L’edizione 2023 del rapporto SOFI (‘The State of Food and Agriculture’), pubblicato da FAO- oltre a fornire stime aggiornate sui livelli di fame e malnutrizione nel mondo, come si è visto (1) – offre utili spunti sui ‘costi occulti’ dei sistemi agroalimentari. Vale a dire gli impatti negativi delle relative attività sull’economia, mediante stima dei costi su ambiente, salute pubblica, sussistenza dei lavoratori e delle comunità locali.
1) Sistemi agroalimentari, l’immensa sfida dello sviluppo sostenibile
I sistemi agroalimentari sono essenziali alla nutrizione ma anche al sostentamento dell’umanità, poiché essi occupano complessivamente più lavoratori rispetto a ogni altro settore. Questi sistemi tuttavia:
– hanno rivelato una crescente fragilità, a cui corrisponde l’incapacità di garantire cibo sano oltreché sicuro, nonché stipendi e condizioni di vita dignitose per tutti. A causa di pratiche agronomiche, produttive e distributive insostenibili,
– potrebbero invertire la rotta, grazie anche all’agroecologia che FAO ha già raccomandato, nel 2019, (2) con ulteriori vantaggi in termini di biodiversità e salute dei suoli, sequestro di carbonio, gestione dei bacini idrografici.
Gli impatti effettivi dei sistemi alimentari su salute, benessere delle popolazioni negativi e l’ambiente spesso sfuggono tuttavia ai governi che su tali basi dovrebbero orientare le politiche, a causa di ‘costi occulti’ e benefici di difficile misurazione.
2) True Cost Accounting, TCA
La stima contabile dei costi effettivi (True Cost Accounting, TCA) dei sistemi alimentari sulle società, gli esseri umani e l’ambiente non è affatto semplice, a causa della complessità delle matrici e la carenza di dati disaggregati su singole aree geografiche. La ricerca condotta da FAO:
– utilizza il modello di analisi sviluppato da Steven Lord presso l’Università di Oxford (UK), Environmental Change Institute, per l’analisi dei dati FAOSTAT,
– considera quindi i tassi di crescita delle economie nazionali, i costi legati alla prevalenza delle malattie, le condizioni economiche e demografiche, i valori dei servizi ecosistemici in 154 Paesi, ed
– esclude viceversa le filiere non alimentari del settore primario, come il cotone, il tabacco e la silvicoltura.
3) I ‘costi occulti’ dei sistemi agroalimentari
I ‘costi occulti’ dei sistemi agroalimentari sono ripartiti in tre voci principali:
- ambiente. Emissioni di gas serra, emissioni di azoto, utilizzo di acqua dolce, cambiamento di destinazione d’uso dei terreni,
- società. Fallimenti nella redistribuzione degli alimenti, povertà dei lavoratori nei settori interessati,
- salute. I costi di diete squilibrate con eccessi in zuccheri, grassi saturi e sale, associati a obesità e malattie non trasmissibili.
4) Costi occulti, il conto complessivo
12,7 trilioni di dollari, pari al 10% circa del GDP (gross domestic product) globale, è il conto complessivo dei costi occulti dei sistemi agroalimentari nel 2020. 35 miliardi di dollari al giorno. Di questi:
- il 73% è attribuito ai costi sanitari che derivano da perdite di produttività indotte da modelli alimentari scorretti,
- il 20% è dovuto ai costi ambientali, soprattutto alle emissioni di azoto e di gas serra.
5) Variazioni dei costi occulti nei diversi Paesi
L’incidenza dei costi occulti varia, nei vari Paesi, in relazione ai livelli di GDP e reddito per capita, oltreché demografici.
5.1) Gruppi di Paesi distinti per reddito
Il valore più alto di costi occulti, 39% sul totale mondo, è stato rilevato nei Paesi a reddito medio-alto. Seguono i paesi ad alto reddito (36%), quelli a reddito medio-basso (22%) e infine quelli a basso reddito (3%).
Il costo più significativo in tutti i gruppi di Paesi è quello legato ai modelli alimentari che causano NCDs (Non-Communicable Diseases). Salvi i Paesi a basso reddito, ove povertà e malnutrizione dominano.
5.2) Incidenza sul GDP dei Paesi
A livello globale i costi occulti dei sistemi agroalimentari esprimono il 10% del GDP. La loro incidenza varia nei diversi gruppi di Paesi distinti per reddito, dall’8% nei Paesi ad alto reddito all’11% in quelli a medio reddito, fino al 27% del GDP nei Paesi a basso reddito ove i soli costi dovuti alla povertà e alla sottoalimentazione incidono sul 14% del GDP.
5.3) Incidenza sul reddito per capita
L’impatto maggiore dei costi occulti in relazione al reddito per capita si registra ove quest’ultimo è maggiore. 3.800 dollari a persona nei Paesi ad alto reddito, 2.000 in quelli a medio reddito, 2.000 dollari, 850 ove il reddito è medio-basso, 575 nei Paesi a basso reddito.
5.4) Variazioni regionali
La distribuzione dei costi occulti registra anche variazioni regionali e continentali, tra Paesi che pure si trovino nella stessa categoria di reddito. Nella categoria di Paesi a reddito medio-basso ad esempio, in Nigeria e Tanzania prevalgono i costi legati a povertà e denutrizione mentre in Pakistan e Vietnam prevalgono quelli dovuti a modelli alimentari non salutari.
