Il preparato per purè di patate, fatta eccezione per i prodotti bio, contiene sempre additivi poco raccomandabili. Va meglio con il purè pronto al consumo, come dimostra la nostra indagine di mercato su 23 prodotti.
Purè di patate istantaneo con additivi
La preparazione per purè di patate in fiocchi nei 10 prodotti ‘convenzionali’ esaminati contiene sempre uno o più dei seguenti additivi critici:
– mono- e digliceridi degli acidi grassi (E471). Diversi studi evidenziano che il consumo di emulsionanti causa alterazione del microbiota, assottigliamento del muco intestinale, peggioramento dell’infiammazione intestinale e aumento di recidiva, favorendo potenzialmente l’insorgenza di alcune forme di cancro;
– solfiti (metabisolfito di sodio, E223; solfito di sodio, E221). Possono causare allergia, gli asmatici e le persone allergiche all’aspirina devono evitarli. La presenza delle avvertenze nelle etichette dei purè esaminati dimostra che questi additivi sono aggiunti in misura superiore a 10 mg/kg;
– fosfati (pirofosfato acido di sodio, difosfato disodico, difosfati). Questa categoria di additivi alimentari è correlata a un aumento del rischio cardiovascolare, soprattutto nelle persone con disfunzione renale.
La palma nera
La palma nera, tra i prodotti dell’industria di marca, va ai due preparati di Unilever (Pfanni e Knorr), con tre additivi e aromi di sintesi. A seguire Flaffy.
Tra i cinque prodotti a marchio del distributore (MDD), invece, il preparato di Esselunga nella linea economica Smart è ultimo in classifica, poiché ripropone tutti i tre tipi di additivi da evitare.
Il preparato di Carrefour Classic inserisce ‘soltanto’ gli emulsionanti, mentre per Conad, Consilia e Coop si arriva a due additivi.
Nei discount, infine, il purè liofilizzato di Eurospin va peggio di quello di Todis, almeno in termini di additivi critici aggiunti alla ricetta.
Ricette pulite solto nei preparati per purè bio
Soltanto i preparati per purè biologici sono completamente privi di questi additivi. Negli alimenti bio, infatti, queste e molte altre sostanze discutibili sono vietate. Unica eccezione, tra le sostanze in esame, è il metabisolfito di sodio (E223) ammesso nel bio solo sui crostacei.
Il difetto del biologico rimane il costo, in questa categoria di prodotti molto più elevato rispetto al ‘convenzionale’. Due dei tre prodotti esaminati costano più del doppio mentre il terzo – a marchio Baule Volante – raggiunge la cifra monstre di 43 €/kg (3 euro per 70g).
Una differenza di prezzo ingiustificata, atteso che il costo delle materie prime bio è solo lievemente superiore a quello delle materie prime convenzionali. La democratizzazione del bio – già registrata su pasta, prodotti da forno, yogurt, uova, vino e molti altri alimenti, offerti a prezzi abbordabili – deve ancora raggiungere questi e altri prodotti.
La falsa ricchezza in proteine e fibre
Il profilo nutrizionale dei preparati per purè di patate suscita curiosità riguardo alla percentuale di proteine e fibre che in tutti i prodotti esaminati (eccetto i due di Unilever) superano l’8%, mentre le patate bollite arrivano a malapena al 2%.
La spiegazione di questa discrepanza è nella concentrazione dei nutrienti nella lavorazione delle patate. Come spiega l’etichetta di Carrefour, infatti,
– le proteine, 8% in tabella nutrizionale, scendono al 2,5% nel prodotto ricostituito, cioè con aggiunta di 400 ml di acqua e altrettanti di latte parzialmente scremato per una bustina di 125 grammi di preparato
– le fibre, similmente, dall’8,9% del secco calano all’1% nel purè ricostituito.
Purè fresco, ricette pulite
Nella categoria dei purè pronti al consumo, previo riscaldamento, nessun additivo problematico viene aggiunto alla ricetta. Nella quale, in genere, compaiono patate, acqua, latte, panna, formaggio e sale.
L’offerta più nutrita è della MDD.
Il plus del grana padano dop
I prodotti dell’industria di marca sono gli unici a vantare un ingrediente ‘nobile’.
Bocon e Dimmidisì contengono grana padano dop. Come si nota in tabella, tra i due c’è una discrepanza nel contenuto di grassi, attribuibile alla quantità dei vari ingredienti:
– Bocon compone il purè con patate (75,7%), latte, burro, grana e sale
– Dimmidisì, invece, aggiunge acqua come secondo ingrediente. In quest’ordine patate (74%), acqua, latte, panna, burro, sale.
Zerbinati, infine, evidenzia l’impiego di solo latte piemontese.
I purè del discount
Chiudono la serie i due prodotti freschi di discount.
Todis propone un purè con più grassi (1,8%) e una ricetta a base di patate fresche 62%, acqua e latte, panna, sale;
Eurospin, invece, contiene appena lo 0,4% di grassi. La ricetta è patate 72%, acqua, latte fresco pastorizzato intero 6%, sale, noce moscata.
Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".