Il diritto al cibo sia “reale e vincolante” e, come tale, possa “essere accolto legittimamente in tribunale”. E’ il messaggio fondamentale che Olivier De Schutter, per sei anni Relatore Speciale per il Diritto al Cibo delle Nazioni Unite, rivolge all’assemblea ONU nel suo rapporto finale.
Il documento di De Schutter passa in rassegna le legislazioni sul diritto al cibo in tutto il mondo. Mentre altri diritti hanno contorni più definiti e sono maggiormente tutelati quello al cibo è stato “trascurato”, accusa De Schutter. Ma qualcosa è cambiato, assistiamo a una “rinascita”, soprattutto nell’ultimo decennio, in luoghi come l’America latina e molti Stati africani con l’inserimento del diritto al cibo “nella costituzione e nelle leggi”. Paesi come Sudafrica, Kenya e Messico hanno utilizzato la prima strada. Altri, come Brasile e Argentina, hanno adottato provvedimenti legislativi specifici sulla “Food and Nutrition Security”.
“Dove si sono compiuti progressi – scrive il professore dell’Università cattolica di Leuven – è grazie all’interazione tra attori statali e non, che si rendono reciprocamente responsabili”. La relazione di De Schutter sarà tra gli studi di riferimento per la revisione delle linee guida volontarie sul diritto al cibo, adottate dalla FAO nel 2004.