6) Conoscere i costi effettivi per migliorare i sistemi agroalimentari
L’informazione sui costi effettivi dei sistemi agroalimentari dovrebbe sostenere politiche volte a migliorare la loro sostenibilità socio-economica e ambientale nei diversi Paesi. Anche avvalendosi di strumenti come il TEEBAgriFood Evaluation Framework, utilizzato dalla stessa FAO, per le analisi di scenario.
La contabilità dei costi reali può giovare anche alle imprese, per raggiungere i dichiarati obiettivi di sostenibilità. (2) FAO raccomanda perciò ai suoi Stati membri di imporre per legge – anche alle imprese più resistenti al cambiamento – la rendicontazione con approccio TCA (True Cost Accounting) e la revisione dei loro sistemi di produzione. (3)
7) Strumenti da adottare
L’obiettivo principale dello studio sui costi effettivi (TCA) dei sistemi agroalimentari è aiutare i decisori politici a mettere in pratica le giuste azioni per rendere gli stessi più sostenibili. FAO, nel rapporto SOFI 2023, raccomanda di adottare gli strumenti che seguono:
7.1) Strumenti che influiscono sulle filiere agroalimentari
– Interventi di mercato e commerciali,
– sussidi fiscali ai produttori,
– leggi e regolamenti,
– capitale pubblico e privato.
7.2) Strumenti che influenzano i consumi alimentari
– Sussidi fiscali ai consumatori,
– tasse sugli alimenti che contribuiscono a diete malsane e insostenibili, (4)
– potere d’acquisto dei consumatori,
– marketing e promozione, (5)
– etichettatura e certificazione (6,7).
7.3) Strumenti che influiscono sui servizi generali
– Investimenti sulle infrastrutture,
– Ricerca e sviluppo,
– Servizi di trasferimento della conoscenza,
– Servizi di ispezione.
8) Affrontare i costi occulti aumenterà il costo del cibo?
FAO sottolinea come affrontare gli impatti negativi dei sistemi agroalimentari non comporti necessariamente un aumento dei costi dei prodotti. Al contrario, questo approccio potrebbe aumentare la produttività del settore agricolo, diminuire la povertà e la malnutrizione. Dal punto di vista ambientale, i governi possono decidere se adottare il principio ‘chi inquina paga’ – già affermato, ma scarsamente applicato in Unione Europea – oppure se affidare i maggiori costi ai consumatori attraverso il principio ‘il beneficiario paga’.
8.1) Case-study, l’estensione del sistema biologico nella produzione di riso in Thailandia
Il rapporto SOFI propone uno studio di scenario, volto a misurare gli impatti positivi e negativi dell’estensione del metodo biologico nella produzione di riso in Thailandia. L’analisi eseguita con TEEBAgriFood Evaluation Framework ha considerato le tre voci di costo TCA (ambiente, società e salute. Vedi paragrafo 3), oltre agli impatti sulla produzione, per esaminare quattro scenari. ‘Business as usual’ e tre scenari di progressiva estensione del metodo biologico in agricoltura.
I risultati hanno mostrato impatti positivi sulla salute e sull’ambiente correlati all’estensione del metodo biologico. I benefici per la salute possono raggiungere i 4,146 miliardi di dollari e quelli ambientali i 16 milioni di dollari nell’ipotesi di massima estensione del metodo biologico. Con una possibile perdita di ricavi per la minore resa, fino a 389 milioni di dollari, che potrebbe venire compensata da un lieve aumento dei prezzi (+3,5%, rispetto ai prezzi convenzionali). Con un bilancio complessivo del tutto favorevole.
9) Conclusioni provvisorie
La conoscenza dei costi effettivi (True Cost Accounting, TCA) dei sistemi agroalimentari è la premessa indispensabile per riformare gli stessi nella direzione tracciata dai Sustainable Development Goals (#sdgs2030). (8) Ed è sempre più chiaro come gli Stati non possano più permettersi la ‘esternalizzazione dei costi’ ambientali e sanitari da parte di filiere e operatori che inquinino gli ecosistemi con pesticidi, erbicidi e altre sostanze chimiche tossiche ovvero immettano sui mercati alimenti con profili nutrizionali squilibrati (High in Fats, Sugar and Sodium, HFSS).
Dario Dongo e Alessandra Mei
Note
(1) Dario Dongo. State of Food Security and Nutrition in the World 2023. Rapporto FAO et al. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.8.23
(2) Dario Dongo, Camilla Fincardi. Agroecologia, SDGs, salvezza. Il decalogo della FAO. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.4.20
(3) Dario Dongo, Alessandra Mei. CSR, European Sustainability Reporting Standard. I nuovi obblighi per le imprese. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.7.2023
(4) Marta Strinati. Colombia, al via la tassa sugli alimenti ultraprocessati. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.11.23
(5) Marta Strinati. Francia, 50mila firme contro il marketing del cibo spazzatura. GIFT (Great Italian Food Trade). 5.11.23
(6) Marta Strinati, Dario Dongo. NutriScore, un rapporto di 320 scienziati per sollecitare la Commissione europea. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.5.23
(7) Dario Dongo, Marta Strinati. Etichettatura ambientale, il Planet-score debutta in Francia. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.11.21
(8) Dario Dongo, Giulia Orsi. Agricoltura bio. Resilienza e food security, equa remunerazione. Lo studio svedese. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.3.21
(9) Dario Dongo, Giulia Caddeo. Sustainable Development Goals, SDGs. La sfida dell’umanità. Égalité. 5.9.19