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BRICS, ‘food security’ e borsa del grano

Il XVI Vertice di Kazan passerà alla storia per la convergenza dei Paesi BRICS su un ampio programma che comprende, tra l’altro, una serie di iniziative a supporto della ‘food security’ internazionale nonché la creazione di una borsa del grano. (1)

1) BRICS, premessa

BRICS è un’associazione interstatale costituita nel 2006 che comprende la Repubblica Federale del Brasile, la Federazione Russa, la Repubblica dell’India, la Repubblica Popolare Cinese e la Republican del Sudafrica. Egitto, Iran, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita ed Etiopia sono entrati a far parte dei BRICS l’1 gennaio 2024.

La categoria degli ‘Stati partner’ è stata introdotta al Vertice BRICS di Johannesburg (2023), per estendere il dialogo e la cooperazione. Questo status è stato riconosciuto, a Kazan (2024), a 13 Paesi: Algeria, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Indonesia, Kazakistan, Malesia, Nigeria, Thailandia, Turchia, Uganda Uzbekistan e Vietnam.

1.1) Rappresentatività e fondamenta

Il 45% della popolazione del pianeta e il 37% circa del suo GDP (Gross Domestic Product) complessivo sono oggi rappresentati dai Paesi BRICS. I quali partecipano a varie organizzazioni e iniziative internazionali come ONU, G20, WTO, Non-Aligned Movement (NAM), Gruppo dei 77 (G77), oltreché a numerose associazioni regionali. (2)

Il partenariato strategico dei BRICS si basato su tre pilastri fondamentali: politica e sicurezza, economia e finanza, cultura e legami umanitari. Le relazioni tra i partner sono costruite sulla base dell’eguaglianza e del rispetto reciproco, nonché dei principi di apertura, pragmatismo, solidarietà e il rifiuto di misure coercitive unilaterali.

2) BRICS, la borsa del grano

La borsa BRICS del grano, di cui la Russia primo produttore al mondo, verrà progressivamente estesa in una prima fase ad altre commodities alimentari, come legumi e semi oleaginosi. Con la prospettiva di venire successivamente ampliata ad altre importanti materie prime come petrolio, gas e metalli.

Lo scambio ‘contribuirà alla formazione di indicatori di prezzo equi e prevedibili per i prodotti e le materie prime, considerando il suo ruolo speciale nel garantire la sicurezza alimentare.

L’attuazione di questa iniziativa aiuterà a proteggere i mercati nazionali da interferenze esterne negative, speculazioni e tentativi di creare una carenza artificiale di cibo’, ha annunciato Vladimir Putin nel suo ruolo di presidente del Paese che nel 2024 ha assunto la presidenza a rotazione annuale dei BRICS.

2.1) Sistemi di pagamento e valute di riferimento

La libera circolazione degli input e delle commodities agricole (e non solo) è stata e viene tuttora ostacolata anche attraverso l’esclusione di alcuni Paesi dall’utilizzo del sistema di pagamento SWIFT. La dichiarazione di Kazan (2024) ribadisce perciò l’impegno a ‘rafforzare la cooperazione finanziaria all’interno dei BRICS’. E a tale proposito:

-riconosce ‘i benefici diffusi di strumenti di pagamento transfrontalieri più rapidi, a basso costo, efficienti, trasparenti, sicuri e inclusivi, basati sul principio della riduzione al minimo delle barriere commerciali e dell’accesso non discriminatorio’;

-accoglie con favore ‘l’uso di valute locali nelle transazioni finanziarie tra i Paesi BRICS e i loro partner commerciali’;

-incoraggia ‘il rafforzamento delle reti bancarie di corrispondenza all’interno dei BRICS e la possibilità di effettuare regolamenti in valuta locale in linea con BRICS Cross-Border Payments Initiative (BCBPI)’. (3)

3) Valori e impegni condivisi. Food security

La dichiarazione finale del XVI Vertice BRICS a Kazan (Russia, 22-24 ottobre 2024) – nell’esporre le priorità sulla ‘cooperazione allo sviluppo economico e finanziario per uno sviluppo globale giusto’ – riferisce alle produzioni e gli scambi agroalimentari nei termini che seguono. (4) ‘Concordiamo sul fatto che

-la resilienza delle catene di approvvigionamento e

-il commercio senza ostacoli in agricoltura, insieme a

-la produzione nazionale, sono fondamentali per garantire la ‘food security’ [sicurezza degli approvvigionamenti alimentari a favore di tutte le popolazioni, ndr] e i mezzi di sussistenza, soprattutto

-per gli agricoltori a basso reddito o poveri di risorse, nonché

-per i Paesi in via di sviluppo importatori netti di prodotti alimentari’. (4)

3.1) Equità e resilienza, libertà degli scambi

‘Riconosciamo gli sforzi per sostenere i piccoli agricoltori come parte importante del sistema agricolo nazionale. (…) Ribadiamo la necessità di sviluppare un sistema commerciale agricolo equo e di implementare un‘agricoltura resiliente e sostenibile’.

Ci impegniamo a ridurre al minimo le perturbazioni e a promuovere un commercio basato sulle regole nel settore dell’agricoltura e dei fertilizzanti, al fine di garantire un flusso continuo di alimenti e di fattori di produzione essenziali per la produzione agricola, che dovrebbero essere esentati da indebite misure economiche restrittive, incompatibili con le regole del WTO, comprese quelle che riguardano i produttori e gli esportatori di prodotti agricoli e i servizi alle imprese per quanto riguarda le spedizioni internazionali.

A questo proposito, accogliamo con favore l’iniziativa della parte russa di istituire una piattaforma di scambio di cereali (commodities) all’interno dei BRICS (il BRICS Grain Exchange) e di svilupparla successivamente, anche estendendola ad altri settori agricoli’. (4)

3.2) Cooperazione multilaterale

La cooperazione multilaterale è essenziale a limitare i rischi che derivano dalla frammentazione geopolitica e geoeconomica. I BRICS perciò si impegnano ‘a intensificare gli sforzi nelle aree di reciproco interesse tra le quali, ma non solo,

-il commercio, la riduzione della povertà e della fame, lo sviluppo sostenibile, compreso l’accesso all’energia, all’acqua e al cibo, ai combustibili, ai fertilizzanti e alle risorse naturali, così come

-l’attenuazione e l’adattamento all’impatto dei cambiamenti climatici, l’istruzione e la salute, comprese la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie’. (5)

3.3) Finanziamento allo sviluppo

Chiediamo ai Paesi sviluppati di onorare il loro impegno per il finanziamento dello sviluppo e di incoraggiare la loro cooperazione con i Paesi in via di sviluppo in diverse aree di sviluppo, tra cui la tassazione, il debito, il commercio, l’assistenza ufficiale allo sviluppo, il trasferimento di tecnologia e la riforma dell’architettura finanziaria internazionale’. (6)

‘Riconosciamo la necessità di affrontare in modo efficace, completo e sistematico le vulnerabilità del debito dei Paesi a basso e medio reddito. Uno degli strumenti, tra gli altri, per affrontare collettivamente le vulnerabilità del debito è l’attuazione prevedibile, ordinata, tempestiva e coordinata del Quadro comune del G20 per il trattamento del debito, con la partecipazione dei creditori ufficiali bilaterali, dei creditori privati e delle Multilateral Development Banks (MDBs)’. (7)

3.4) New Development Bank (NDB)

New Development Bank (NDB) e BRICS Contingent Reserve Arrangement attualmente dispongono di fondi totali per un valore equivalente a 200 miliardi di dollari. La dichiarazione di Kazan (2024):

-riconosce ‘il ruolo chiave della Nuova Banca di Sviluppo (NDB) nella promozione delle infrastrutture e dello sviluppo sostenibile dei Paesi membri’, anche con riguardo agli SDGs in Agenda ONU 2030;

-sostiene la NDB ‘nella continua espansione dei finanziamenti in valuta locale e nel rafforzamento dell’innovazione negli strumenti di investimento e di finanziamento’, grazie anche al BRICS Interbank Cooperation Mechanism;

-incoraggia la Banca ‘a seguire i principi della domanda’, con approccio equo e non-discriminatorio, ‘e della guida dei membri, l’impiego di meccanismi di finanziamento innovativi per mobilitare finanziamenti da fonti diversificate’;

-approva ‘l’iniziativa di creare una nuova piattaforma di investimento per sfruttare l’infrastruttura istituzionale esistente della NDB, al fine di incrementare il flusso di investimenti nei Paesi dei BRICS e i meccanismi del Sud globale’. (8)

4) Brevi considerazioni

I valori e gli impegni sopra esposti appaiono del tutto coerenti agli obiettivi e le istanze sollevate da più parti per garantire la ‘food security’ a livello planetario (9,10,11). Laddove, come si è visto, le cause delle più gravi e recenti crisi sono da attribuirsi principalmente a:

-dipendenza dalle importazioni di prodotti e fattori di produzione, legate alla scarsità degli investimenti sulle produzioni nazionali

-concentrazione aggregata e abusi di posizioni dominanti sui mercati delle fattori di produzione e delle commodities alimentari (12,13)

-natura opaca e disfunzionale dei mercati dei cereali, perciò soggetti a restrizioni e speculazioni finanziarie (i.e. futures) che esulano dai valori effettivi dell’economia reale

-restrizioni alle importazioni e dazi supplementari imposti unilateralmente, in contrasto con le regole stabilite in ambito WTO

-debito pubblico insostenibile per molti Paesi più svantaggiati, i quali a loro volta dipendono dalle importazioni di cibo.

Appare dunque plausibile che il modello BRICS basato sulla cooperazione possa consentire di raggiungere gli obiettivi di ‘food security’ che il diverso modello basato sulla competizione ha finora allontanato. (14)

#Égalité, #PaceTerraDignità

Dario Dongo

Note

(1) Vladimir Soldatkin, Gleb Bryanski. BRICS leaders tout joint finance, trade projects at Russian summit. Reuters, 23.10.24 https://tinyurl.com/4252td5n

(2) I Paesi BRICS aderiscono a organizzazioni regionali quali CSI, CSTO, EAEU, SCO, APEC, LAS, GCC, OIC, BIMSTEC, Mercosur, Unione Africana e SADC, tra le altre

(3) XVI BRICS Summit. Kazan Declaration. Streghtening multilateralism for just global development and security. Kazan, Russian Federation, 23 October 2024 https://tinyurl.com/5n6udu5f Si veda il punto 73

(4) Kazan Declaration, punto 65

(5) Kazan Declaration, punto 57

(6) Kazan Declaration, punto 58

(7) Kazan Declaration, punto 60

(8) Kazan Declaration, punti 62,63

(9) Marta Strinati. Aumento dei prezzi e crisi alimentare in tempo di guerra. Retroscena nel rapporto iPES FOOD. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.5.22

(10) Dario Dongo. Da Farm to Fork a Farm to War, l’appello della scienza per una strategia alimentare resiliente. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.3.22

(11) Dario Dongo, Iudita Sampalean. Mercati territoriali e resilienza alimentare, rapporto iPES FOOD. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.10.24

(12) Dario Dongo. I tentacoli della finanza sulla sovranità alimentare e il nostro cibo. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.3.24

(13) Dario Dongo. Monopoli sulle commodities, Bunge – Viterra. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.9.24

(14) Dario Dongo. Malnutrizione, crisi globale. Rapporto SOFI 2024. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.7.24

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