Agricoltura biologica contro il riscaldamento globale
Agricoltura biologica e riscaldamento globale. Il bilancio tra rapporto tra i gas emessi e quelli “risparmiati” è positivo, utile al raggiungimento degli obiettivi stabiliti alla Cop21 di Parigi. Una ragione di più per accelerare la conversione al biologico, già in atto in Italia. È quanto emerge dal convegno “Agricoltura biologica: la risposta globale al riscaldamento globale” organizzato da Federbio e Kyoto Club al Sana 2016.
Assieme agli allevamenti, secondo la Fao, l’agricoltura produce 5,3 miliardi di tonnellate di CO2, pari al 14,6% del totale da fonti fossili (il 7% nel Belpaese). Al contempo, proprio l’agricoltura bio – che usa il 45% in meno di energia in confronto a quella convenzionale – può mitigare il riscaldamento del pianeta, grazie all’attività fotosintetica delle piante, ottimizzata da pratiche agricole che tagliano i gas serra, producono bioenergia e sequestrano il carbonio nel suolo e nella biomassa. Attività quali una migliore gestione di terre, risaie (fonte di metano), zootecnia, irrigazione (il recupero dei suoli organici), proprie di agricoltura bio e biodinamica.