L’agricoltura sociale vede l’Italia all’avanguardia nell’uso della terra quale strumento educativo e di terapia, inclusione e integrazione.
In attesa delle linee guida MiPAAF volte a diffondere questa risorsa preziosa per la società e gli ecosistemi, si propongono alcuni spunti di riflessione.
Agricoltura sociale, storia e funzioni
Si riferisce all’agricoltura sociale con riguardo a un insieme di pratiche agricole integrate ad attività educative, sociosanitarie e di (re)inserimento lavorativo, a beneficio di fasce di popolazione svantaggiate o a rischio di marginalizzazione, oltreché dei bambini e dei giovani.
Le esperienze maturate in Italia già a partire dagli anni ‘60 del secolo scorso, sebbene non riconducibili a un modello unitario (quanto a tipo di organizzazione, attività svolte, destinatari e fonti di finanziamento), si ricollegano sempre alle funzioni sociale e terapeutica. (1) Funzioni proprie dei modelli di agricoltura contadina familiare e cooperativa o comunitaria, ispirata cioè a solidarietà e mutualismo. (2)
Agricoltura sociale, la legge 141/2015
La legge 18.8.15 n. 141 qualifica come agricoltura sociale ‘le attività esercitate dagli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile, in forma singola o associata e dalle cooperative sociali (…), dirette a realizzare:
a) inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati’, (reg. UE 651/14, articolo 2 punti 3 e 4), ‘persone svantaggiate’ (legge 8.11.91 n. 381, articolo 4) e ‘minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale,
b) prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali mediante l’utilizzazione delle risorse materiali e immateriali dell’agricoltura per promuovere, accompagnare e realizzare azioni volte allo sviluppo di abilità e di capacità, di inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione e di servizi utili per la vita quotidiana,
c) prestazioni e servizi che affiancano e supportano le terapie mediche, psicologiche e riabilitative finalizzate a migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive dei soggetti interessati anche attraverso l’ausilio di animali allevati e la coltivazione delle piante,
d) progetti finalizzati all’educazione ambientale e alimentare, alla salvaguardia della biodiversità nonché alla diffusione della conoscenza del territorio attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche riconosciute a livello regionale, quali iniziative di accoglienza e soggiorno di bambini in età prescolare e di persone in difficoltà sociale, fisica e psichica’ (legge 18.8.15 n. 141, articolo 2. V. nota 3).
Legge 141/2015, 6 anni di limbo
Il Forum Nazionale Agricoltura Sociale ha avviato nel 2011 un percorso volto a ottenere il riconoscimento del valore di tali attività e incoraggiarne la diffusione. La legge 141/2015 ha rappresentato un primo traguardo, a cui è seguita l’istituzione dell’Osservatorio Nazionale, il 26.1.17. (4)
Dopo 6 anni dall’entrata in vigore della legge, il Forum annota tuttavia l’estrema lentezza nella sua attuazione. Solo nel 2019 il MiPAAF ha pubblicato i decreti ministeriali previsti dalla legge. E sono ancora attese le sue linee guida, sebbene le parti sociali abbiano già offerto i loro contributi.
Agricoltura sociale, le opportunità di periodo
Ora più che mai il concreto sviluppo dell’agricoltura sociale potrebbe offrire soluzioni utili a contemperare più esigenze, in una logica che va oltre la ‘multifunzionalità’ e il welfare locale. L’agricoltura sociale infatti:
– offre risposte concrete a fenomeni attuali come migrazioni, disuguaglianze ed esclusione sociale delle persone fragili, (5)
– ha un elevato potenziale in termini di rinnovamento sociale, grazie alla riconversione di beni confiscati alle mafie in attività cooperative e solidaristiche, (6)
– può venire proposta, in questo periodo storico, quale antidoto a problemi psicologici aggravati dalla crisi tuttora in corso. Offrendo anche occasioni di lavoro a chi abbia perso l’impiego. (7)
Agricoltura sociale, il limbo europeo
9 anni fa il Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese) aveva proposto di istituire una piattaforma europea sull’agricoltura sociale, in modo da ‘creare una stabile comunità europea di pratiche dell’agricoltura sociale, collocandola nella casa comune delle organizzazioni della società civile dell’UE’. (8)
La Commissione europea sotto la guida di Jean-Claude Juncker ha tuttavia trascurato il valore sociale dell’agricoltura. Come hanno dimostrato i trattati tossici (EU-Mercosur, soprattutto) e la sostanziale indifferenza alla Dichiarazione ONU sui Diritti dei Contadini e dei Lavoratori in Aree Rurali, il 19.11.18. (9)
Agricoltura sociale, agroecologia, Agricoltura contadina
L’agroecologia è a sua volta stata oggetto di un apposito decalogo della FAO (Food & Agriculture Organization), nel 2019. L’Agenzia ONU ha raccomandato ai suoi 194 Paesi membri – e all’Unione Europea, che pure vi aderisce – di incentivare e sostenere i sistemi agricoli su piccola scala, quali modelli di innovazione sociale e solidarietà oltreché di rispetto degli ecosistemi. (10) Nella prospettiva, tra l’altro, di contribuire al raggiungimento dei 17 Sustainable Development Goals (SDGs) in Agenda ONU 2030.
