HomeProgressoElogio dell'erba alta per la biodiversità e gli insetti impollinatori. Lettera aperta

Elogio dell’erba alta per la biodiversità e gli insetti impollinatori. Lettera aperta

L’erba alta è utile a preservare la biodiversità e favorire gli insetti impollinatori, api in primis. Secondo altri punti di vista, essa può invece esprimere un segno di degrado e/o pericolo per i cittadini. Il dibattito è ora in corso al Comune di Torino, ove la capogruppo di Sinistra Ecologista, Alice Ravinale, ha proposto di ridurre gli sfalci dell’erba nelle aree verdi cittadine.

La Comunità Impollinatori Metropolitani, in una lettera aperta (v. allegato) sottoscritta anche da Égalité, chiede maggiore attenzione rispetto a quanto viene già svolto in altre aree d’Italia e in Europa. Oltre all’istituzione di un organo di supporto alla Consulta torinese che possa apportare il know-how necessario al ‘verde più verde’. (1)

Erba alta per biodiversità, impollinatori e temperatura

Ridurre gli sfalci nelle aree verdi ha la funzione di proteggere il suolo dall’evaporazione e risparmiare acqua, cosi da contrastare gli effetti della straordinaria calura e fornire un ambiente più favorevole anche agli insetti impollinatori. (2)

Voci contrarie d’altra parte sostengono che tale misura possa comportare il degrado delle aree verdi cittadine, con eventuali rischi di danni a persone e animali (es. forasacchi che possono penetrare la cute e le mucose dei cani). (3)

Progettare con cura

L’associazione Impollinatori Metropolitani, senza indugiare nelle polemiche, evidenzia i criteri da seguire per gestire al meglio il verde pubblico nel rispetto delle esigenze – ormai improrogabili – di salute, ambiente e insetti impollinatori.

La lettera aperta richiama

– i criteri indicati nelle norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani (legge 14 gennaio 2013, n. 10. Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani) che istituiscono il ‘Comitato per lo sviluppo del verde pubblico’ e introducono la possibilità di adottare misure volte a favorire il risparmio e l’efficienza energetica, l’assorbimento delle polveri sottili e a ridurre l’effetto «isola di calore estiva»,

– le ‘linee guida ‘per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile’ del ministero dell’Ambiente e la Sicurezza energetica (MASE, 2017). Il capitolo dedicato alla progettazione del verde urbano riferisce precisamente all’esigenza di tutelare e incrementare la biodiversità locale, realizzando ambienti ideali per gli insetti impollinatori. Ivi inclusa l’individuazione di aree compatibili con una ridotta manutenzione e con l’introduzione di ‘prati selvatici’ o ‘prati fioriti’.

Comuni amici delle api

L’ipotesi di conciliare la fruizione del verde pubblico con la tutela degli insetti impollinatori non è affatto nuova né bislacca.

Unito (DISAFA) sviluppa e arricchisce una propria mappatura del verde urbano, anche avvalendosi dei dati forniti dalle analisi melissopalinologiche, avvalendosi di competenze che, in termini di specie botaniche e specie botaniche interessanti agli insetti impollinatori, sono un riferimento storico sul territorio nazionale‘, ricordano gli Impollinatori metropolitani.

La rete dei Comuni amici delle api, fondata nel 2017, è partecipata da 213 Comuni e poggia su un decalogo già proposto all’amministrazione torinese. Allo stesso scopo, è operativa la rete delle Città libere dai pesticidi, interconnessa con l’Iniziativa dei cittadini europei ‘Salviamo le api e gli agricoltori‘, che ha raccolto oltre un milione di firme per arginare l’abuso di agrotossici.

Le esperienze di successo

L’evoluzione della gestione del verde pubblico in chiave ‘ambientalista’, dopo decenni di diserbanti e cementificazione, è già una realtà consolidata, a dispetto delle polemiche di questi giorni.

In Emilia-Romagna, il ‘Progetto Api e Verde Ambientale’ (istituito da CONAPI e Centro Agricoltura Ambiente G. Nicoli) offre alle decine di Comuni aderenti un accompagnamento tecnico scientifico accompagnato da strumenti di divulgazione cittadina che comprendono un bollettino informativo sui temi della salvaguardia delle api e la gestione del verde ornamentale, pubblico e privato, con un basso impatto ambientale.

L’urgenza di affrontare la materia è ribadita nel Rapporto ISPRA a firma Comunità Impollinatori Metropolitani, Slow Food, il quale affronta il tema del verde urbano e della transizione ecologica e della sostenibilità (350/2021).

Le iniziative sul territorio torinese

Il territorio torinese, peraltro, ospita da pochi anni soluzioni innovative a supporto di una riqualificazione del patrimonio verde cittadino. Con attenzione a soddisfare anche le esigenze degli insetti impollinatori.

Tali iniziative spontanee cittadine e di enti privati concorrono attraverso bandi regionali o europei a portare in città soluzioni di carattere innovativo ambientale e sociale, permanenti, a vantaggio della biodiversità (come il Progetto Fioraia).

Le richieste agli amministratori pubblici

I firmatari della lettera aperta chiedono perciò al Comune di Torino e all’Assessorato ambientale di Regione Piemonte maggiore attenzione e inclusione, un’apertura al dialogo che consideri le esperienze favorevoli di enti pubblici che hanno già affrontato questi temi e l’opportunità di aderire alle reti citate. Bisogna perciò:

– applicare i criteri e perseguire gli obiettivi minimi descritti nelle linee guida del MASE,

– verificare e se necessario ampliare il database-mappatura del verde, sulla base di quanto già realizzato dal DISAFA, anche in sinergia con eventuali altri progetti di ricerca,

– tollerare e insistere nel rispetto delle fasi fenologiche delle specie botaniche prative garantendo tagli ottimali. Garantire quindi la scalarità e le fonti trofiche per le specie di insetti impollinatori. Senza trascurare eventuali rischi legati anche alla minor fruibilità degli spazi pubblici, ove del caso. È utile, a tale proposito, informare e coinvolgere i cittadini in via diretta e tramite enti, comitati, circoscrizioni,

– attivare un percorso che possa includere le competenze ed esperienze universitarie e di terzo settore negli organi consultivi civici inerenti alla gestione del verde urbano.

Note

(1) ALLEGATO, la lettera della Comunità degli Impollinatori Metropolitani

(2) Paolo Varetto. Il Comune ora difende l’erba alta: non tagliarla per la biodiversità. La Stampa.https://www.lastampa.it/torino/2023/07/18/news/comune_torino_difesa_erba_alta_biodiversita-12951741/

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti