Nel decimo anniversario dal riconoscimento UNESCO (16.11.19), viene messo online il primo museo digitale della dieta mediterranea. Un collage di video dedicati allo stile di vita, oltreché alimentare, ampiamente riconosciuto anche nella letteratura scientifica. (1)
Il museo digitale della dieta mediterranea
Il museo sul web – Mediterranean Diet Virtual Museum – è stato creato dal MedEatResearch dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, assieme all’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, e finanziato dalla Regione Campania. Fondato e diretto dagli antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola, MedEatResearch è il primo Centro di Ricerca universitario italiano specificamente dedicato alla Dieta Mediterranea.
Il sito offre un viaggio nell’universo della dieta mediterranea attraverso una raccolta di video. Pillole di memoria sono offerte dai centenari campani del Cilento (nella categoria ‘Biblioteche viventi’), i quali narrano con parole semplici il loro vissuto e le abitudini alimentari che li hanno condotti alla soglia del secolo di vita. E ancora, chef stellati, esperti più o meno noti dell’agroalimentare e dell’arte del mangiare bene per vivere a lungo in buona salute.
‘Si potrà scoprire la ricetta del ragù di Eduardo De Filippo o quella di Concetta Barra‘, dice Marino Niola, condirettore del Mediterranean Diet Virtual Museum, insieme con Elisabetta Moro, sul contenuto del museo virtuale.
Dalla ricerca di Ancel Keys alla piramide alimentare
‘The Seven Countries Study‘ – lo studio guidato da Ancel Keys, che per la prima volta indagò la relazione tra malattie cardiovascolari e stile di vita e alimentare – viene raccontato con passione da uno dei suoi protagonisti, il ricercatore italiano Alessandro Menotti. Nell’ampia carrellata di testimonianze che si trova sul sito web, nell’area ‘Pionieri’.
Nozioni e spiegazioni sulla dieta mediterranea, la piramide alimentare, il ruolo di cereali e legumi nella dieta e altro ancora si alternano alle voci e ai volti di quanti tuttora ne studiano i benefici e si dedicano a promuoverla nel mondo. In un melting pot di esperienze e qualifiche professionali che spazia dalla scienza e la medicina fino all’arte e la cucina.
Un patrimonio immateriale dell’umanità da non perdere di vista, come invece purtroppo sta accadendo proprio nei Paesi ove esso si è affermato. Laddove, come si è visto, sono proprio i Paesi del Mediterraneo a registrare oggi la più alta incidenza di obesità infantile e malattie correlate, diabete mellito in primis.
Note
(1) Si vedano i precedenti articoli sull’argomento, seguendo il link https://www.greatitalianfoodtrade.it/?s=dieta+mediterranea

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".