consumo eccessivo, in particolare, di sale, zucchero, grassi saturi (presenti principalmente nei prodotti animali, ma anche nell’olio di palma e di cocco) e di calorie in generale. In parallelo, le persone stanno consumando in modo insufficiente altri tipi di alimenti, come cereali integrali, frutta, legumi e verdure, il che sta ulteriormente esacerbando i rischi per la salute’.
3) Antibiotico-resistenza, inquinamento e degrado ambientale
L’antibiotico-resistenza è un altro grave problema di salute pubblica legato ai sistemi agroalimentari, ‘con oltre il 60% degli antibiotici utilizzati per il bestiame’ (oltreché a un uso eccessivo di antibiotici in alcuni Stati membri, ndr). (5) Altri gravi rischi attengono all’inquinamento e al degrado ambientale, nonché al cambiamento climatico, a cui contribuiscono anche le filiere alimentari europee.
La raccomandazione della Commissione di affrontare questi problemi con un approccio One Health – che integra la considerazione di salute umana, sanità e benessere animale, tutela dell’ambiente (6) – è perciò fondamentale. A tal fine, aggiunge chi scrive, deve venire dedicata grande attenzione alla due diligence degli operatori sui rischi legati alle forniture di derrate alimentari da Paesi terzi (es. Mercosur). (6,7)
3) Responsabilità della politica
‘Un cambiamento nelle diete – e nel sistema alimentare – è urgente e necessario per garantire la salute degli europei. Ciò porrebbe l’accento sulla prevenzione delle malattie rispetto alle misure di trattamento, un approccio favorevole, conveniente e strutturale per migliorare la salute europea.
Gli approcci che attribuiscono al consumatore la responsabilità di scegliere cibi più sani si sono tuttavia dimostrati sia ingiusti che inefficaci.
I consumatori hanno un potere limitato di modificare i modelli di consumo nella loro capacità individuale, a differenza delle grandi aziende al centro della catena del valore, che hanno il potere di modellare gli ambienti alimentari che influenzano le scelte alimentari dei consumatori, ma non sono sufficientemente regolamentate’.
4) Profili nutrizionali e piatti pronti
‘Un’opportunità concreta per promuovere diete più sane, di potenziale impatto significativo e finora non sfruttata, è quella di influenzare i profili nutrizionali dei pasti pronti. Questo è un settore in cui le grandi aziende hanno l’influenza più diretta su ciò che le persone mangiano poiché i rivenditori, le catene di fast food e le aziende di ristorazione (che servono sia il settore privato che quello pubblico) hanno piena discrezionalità sugli ingredienti e sulla composizione dei piatti che offrono.
‘Un recente studio ha dimostrato che i pasti pronti sono particolarmente malsani e insostenibili (ad esempio, i pasti pronti venduti al dettaglio contengono tre volte il sale della dieta media dell’UE e più del doppio della carne). (8) Ciò è allarmante, soprattutto se si considera che la quota di pasti pronti è aumentata (ora circa il 17% delle calorie consumate nell’UE) e sta ancora aumentando in modo significativo. Considerato altresì il ruolo esemplare (educativo) dei pasti pronti nei confronti dei consumatori.
‘Regolamentare i pasti pronti potrebbe offrire un potente esempio ed è all’intersezione delle raccomandazioni del Dialogo strategico sull’aggiornamento del quadro degli appalti pubblici, sulle politiche di riformulazione degli alimenti e gli aggiornamenti delle linee guida nutrizionali. Potrebbe far risparmiare miliardi di euro in costi di sanità pubblica, far risparmiare ai consumatori dell’UE 2,8 miliardi di euro ogni anno e ridurre significativamente l’impronta di carbonio dell’UE’.
5) Come inserire la salute pubblica nelle politiche agroalimentari UE
Le richieste concrete delle associazioni sanitarie nei confronti dei Commissari europei riguardano:
– politiche vincolanti di riformulazione degli alimenti, volte a migliorare la salute e i profili nutrizionali degli alimenti trasformati e della ristorazione collettiva. Con obiettivi di riduzione di zuccheri aggiunti, sale, grassi saturi e calorie, nonché attenzione a ingredienti quali verdure, legumi e cereali integrali;
– inclusione delle rappresentanze sanitarie nella piattaforma EBAF, European Board on Agri-Food, la cui istituzione è stata prevista nello Strategic Dialogue for the Future of Agriculture;
– aggiornamento delle normative UE su ‘green public procurement’, per garantire l’approvvigionamento di alimenti sani e sostenibili, con aggiornamento dei programmi nutrizionali nelle scuole;
– un quadro di raccomandazioni per lo sviluppo delle linee guida nutrizionali degli Stati membri, tenendo conto della più recente letteratura scientifica sulle diete sane e sostenibili;
– un piano d’azione UE sugli alimenti di origine vegetale, volto a promuoverne produzioni e consumi, da adottare entro il 2026;
– incentivi fiscali (i.e. riduzioni dell’IVA) per favorire l’accesso ai prodotti alimentari più sani e sostenibili;
– restrizioni o divieti al marketing di alimenti ricchi di grassi saturi, zuccheri e sale rivolto a bambini e adolescenti;
– obbligo di utilizzo del sistema etichettatura nutrizionale Nutri-Score sul fronte delle confezioni di tutti i prodotti alimentari.
6) Prospettive e conclusioni
‘I responsabili politici dell’UE hanno già iniziato a riconoscere la necessità di una politica per affrontare le malattie non trasmissibili (Non-Communicable Diseases, NCDs), come dimostrato ad esempio dalle richieste di un piano d’azione dell’UE per una migliore salute cardiovascolare da parte di eurodeputati e Consiglio europeo. (9)
Siamo anche lieti di vedere che il Dialogo Strategico riconosce che lo ‘status quo’ non è un’opzione e chiede chiaramente politiche che diano ai consumatori accesso a un cibo più sano e sostenibile.
Vi invitiamo a includere le politiche di cui sopra nella Visione e nella tabella di marcia per l’agricoltura e l’alimentazione e a garantire l’attuazione entro questo mandato collaborando tra diverse aree politiche. Nonostante l’urgenza, finora vediamo ancora pochi progressi’.
Dario Dongo
Note
(1) Open letter to EU Policy Makers Inclusion of health voices in the EU conversation on Food and Agriculture. December 11, 2024 https://bit.ly/3ZQcPC2
(2) Dario Dongo. Strategic dialogue on the future of agriculture in the EU. FT (Food Times). September 8, 2024
(3) Dario Dongo. Special – Food labels in the EU, the Court of Auditors report. FT (Food Times). November 27, 2024
(4) Dario Dongo. Nutri-Score and prevention of cardiovascular diseases, study in 7 countries. FT (Food Times). December 8, 2024
(5) Dario Dongo, Sabrina Bergamini. Antibiotici, i consumi in Italia. Rapporto Aifa. Égalité. 28.11.19
(5) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. One Health e antibiotico-resistenza, una soluzione a portata di mano. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.2.21
(6) Dario Dongo. Directive (EU) No 2024/1760 on Corporate Sustainability Due Diligence, the ABC. FT (Food Times). September 23, 2024
(7) Dario Dongo. EU-Mercosur, citizens against politics. FT (Food Times). December 6, 2024
(7) Dario Dongo, Giulia Caddeo. Appalti verdi, la spinta ecologica della riforma. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.5.19
(8) Systemiq. (2024). Making prepared foods healthier and more sustainable
https://epha.org/making-prepared-foods-healthier-and-more-sustainable
(9) European Society of Cardiology. European Commission announces EU Cardiovascular Health Plan. 3.12.24 https://tinyurl.com/yc4wyhu2
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.