HomeProgressoLeguminose e frumento duro, i benefici dell'agroecologia

Leguminose e frumento duro, i benefici dell’agroecologia

Un recente studio (Leoni et al., 2024) condotto della Scuola Superiore Sant’Anna e il Research Institute of Organic Agriculture (FiBL) ha esplorato l’uso delle leguminose come pacciami viventi in una sequenza colturale di frumento duro e sorgo da foraggio.

Le otto specie di leguminose selezionate non influenzano l’assorbimento dell’azoto da parte del frumento ma possono fornire fino a 182 kg di azoto per ettaro, supportando la produzione di sorgo senza fertilizzanti aggiuntivi.

Erba lupina (Hedysarum coronarium) e trifoglio bianco (Trifolium repens) si sono distinti per la loro performance agro-economica. (1)

1) Agroecologia, premessa

L’agroecologia viene indicata da FAO come la via maestra per conciliare la sostenibilità economica e il sostentamento delle imprese agricole con gli obiettivi di protezione dell’ambiente e della salute delle popolazioni. (2,3,4)

L’integrazione delle leguminose con il frumento duro, come analizzato nello studio in esame (Leoni et al., 2024), rappresenta una pratica agroecologica esemplare.

Le leguminose, infatti, attraverso la fissazione dell’azoto, arricchiscono il terreno, riducendo la necessità di fertilizzanti sintetici e migliorando la resa del frumento duro.

1.1) La pacciamatura

I pacciami viventi (LM, Living Mulches) e le cover crop rappresentano colture di servizio, da sovescio, consociate, spesso leguminose, che vengono coltivate insieme alla coltura principale e mantengono una copertura del terreno per l’intera stagione di crescita.

In questo modo, sostituiscono efficacemente il controllo chimico delle infestanti e contribuiscono all’ottimizzazione del ciclo dei nutrienti senza danneggiare la resa delle colture.

1.2) La consociazione a staffetta

Le due principali modalità di coltivazione dei pacciami viventi sono la consociazione contemporanea e la consociazione a staffetta. Quest’ultima viene evidenziata come particolarmente vantaggiosa poiché conferisce un beneficio competitivo alla coltura principale e può essere adottata se le condizioni ambientali non permettono l’insediamento delle cover crop al momento della semina della coltura principale.

La persistenza delle leguminose dopo la raccolta della coltura principale consente di mantenere costantemente coperto il terreno fino alla successiva coltura, con effetti positivi sul controllo delle infestanti, sul microbioma, sulla riduzione dell’erosione del suolo e sul supporto alla produttività delle colture successive.

2) Leguminose e frumento duro, lo studio

Lo studio in esame è stato condotto presso il Centro di Ricerca Agroambientale ‘Enrico Avanzi’ dell’Università di Pisa, in Italia, in due campi agricoli con terreni di diversa composizione. È stata effettuata una sequenza colturale biennale con grano duro (Triticum durum Desf.) e leguminose intercalate, seguita da una coltura primaverile di sorgo da foraggio (Sorghum bicolor (L.) Moench).

I ricercatori hanno esaminato gli effetti di otto diverse specie di pacciami viventi (perenni e annuali) consociati e cover crop su

  • dinamica dell’azoto. L’azoto totale è stato misurato nella paglia di grano e stimato nei chicchi. L’efficienza nell’uso dell’azoto (NUE) è stata calcolata per valutare quanto azoto è stato assorbito rispetto a quanto è stato fornito,
  • controllo delle infestanti,
  • contenuto proteico del grano, analizzato dopo trebbiatura per ottenere chicchi puliti,
  • produzione di biomassa delle colture, raccolta alla fase di maturità,
  • produzione colturale,
  • analisi del reddito lordo (valore della produzione lorda e costi variabili) per valutare la sostenibilità economica della coltura mista.

3) Risultati

Dai risultati dello studio emerge che le condizioni climatiche hanno un impatto significativo sul comportamento delle leguminose:

– le leguminose annuali come T. incarnatum e T. resupinatum hanno avuto un impatto limitato sulla produzione di biomassa del frumento, in un anno con precipitazioni scarse. Durante l’annata con condizioni meteo migliori, hanno invece contribuito significativamente all’apporto di azoto,

– le leguminose auto-impollinanti, come T. subterraneum, sono risultate più resistenti alle condizioni avverse. Mentre, Hedysarum coronarium e Trifolium repens si sono distinti per la loro performance agro-economica.

Il contenuto proteico del grano non è risultato influenzato dalla consociazione con le leguminose. Secondo i ricercatori, gli effetti cumulativi delle leguminose potrebbero però emergere nel lungo termine.

L’analisi economica della consociazione mostra che il cover cropping e la consociazione – pur comportando costi aggiuntivi, come l’acquisto dei semi di leguminose – può massimizzare il reddito lordo su una sequenza di colture quando si scelgono le leguminose giuste. Questo può ridurre la necessità di input esterni come fertilizzanti ed erbicidi.

4) Conclusioni

L’adozione di pratiche agroecologiche – come il cover cropping, i Living Mulch e le consociazioni – richiede una accurata scelta delle specie di leguminose idonee alle condizioni locali per massimizzare i benefici della consociazione, concludono i ricercatori.

Ulteriori ricerche sono necessarie per valutare gli effetti cumulativi delle leguminose nel corso delle rotazioni colturali.

Dario Dongo e Gabriele Sapienza

Immagine di copertina da Mathias Cougnon, Jean-Louis Durand, Bernadette Julier, Philippe Barre, Isabelle Litrico. Using perennial plant varieties for use as living mulch for winter cereals. A review. Agronomy for Sustainable Development (2022) 42:110. https://doi.org/10.1007/s13593-022-00844-x

Note

(1) Federico Leoni, Mariateresa Lazzaro, Stefano Carlesi, Anna-Camilla Moonen. Screening suitable legumes for living mulches to support nitrogen dynamics and weed control in a durum wheat-forage sorghum crop sequence. Field Crops Research, Volume 307, 2024, 109246, ISSN 0378-4290, https://doi.org/10.1016/j.fcr.2023.109246 

(2) Dario Dongo, Camilla Fincardi. Agroecologia, SDGs, salvezza. Il decalogo della FAO. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.4.20

(3) Dario Dongo, Alessandra Mei. I grandi filantropi guardano all’agroecologia. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.12.23

(4) Marta Strinati. Agroecologia, 6 sistemi a confronto. I vantaggi del bio per gli agricoltori. Analisi. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.8.20

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti