HomeProgressoCorporate Sustainability Reporting, al via la nuova direttiva UE

Corporate Sustainability Reporting, al via la nuova direttiva UE

Il 28.11.22 il Consiglio ha approvato in via definitiva la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). (1) La nuova direttiva estende a una più ampia platea di imprese i doveri di rendicontazione della sostenibilità (ESG). Oltre a rivederne i contenuti, per integrare le lacune riscontrate nella Non-Financial Reporting Directive (NFRD). (2)

1) Responsabilità sociale d’impresa, premessa. Un secolo di contraddizioni

La dottrina della responsabilità sociale d’impresa viene attribuita a Howard Rothmann Bowen. Il quale, nel 1953, riferì alle ‘social responsibilities’ come ‘the obligations of businessmen to pursue those policies, to make those decisions, or to follow those lines of action which are desirable in terms of the objectives and values of our society’. (3)

Il primo esempio concreto di responsabilità sociale d’impresa a ben vedere risale a Camillo e Adriano Olivetti. I quali, già negli anni 20 del secolo scorso, avevano introdotto un sistema organico di servizi sociali a favore delle famiglie dei dipendenti e le comunità locali. Affidandone la gestione, nel 1948, a un comitato autonomo rappresentato anche dai lavoratori. (4)

1.1) Corporate Social Responsibility, i primi passi

La Commissione europea, nel 2001, pubblicò il Libro Verde ’Promoting a European framework for Corporate Social Responsibility’ (COM(2001) 366). Ove si richiamano:

– le iniziative ONU (Global Compact, 2000), ILO (International Labour OrganisationTripartite Declaration of Principles concerning Multinational Enterprises and Social Policy, 1997-2000), OECD (Organisation for Economic Cooperation and DevelopmentGuidelines for Multinational Enterprises, 2000),

– i primi standard e schemi in tema di social accountability (es. SA 8000) e le ‘buone intenzioni’ condivise dalle parti sociali che hanno avviato l’epoca del greenwashing, solo raramente mitigato dalle autorità nazionali. (5)

1.2) Greenwashing, l’apoteosi

Gli schemi privati di certificazione adottati da numerose Corporation – anche nel settore agroalimentare, come si è visto (6) – hanno amplificato l’inganno virale sulla teorica sostenibilità di alcune filiere, trascurando gravi violazioni dei diritti umani e dell’ambiente (es. deforestazioni).

Gli standard internazionali frattanto pubblicati, come ISO 26000:2010 (guidance on social responsibility) e ISO 20400:2017 (sustainable procurement guidelines), avrebbero potuto contenere il greenwashing e forse proprio perciò hanno avuto minore successo.

1.3) CSR, il cambio di paradigma

L’assioma CSR = greenwashing ha imposto un cambio di paradigma. Non solo terminologico, come proposto nel 2015 dal guru del marketing Philip Kotler con l’acronimo CSV (Creating Social Values) ma strategico. In una logica di analisi e prevenzione dei rischi esterni – inclusi quelli di ambito sociale, lavorativo e ambientale – che possano avere impatto sull’organizzazione.

L’instabilità dei mercati, dopo la crisi innescata dalla bolla dei subprime (Lehman Brothers et al., 2008), ha indotto anche il legislatore europeo a intervenire sui doveri di rendicontazione non finanziaria delle grandi imprese. Prima con la Non-Financial Reporting Directive (NFRD, dir. 2014/95/UE), poi con il Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR, reg. UE 2019/2088) e la direttiva in esame (7,8). In attesa della due diligence ESG (9,10).

2) Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), i doveri di rendicontazione

La rendicontazione della sostenibilità, come ridefinita nella CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), segue i sustainability reporting standards adottati e aggiornati con frequenza almeno triennale dalla Commissione europea.

EFRAG, lo European Financial Reporting Advisory Group incaricato di fornire consulenza tecnica alla Commissione, deve prestare ‘particolare attenzione all’entità dei rischi e degli impatti connessi alle questioni di sostenibilità per ciascun settore’. (11)

3) Sustainability reporting standards

I principi di rendicontazione di sostenibilità ‘assicurano la qualità delle informazioni comunicate, richiedendo che esse siano comprensibili, pertinenti, verificabili, comparabili e rappresentate fedelmente’.

Gli standard tengono conto ‘nella misura più ampia possibile, dell’attività svolta nell’ambito di iniziative di normazione a livello internazionale in materia di rendicontazione di sostenibilità’.

3.1) Fattori ambientali

Le imprese devono comunicare le informazioni in merito ai fattori ambientali che seguono:

i) la mitigazione dei cambiamenti climatici, anche per quanto riguarda le emissioni di gas a effetto serra,

ii) l’adattamento ai cambiamenti climatici,

iii) le risorse idriche e marine,

iv) l’uso delle risorse e l’economia circolare,

v) l’inquinamento,

vi) la biodiversità e gli ecosistemi.

3.2) Fattori sociali

Le informazioni che le imprese sono tenute a comunicare riguardo ai seguenti fattori sociali e in materia di diritti umani:

i) la parità di trattamento e le pari opportunità per tutti, comprese la parità di genere e la parità di retribuzione per un lavoro di pari valore, la formazione e lo sviluppo delle competenze, l’occupazione e l’inclusione delle persone con disabilità, le misure contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro, e la diversità,

ii) le condizioni di lavoro, compresi l’occupazione sicura, l’orario di lavoro, i salari adeguati, il dialogo sociale, la libertà di associazione, l’esistenza di comitati aziendali, la contrattazione collettiva, inclusa la percentuale di lavoratori interessati da contratti collettivi, i diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori, l’equilibrio tra vita professionale e vita privata, la salute e la sicurezza’.

3.3) Diritti umani

Il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali, delle norme e dei principi democratici stabiliti nella Carta internazionale dei diritti dell’uomo e in altre convenzioni fondamentali delle Nazioni Unite in materia di diritti umani. deve altresì venire rendicontato’. Con preciso riferimento a:

– ‘convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità,

– dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni,

– dichiarazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro,

– le convenzioni fondamentali dell’Organizzazione internazionale del lavoro,

– la convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali,

– la Carta sociale europea e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea’.

3.4) Governance

Il resoconto sulla governance deve comprendere:

i) il ruolo degli organi di amministrazione, gestione e controllo dell’impresa per quanto riguarda le questioni di sostenibilità e la loro composizione, nonché le loro competenze e capacità in relazione allo svolgimento di tale ruolo o l’accesso di tali organi a tali competenze e capacità,

ii) le caratteristiche principali dei sistemi interni di controllo e gestione del rischio dell’impresa, in relazione alla rendicontazione di sostenibilità e al processo decisionale,

iii) l’etica aziendale e la cultura d’impresa, compresi la lotta contro la corruzione attiva e passiva, la protezione degli informatori e il benessere degli animali,

iv) le attività e gli impegni dell’impresa relativi all’esercizio della sua influenza politica, comprese le attività di lobbying,

v) la gestione e la qualità dei rapporti con i clienti, i fornitori e le comunità interessate dalle attività dell’impresa, comprese le prassi di pagamento, in particolare per quanto riguarda i ritardi di pagamento alle piccole e medie imprese. (12)

4) Conclusioni provvisorie

La CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) prescrive un approccio di due diligence nella raccolta, elaborazione e rendicontazione dei fattori di sostenibilità (ESG. Environmental, Social, Governance).

La fornitura di ‘informazioni prospettiche, retrospettive, qualitative e quantitative’ postula la definizione di nuove strategie d’impresa che coinvolgano tutte le aree operative, sotto il coordinamento degli organi di vertice.

Dario Dongo

Note

(1) Council of the EU. Council gives final green light to corporate sustainability reporting directive. https://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2022/11/28/council-gives-final-green-light-to-corporate-sustainability-reporting-directive/ Press release. 28.11.22

(2) Dario Dongo, Elena Bosani. Corporate Sustainability Reporting. Al via l’obbligo di rendicontazione ESG per le imprese. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.11.22

(3) Latapí Agudelo, M.A., Jóhannsdóttir, L. & Davídsdóttir, B. (2019). A literature review of the history and evolution of corporate social responsibility. Int J Corporate Soc Responsibility 4, 1 https://doi.org/10.1186/s40991-018-0039-y

(4) Lo stato sociale olivettiano e la filosofia di un’azienda. https://www.storiaolivetti.it/articolo/95-lo-stato-sociale-olivettiano-e-la-filosofia-di-/ Archivio storico Olivetti

(5) Dario Dongo, Giulia Orsi. Green claim vs greenwashing e pubblicità ingannevole, linee guida dell’Antitrust in UK. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.6.21

(6) Marta Strinati, Dario Dongo. Olio di palma, soia, legno, caffè, cacao. A che serve la certificazione di sostenibilità? Rapporto di Greenpeace. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.5.21

(7) Dario Dongo. Bilancio di sostenibilità, ESG e due diligence. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.7.22

(8) Dario Dongo, Elena Bosani. Bilanci di sostenibilità e investimenti responsabili, due diligence ESG e CSR. Reg. UE 2022/1288. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.7.22

(9) Dario Dongo. Due diligence e deforestazioni, stop alle importazioni di derrate insostenibili. Proposta di regolamento UE, l’ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.3.22

(10) Dario Dongo. Due diligence ed ESG, sostenibilità sociale e ambientale delle imprese, la proposta di direttiva UEGIFT (Great Italian Food Trade). 20.4.22

(11) Directive of the European Parliament and of the Council, amending Regulation (EU) No 537/2014, Directive 2004/109/EC, Directive 2006/43/EC and Directive 2013/34/EU, as regards corporate sustainability reporting https://data.consilium.europa.eu/doc/document/PE-35-2022-INIT/en/pdf (PE-CONS 35/22)

(12) CSRD, Capitolo 6a, Sustainability Reporting Standards, art. 29b

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti