Gli alimenti ultraprocessati segnano la crisi dei sistemi alimentari odierni e un gruppo di scienziati esperti in nutrizione si rivolge all’ONU per chiedere l’adozione di politiche internazionali volte a scoraggiarne sia la produzione, sia i consumi.
L’appello – pubblicato sul British Medical Journal (BMJ) – viene portato avanti dal professor Carlos Augusto Monteiro, l’ideatore del sistema NOVA per la classificazione degli alimenti, e la celebre nutrizionista americana Marion Nestle, tra gli altri.
Alimenti ultraprocessati, il peggior male
L’ultra-processazione degli alimenti è una pratica industriale dannosa che consiste nella produzione di alimenti con materie prime scadenti e quantità esorbitanti di grassi, zuccheri semplici e/o sale (HFSS, High in Fats, Sugar and Sodium). E quanto altro serva a raggiungere un’elevata palatabilità in grado di provocare la dipendenza dei consumatori da questi cibi. Spesso anche ricchi di additivi, per migliorare le proprietà organolettiche ed estendere la durabilità.
Big Food è protagonista nella produzione e commercializzazione di questi alimenti in ogni angolo del pianeta, con una pletora di marchi che si riconducono a una sporca dozzina di Corporation. In una logica di finanza industriale improntata alla massimizzazione del profitto, decisamente POP (Profit Over People), sostenuta da pratiche di marketing predatorio nei confronti dei bambini e adolescenti (UNICEF, 2019). Oltreché anche da studi pseudo-scientifici compiacenti, in conflitto d’interessi ça va sans dir. (2)
Alimenti ultraprocessati, malattie e insostenibilità socio-ambientale
Malattie gravi e croniche non trasmissibili – c.d. NCDs (Non-Communicable Diseases) – sono causalmente associate al consumo regolare di alimenti ultraprocessati. Obesità e diabete di tipo 2, ma anche malattie cardiovascolari (prima causa di mortalità prematura) e tumori, come mostra un ampio studio di coorte condotto in USA (Zheng et al., 2021). (4)
Bambini e adolescenti sono le fasce di popolazione più colpite, oltre a essere le più sensibili all’assedio pubblicitario che solo il Regno Unito ha finora previsto di vietare in relazione al cibo-spazzatura. (3) I due versanti della malnutrizione in eccesso (di grassi, zuccheri e sale) e in difetto (di nutrienti e micronutrienti essenziali) sono infatti indicati come prime cause della Global Syndemic in atto.
L’insostenibilità socio-ambientale di queste produzioni è un altro aspetto da non trascurare. Non è un caso che i primi acquirenti di olio di palma – emblema di rapine delle terre e deforestazioni in aree tropicali – siano proprio le Corporation che macinano profitti sul junk-food, come si è visto. Biodiversità e diritti umani fondamentali cedono il passo agli ecocidi e lo sfruttamento persino dei bambini, per raccogliere palma piuttosto che cacao e nocciole. Sempre in attesa di regole internazionali efficaci per affermare la responsabilità e due diligence di Big Food e retailers. (5)
NOVA, come classificare gli alimenti in base al loro livello di elaborazione
NOVA è il sistema di classificazione degli alimenti sulla base del loro livello di elaborazione, più o meno distante dallo stato naturale delle materie prime agricole. I ricercatori dell’Università di Sao Paulo (Brasile) lo hanno condiviso in vari consessi internazionali, anche presso la FAO, quale chiave di lettura per identificare gli alimenti più o meno salutari. 4 gruppi di cibi vengono perciò identificati come segue.
1) Alimenti non processati o minimamente processati. Cibi freschi come frutta, verdura e carne consumati tal quali (crudi o cotti), ovvero sottoposti a interventi di rimozione di parti non edibili o di elementi come l’acqua (es. essicazione) per aumentarne la conservabilità.
2) Ingredienti culinari processati. Alimenti semplici, di prima trasformazione industriale, sottoposti ai processi necessari al loro impiego come condimenti in cucina (es. olio, burro).
3) Alimenti processati. Sono gli alimenti che appartengono al Gruppo 1, elaborati con pochi ingredienti per essere meglio conservati ovvero per ottenere prodotti più saporiti (es. conserve, pane artigianale),
4) Alimenti ultra-processati. Saturi in grassi, zuccheri e/o sale, con un valore nutrizionale molto sbilanciato e spesso anche con vari additivi. (6) L’attenzione si focalizza su questi ultimi, dannosi per la salute e sempre più diffusi anche nei Paesi a Basso e Medio Reddito (LMIC, Low and Medium Income Countries) per via dei loro bassi prezzi a cui corrisponde un’infima qualità.
UN Food Systems Summit, 2021
UNFSS – il Food Systems Summit organizzato a settembre 2021 presso la sede dell’ONU a New York, su stimolo delle oligarchie finanziarie (World Economic Failure) – esprime un pessimo esempio di interferenza del potere privato nelle politiche pubbliche, come si è visto. In ogni caso, in tale occasione è previsto un dialogo sulla sostenibilità e inclusività dei sistemi alimentari, in vista dei Sustainable Development Goals. (7)
La revisione delle linee guida alimentari è una delle misure di base che dovrebbero venire promosse in questo evento, con il preciso scopo di favorire sempre più il consumo di alimenti freschi e minimamente processati. A discapito di quelli ultra-processati, la cui produzione e promozione andrebbe invece scoraggiata con apposite misure che Big Food da sempre ostacola. Le Corporation dovrebbero correggere i profili nutrizionali dei loro prodotti tuttora dominati con grassi, zuccheri e sale in elevate quantità, come Nestlé-leaks ha poc’anzi svelato. (8)
Dario Dongo e Andrea Adelmo Della Penna
Note
(1) Carlos Augusto Monteiro et al. (2021). The need to reshape global food processing: a call to the United Nations Food Systems Summit. BMJ Global Health
(2) Nestle (2018). Unsavory truth: how food companies skew the science of what we eat. New York: Basic Books
(3) Khandpur et al. (2020). Ultra-processed food consumption among the paediatric population: an overview and call to action from the European childhood obesity group. Ann. Nutr. Metab.
(4) Zhong et al. (2021). Association of ultra-processed food consumption with cardiovascular mortality in the US population: long-term results from a large prospective multicenter study. International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity
(5) Seferidi et al. (2020). The neglected environmental impacts of ultra-processed foods. Lancet Planet Health
(6) Monteiro et al. (2017). The UN Decade of Nutrition, the NOVA food classification and the trouble with ultra-processing. Public Health Nutr.
(7) FAO (2021). Giornate della scienza per il Summit delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari 2021
(8) Scrinis G, Monteiro CA. (2017). Ultra-processed foods and the limits of product reformulation. Public Health Nutr.