Il Coordinamento Europeo de La Via Campesina (CEVS) – in occasione della giornata internazionale per la lotta contadina, il 17.4.21 – ha trasmesso ai policy-maker del Vecchio Continente un accorato appello per la sopravvivenza delle microimprese agricole. (11) Il Commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale Janusz Wojciechowski ha dato parziale riscontro alle predette istanze, ipotizzando l’introduzione di soglie ai contributi diretti nella Politica Agricola Comune. (12) Trascurando tuttavia, ancora una volta, i fattori ecologici e sociali che caratterizzano questo approccio.
Dario Dongo e Giulia Caddeo
Note
(1) Pascale A., Centro Italiano Sviluppo Psicologia. Agricoltura e salute mentale. Teatro Naturale. 15.9.07, https://www.teatronaturale.it/tracce/cultura/3931-agricoltura-and-salute-mentale-la-possibilita-di-vivere-all-aria-aperta-e-di-coltivare-la-terra-apporta-notevoli-benefici-oggi-le-fattorie-sociali-svolgono-un-ruolo-determinante.htm Francesco Di Iacovo. Agricoltura sociale: quando le campagne coltivano valori (Franco Angeli, Milano, 2008)
(2) Il lavoro agricolo ha numerose peculiarità che possono aiutare i soggetti la cui identità è andata smarrita o gravemente compromessa. Esso infatti:
– apporta diversi benefici a livello psicologico perché le mansioni da svolgere sono relativamente semplici e varie, non sono ripetitive e favoriscono il coinvolgimento emotivo attraverso la cura di animali e piante (co-terapia),
– consente alla persona di partecipare a tutte le fasi del processo (dalla semina al raccolto, il consumo, la trasformazione e la vendita) e seguire dal vivo i risultati del proprio impegno,
– immette l’individuo direttamente nelle dinamiche economiche dell’azienda,
– rende possibile adeguare i ritmi di lavoro delle persone inserite in propedeutica al lavoro, ergoterapia o terapia occupazionale, percorsi riabilitativi,
– risponde all’esigenza di trasmettere un orizzonte di valori centrati sulla vita umana, che a contatto con la terra trova una dimensione autentica,
– educa al rispetto della natura e dell’ambiente.
Scuola ambulante di agricoltura (2020). Agricoltura sociale, welfare rigenerativo e sviluppo locale nelle aree rurali. https://scuolaambulantediagricolturasostenibile.wordpress.com/2021/04/10/agricoltura-sociale-welfare-rigenerativo-e-sviluppo-locale-nelle-aree-rurali/amp/
(3) Legge 18.8.15, n. 141. Disposizioni in materia di agricoltura sociale. (15G00155) (GU Serie Generale n.208 del 08-09-2015)
(4) L. 141/2015, articolo 7
(6) ‘Libera Terra’, ad esempio, è il marchio dall’associazione ‘Libera’, fondata da don Luigi Ciotti. Viene utilizzato da un gruppo di cooperative sociali agricole che hanno ricevuto in comodato i beni confiscati alle mafie. Ed è il brand più noto dell’agricoltura sociale, a livello nazionale, grazie anche al sostegno di LegaCoop. V. https://www.liberaterra.it/it/, http://www.cooperareconliberaterra.it/filiera-responsabile-incontro-coop-alleanza-3-0-e-libera/
(7) Giorgia Canali. Coronavirus, adesso è arrivata l’ora di investire sull’agricoltura sociale. La Stampa. 10.5.20 https://www.lastampa.it/economia/agricoltura/2020/05/10/news/coronavirus-adesso-e-arrivata-l-ora-di-investire-sull-agricoltura-sociale-1.38827732
(8) CESE. Un primo riconoscimento ufficiale dell’agricoltura sociale da parte delle istituzioni europee. 6.6.12, https://www.eesc.europa.eu/it/documents/un-primo-riconoscimento-ufficiale-dellagricoltura-sociale-da-parte-delle-istituzioni-europee#downloads
(9) Dario Dongo. Diritti dei contadini, Dichiarazione ONU. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.11.18, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/diritti-dei-contadini-dichiarazione-onu
(10) Dario Dongo, Camilla Fincardi. Agroecologia, SDGs, salvezza. Il decalogo della FAO. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.4.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/agroecologia-sdgs-salvezza-il-decalogo-della-fao
(11) ECVC. Open letter for the International Day of Peasant Struggles, 17.4.21. Europe needs more farmers. https://www.eurovia.org/wp-content/uploads/2021/04/EN_17th_April-Open_letter-Europe_Needs_More_Farmers.pdf
(12) Natasha Foote. Agriculture Commissioner points finger at CAP for demise of small farms. Euractiv. 19.4.21, https://www.euractiv.com/section/agriculture-food/news/agriculture-commissioner-points-finger-at-cap-for-demise-of-small-farms/